«I millenni danno al lettore la sensazione di leggere un classico con piacere vero»

L'emblema dello struzzo, la celebre marca editoriale dell'Einaudi, che si trova spesso sui volumi de I millenni, ma non identifica la collana.

I millenni sono una collana editoriale di alto livello, fondata nel 1947 da Cesare Pavese e pubblicata da Giulio Einaudi Editore. Considerata la collana "ammiraglia" della casa editrice, ospita «classici da riscoprire o riproporre a una lettura attuale»;[1] si contraddistingue per il respiro internazionale e l'assenza di vincoli geografici e temporali nella scelta dei titoli.

Storia

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Ideata personalmente da Pavese nel 1945 e da lui stesso diretta fino alla sua morte nel 1950, sostituì la collana Giganti varata nel 1942, ma uscita col solo titolo Le confessioni d'un italiano di Ippolito Nievo.[2] Vi sono pubblicati generi letterari diversi: classici d'ogni tempo e di ogni paese, opere poetiche, saggi di storia, racconti di viaggi e raccolte di fiabe. L'impostazione editoriale promossa da Pavese era quella di integrare la cultura antica con quella contemporanea secondo la felice formula: «rendere contemporaneo Omero e insieme "classico" Hemingway».[3]

Dopo la morte di Pavese, la collana fu diretta da Daniele Ponchiroli, che incrementò e ampliò le pubblicazioni annue, presentate in una veste filologica, linguistica e grafica innovativa; divenne più forte l'attenzione all'Ottocento, mentre diminuirono i contemporanei. Un tratto emblematico fu l'attenzione per le fiabe, culminata nella pubblicazione delle Fiabe italiane di Italo Calvino. Ponchiroli entrò all'Einaudi per occuparsi, assieme a Carlo Muscetta, del Parnaso italiano, una serie di 11 volumi all'interno de I millenni, pubblicati fra il 1954 e il 1969. In seguito, la collana fu diretta da Carlo Carena.

Numerati fino al n.57 del 1962, I millenni hanno poi assunto nuova veste e perduto la numerazione. Dagli anni sessanta la preziosa collana è definita anche dalla sue proprietà materiali: la carta usata è quella della cartiera Fedrigoni di Verona, produttore leader a livello mondiale nel settore della carta di lusso;[4] i volumi sono tutti caratterizzati da un ricco apparato illustrativo ed elegantemente rilegati in tela editoriale bianca con sovraccoperta illustrata a stampa, un'ulteriore protezione in acetato trasparente e cofanetto rigido coi piatti anch'essi illustrati a stampa e i tagli in tela marrone; il taglio superiore delle pagine è colorato di marrone e dello stesso colore è il nastrino segnalibro.[5]

Molti titoli vengono presentati, dopo qualche tempo, anche in altre collane einaudiane.

Il responsabile odierno della collezione I millenni è Mauro Bersani.

Pubblicazioni

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I titoli della collana, in ordine cronologico secondo la prima edizione, sono i seguenti:

1947
1948
1949
1950
1951
1952
1953
1954
1954-1969
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
2021
2022
2023
2024

Note

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  1. ^ Catalogo Einaudi 2013, p. 1251.
  2. ^ Gian Carlo Ferretti, L'editore Cesare Pavese, Torino, Einaudi, 2017, p. 107.
  3. ^ Lettera di Cesare Pavese a Rosa Calzecchi Onesti del 6 dicembre 1948, in C. Pavese, Lettere, vol. 2: 1945-1950, a cura di Italo Calvino, Torino, Einaudi, 1966, pp. 319-320.
  4. ^ Giacomo Papi, Cos'è la carta, IlPost.it, 3 marzo 2016
  5. ^ Gian Luca Favetto, Einaudi, in mostra (a Milano) mezzo secolo di cultura, stile e pensiero - Torino.Repubblica.it, su Cronaca - la Repubblica.it, 16 aprile 1986. URL consultato il 15 ottobre 2016.
  6. ^ Con un suo saggio poi abbandonato nelle successive ristampe ed edizioni.
  7. ^ Ampia scelta tratta da Cabinet des Fées ou Collection choisie des contes des Fées et autres contes merveilleux, 1785-1789 (Lo Scrigno delle Fate o Collezione scelta di racconti di Fate e altri racconti meravigliosi).
  8. ^ La prima edizione per Einaudi apparve nel 1941.
  9. ^ 1949-2021, Professoressa di Filologia classica e Filologia bizantina
  10. ^ con l'aggiunta di San Siro e un diverso ordine
  11. ^ Contiene integralmente Il meraviglioso mago di Oz e in forma condensata gli altri 13 libri.
  12. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/12/21/ernesto-franco-il-futuro-delleinaudi-ritraduciamo-la-bibbia-voltaire44.html

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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