Questa voce rientra tra gli argomenti trattati dal progetto tematico sottoindicato. Puoi consultare le discussioni in corso, aprirne una nuova o segnalarne una avviata qui. | |||||
|
La voce è stata monitorata per definirne lo stato e aiutarne lo sviluppo. Ha ottenuto una valutazione di livello sufficiente (aprile 2013). | ||||||||||
| ||||||||||
Monitoraggio effettuato nell'aprile 2013 |
Riguardo la situazione giuridica;
Riguardo gli effetti. --Umberto NURS (msg) 17:02, 17 apr 2013 (CEST)
Il problema di queste voci è che spesso trattano di argomenti finiti nel vortice di internet e ingigantiti, al punto che risulta difficile distinguere la storia originale dalle aggiunte inventate. Adesso nella voce fra le altre incongruenze si dice in incipit che il cartello è stato "sciolto nel 1939", poi poco dopo si scrive: "I produttori di lampadine si adeguarono al cartello, mantenendone gli effetti fino ai giorni nostri". Ma allora il cartello è finito oppure tutte le lampadine sono ancora sotto il controllo della CIA e del Mossad? Poi ancora, da noi con la fonte finlandese scriviamo "Il limite posto delle 1000 ore fu definito come una «ragionevole aspettativa di vita, ottimale per la maggior parte delle lampadine»[1]." Dal contesto questo equivale a dire che fu un limite imposto, non corrispondente a realtà e "definito" arbitrariamente dal cartello. Su en:List of conspiracy theories, con la stessa fonte, e ripeto con la stessa medesima fonte finlandese, si scrive "However, 1000 hours was a reasonable optimum life expectancy for most bulbs.[63] A longer lifetime can be obtained only at the expense of efficiency: more electricity is wasted as heat and less light is obtained." Il che è tutto l'opposto, qui invece si capisce che la cospirazione non ha senso in quanto il limite era davvero ragionevole e di meglio non si poteva fare a meno di consumare di più! Adesso, c'è qualcuno che parla finlandese in questa casa? (questi sono i problemi quando si tratta di fonti in lingue esotiche ...) E' possibile per carità che questo cartello sia veramente esistito, ma bisogna capire come, quando, dove, secondo chi, etc ... X-Dark (msg) 22:41, 18 apr 2013 (CEST)
[← Rientro] Bah, messa in questo modo allora l'intera voce trasuda di complottismo spicciolo. O il cartello è finito (quindi da allora le lampadine sono finalmente libere dal blocco) oppure questo continua ancora adesso, terzium non datur. Il nesso con l'Italia poi non lo capisco, dato che sia allora quanto oggi il grosso delle lampadine è prodotto all'estero. Io conosco un poco il tedesco, tuttavia ho provato a leggere questa fonte riferita al brevetto dell'orologiaio tedesco che "affondò nell'oscurità ed il fatto insabbiato". Insabbiato da chi? Dall'FBI? La fonte non lo dice, non parla direttamente di insabbiamenti. Anzi, poco prima afferma:
Da questa fonte sembrerebbe invece che questa teoria del complotto non ha ragione di esistere, che è proprio vero che maggiore durata significa maggiori consumi energetici. Non saprei, sono davvero perplesso, servono maggiori fonti e una migliore impostazione per cercare di chiarire questa voce. X-Dark (msg) 18:16, 19 apr 2013 (CEST)
Un libro in cui si parla di un cartello internazionale delle lampadine, risalente addirittura al 1894, formalizzato nel 1903 e successivamente gestito tramite Phoebus (cartello Phoebus attivo dal 1924 al 1934, prorogato fino al 1955 ma non più operativo a seguito dello scoppio della II Guerra mondiale) è The electric-lamp industry, http://www.economics.rpi.edu/~simonk/pdf/bright1949.pdf di Arthur Bright, New York 1949, pagg. 303-308, dove si legge che alla fine degli anni '30 quasi tutti i più importanti produttori di lampadine facevano parte del cartello, inclusa una società italiana: la Edison Clerici Fabbrica Lampage.
Buonasera a tutti, vedo che in merito al cartello si parla ancora molto di "teorie del complotto"; pertanto vorrei linkarvi un brano di un documentario su YouTube dove si mostrano prove reali sull'argomento. — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 95.244.44.205 (discussioni · contributi).
