Gli stemmi dei Bona e dei Giorgi-Bona

La famiglia Bona (nelle fonti anche De Bona, in croato anche Bunić) fu una delle più antiche famiglie nobili della Repubblica di Ragusa.

Storia

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Le origini della famiglia rimangono per lo più oscure, ma due sono le più antiche tradizioni: secondo la prima, essi sarebbero originari da Cattaro, mentre secondo la seconda proverrebbero dalla città di Vieste, in Puglia.

L'Almanacco di Gotha[1] li enumera fra le undici famiglie del più antico Patriziato Sovrano Originario della Repubblica ancora residenti in città alla metà del XIX secolo.

È probabile che il cognome derivi dal nome proprio Bona (nelle fonti anche nella forma Buna o specificamente nella zona di Ragusa Bune), attestato in Dalmazia e in Italia fin da tempi immemorabili.

La famiglia fu una delle più influenti e ricche di Ragusa, suddivisa in vari rami e unita alle altre famiglie nobili ragusee da una serie di matrimoni che a loro volta diedero luogo ad ulteriori rami della casata.

Nel XIV secolo e XV secolo, i Bona diedero alla Repubblica di Ragusa ben 629 alti funzionari statali, pari al 7,13% sul totale nell'intero periodo[2]. Allo stesso modo, essi fra il 1440 e il 1640 contarono 240 membri del Maggior Consiglio, pari al 10,90% sul totale[3]. In questi duecento anni, ottennero anche 383 cariche senatoriali (11,70%), 280 volte la qualifica di Rettore della Repubblica (11,80%), 194 membri del Minor Consiglio (8,96%) e 105 Guardiani della Giustizia (12,80%)[4], risultando la seconda famiglia ragusea più rappresentata nelle alte cariche pubbliche.

La loro nobiltà venne riconosciuta dalla Casa d'Austria, col titolo di marchese.

Il ramo principale della famiglia - col cognome De Bona - risulta tuttora esistente, con una residenza principale negli Stati Uniti, ma anche una residenza secondaria ed alcune attività imprenditoriali a Ragusa.

Personalità notabili (in ordine cronologico)

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Giovanni Serafino Bona

Note

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  1. ^ Edizione del 1865, p. 320.
  2. ^ Zdenko Zlatar, "Huius... est omnis Rei Publicae potestas": Dubrovnik's patrician houses and their partecipation in power (1440-1640), in Dubrovnik Annals, 6/2002, p. 50.
  3. ^ Zdenko Zlatar, Op. cit., p. 54.
  4. ^ Zdenko Zlatar, Op. cit., p. 60.

Bibliografia

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Voci correlate

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