Pensieri
Titolo originalePensées
Blaise Pascal
AutoreBlaise Pascal
1ª ed. originale1670
1ª ed. italiana1784
Generetrattato
Sottogenerefilosofia, teologia
Lingua originalefrancese

I Pensieri (titolo orig. Pensées) sono una collezione postuma di frammenti scritti dal filosofo e matematico francese del XVII secolo Pascal. L'opera fu pubblicata il 2 gennaio 1670 da Guillaume Desprez[1] sotto il titolo Les Pensées de M. Pascal sur la religion et sur quelques autres sujets, qui ont été trouvées après sa mort parmy ses papiers. Fu la sua conversione religiosa a condurlo ad una vita ascetica, e i Pensée, il cui titolo fu apposto anch'esso postumo, ne costituiscono il capolavoro: essi rappresentano la difesa della religione Cristiana e del concetto di scommessa di Pascal derivante dalla sua filosofia. Le riflessioni e note furono scritte e compilate senza un ordine concluso, raccogliendo le carte manoscritte ritrovate dopo la sua morte, rendendo difficile una classificazione, tentata nei secoli successivi dai curatori delle edizioni moderne.

Storia editoriale

L'Apologia del Cristianesimo

Nelle intenzioni di Pascal, il lavoro avrebbe dovuto costituire una monumentale opera apologetica cristiana[2], ovvero una difesa del Cristianesimo dai suoi nemici principali, ovvero gli atei, gli ebrei, i musulmani e i libertini, questi ultimi rappresentanti l'ala degli intellettuali che proponeva un pensiero totalmente libero dalla fede e una visione critica della religione. Tuttavia, a causa della morte precoce di Pascal a soli 39 anni - pare per un (presunto) tumore - Pascal non poté completare questo progetto letterario. Redasse i pensieri che dovevano formare questa apologia in modo sparso e frammentario, spesso sotto forma di meri appunti[3].

I Pensieri rappresentano il testamento spirituale di Pascal ed esprimono l'esigenza, di fronte al razionalismo cartesiano, di un esistenzialismo cristiano, tale da salvaguardare i diritti della persona.

Le versioni dei Pensieri

Seconda edizione dei Pensées di Blaise Pascal

La Biblioteca nazionale di Francia conserva due copie realizzate da un copista anonimo dopo la morte di Pascal (indicate come C1 et C2), ed un Recueil des papiers originaux des Pensées de Pascal (Raccolta delle carte originali dei Pensieri di Pascal).

Esistono tre tipi di edizioni dei Pensieri: il primo è quello che intende classificare i testi in modo da permetterne una lettura sistematica; il secondo quello che intende ricostruire il piano che Pascal aveva in mente per la sua Apologia; infine, il terzo è più obiettivo e filologico e segue l'ordinamento delle copie citate

Al primo tipo appartiene l'edizione originale edita dopo la morte di Pascal dai suoi amici dell'abbazia di Port-Royal, nel 1670; un'altra edizione di questo tipo è quella di Léon Brunschvicg (1897).

Al secondo tipo appartiene invece l'edizione di Jacques Chevalier (1925).

Al terzo tipo appartengono le edizioni di Louis Lafuma (1951) e Michel Le Guern (1932), che si basano sulla trascrizione della prima copia.

Sulla seconda copia, considerata come quella definitiva alla morte di Pascal, si basa invece l'edizione critica di Philippe Sellier (1976), destinata agli studiosi; Sellier ha pubblicato inoltre nel 2003 un'edizione, destinata ad un pubblico più ampio, che segue il piano progettato, ma non portato a termine, da Pascal.

Un'edizione che pone a confronto l'edizione originale, le due copie ed il Recueil autographe, (secondo l'edizione di Michel Le Guern) è stata pubblicata nel 2011 da Jean-Robert Armogathe e Daniel Blot.

Struttura dell'opera

Per tracciare una struttura dell'opera, Jacques Chevalier ha diviso e classificato i frammenti di Pascal con l'obiettivo di ricreare la struttura di una vera apologia. Secondo lo Chevalier, dunque, l'opera si può strutturare in:

Edizioni francesi

Traduzioni italiane

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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