Il film The light bulb conspiracy di Cosima Dannoritzer, che sembra costituire la fonte del documentario RAI, e che circola da tempo su You Tube con titoli come Obsolescenza programmata in italiano e Comprar, tirar, comprar nella versione spagnola, a me sembra ben documentato. Fra l'altro, nel kit per la stampa con cui è stato lanciato il film, http://www.science-television.com/upload/DP_Pret_a_Jeter.pdf sono inclusi documenti d'archivio in cui risulta chiaramente - da parte del cartello - la volontà di non far trapelare all'esterno (ai consumatori) nulla di quanto veniva deciso (riduzione della durata delle lampadine e controllo dei prezzi: tipico esempio di asimmetria informativa, più che di teoria del complotto). Documenti analoghi risultano agli atti del processo per violazione della normativa antitrust USA contro General Electric ed altre società del cartello Phoebus (civil action 1364, United States versus General Electric, decisioni del 1949 e del 1953, Corte distrettuale del New Jersey) e sono citati nel libro The electric-lamp industry, di Arthur Bright, New York 1949: http://www.economics.rpi.edu/~simonk/pdf/bright1949.pdf
Faccio presente che dalla lettura di Obsolescenza programmata la lampada ad incandescenza la prima vittima, è semplicemente una descrizione del contenuto della trasmissione rai, quindi non è una fonte alternativa e non aggiunge alcun documento e le notizie che fonta andrebbero fontate piuttosto con la trasmissione rai.--Moroboshi scrivimi 07:27, 7 mag 2013 (CEST)
La fonte citata parla genericamente di antitrust negli anni 40, non cita specificatamente la General Electric o sue condanne e non contiene alcuna data specifica come "ottobre 1942" o "1953" che compaiono invece nel testo.--Moroboshi scrivimi 08:07, 7 mag 2013 (CEST)
Nel libro di Giles Slade, Made to break - Technology and obsolescence in America, Harvard University Press 2007, capitolo 3 (Hard times) e nota 52, che rinvia come fonte primaria al libro di Vance Packard The Waste Makers, New York 1960, pag. 59, è espressamente indicato il processo: U.S. (United States) v. (versus) G.E.(General Electric), civil action 1364. Cercando su Internet, risulta che tale processo (dove si menziona spesso il cartello Phoebus) iniziò nel 1942, fu sospeso causa II Guerra Mondiale, riprese nel 1946, sfociò nel 1949 in una decisione "interlocutoria" (del 19 gennaio, corretta il 4 aprile) in cui venne accertata la responsabilità per violazione della normativa antitrust USA (Sherman Act) da parte di General Electric (e altre società, la cui posizione fu "stralciata"), e fu poi oggetto di decisione finale - condanna di General Electric con specifiche prescrizioni - il 2/10/1953 (Corte distrettuale del New Jersey, Giudice Forman). Il testo delle due decisioni si trova ai seguenti link: http://www.leagle.com/decision/194983582FSupp753_1667.xml/UNITED%20STATES%20v.%20GENERAL%20ELECTRIC%20CO. http://www.leagle.com/decision/1953950115FSupp835_1777
(Chapitre 17, pt. 285). As regards life standards, before the Phoebus Agreement and to this day the general service filament lamp was and is designed to have, on average, a minimum life of 1,000 hours. It has often been alleged—though not in evidence to us—that the Phoebus organisation artificially made the life of a lamp short with the object of increasing the number of lamps sold. As we have explained in Chapter 9. there can be no absolutely right life for the many varying circumstances to be found among the consumers in any given country, so that any standard life must always represent a compromise between conflicting factors. B.S.I, has always adopted a single life standard for general service filament lamps, and the representatives of both B.S.I, and B.E.A., as well as most lamp manufacturers, have told us in evidence that they regard 1,000 hours as the best compromise possible at the present time, nor has an evidence been offered to us to the contrary. Accordingly we must dismiss as misconceived the allegation referred to above. --Gus.dan (msg) 00:02, 9 giu 2013 (CEST)
Ciao a tutti, ho rimosso un po' di incongruenze basate su siti off-line. --Marcopete87 (msg) 10:54, 2 giu 2015 (CEST)