Diocesi di Jaca
Dioecesis Iacensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Pamplona
 
Stemma della diocesi Mappa della diocesi
 
Sede vacante
Amministratore apostolicoVicente Jiménez Zamora[1]
Presbiteri44, di cui 38 secolari e 6 regolari
1.125 battezzati per presbitero
Religiosi6 uomini, 25 donne
 
Abitanti50.220
Battezzati49.500 (98,6% del totale)
StatoSpagna
Superficie5.896 km²
Parrocchie181 (4 vicariati)
 
Erezione1077
Ritoromano
CattedraleSan Pietro
IndirizzoCalle del Obispo 5, 22700 Jaca [Huesca], España
Sito webwww.diocesisdejaca.org
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Spagna
Il palazzo vescovile di Jaca.

La diocesi di Jaca (in latino Dioecesis Iacensis) è una sede della Chiesa cattolica in Spagna suffraganea dell'arcidiocesi di Pamplona. Nel 2021 contava 49.500 battezzati su 50.220 abitanti. La sede è vacante.

Territorio

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La diocesi comprende parte delle province aragonesi di Huesca e Saragozza, nonché il villaggio di Petilla de Aragón che appartiene alla Navarra.

Sede vescovile è la città di Jaca, dove si trova la cattedrale di San Pietro (San Pedro).

Il territorio è eminentemente rurale: due soli centri, Jaca e Sabiñánigo, superano i 5.000 abitanti e annoverano oltre la metà dell'intera popolazione diocesana. La restante parte è dispersa in 201 nuclei abitati.

Il territorio si estende su 5.896 km² ed è suddiviso in 181 parrocchie, raggruppate in 4 arcipresbiterati: Biescas, Erla-Uncastillo, Sabiñánigo, Jaca-Berdún.

Storia

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Nel X secolo i territori dell'odierna diocesi appartenevano al regno di Navarra. Nel 922 Galindo, vescovo di Pamplona, considerando troppo ampia la propria diocesi, consacrò tre nuovi vescovi per la contea d'Aragona, fra cui Ferriolo, che ricevette il titolo di vescovo di Sasave, monastero della Valle de Lubierre che divenne sede vescovile.

Nel 1077 il re Sancho Ramírez elevò il villaggio (villa) di Jaca a città, facendone la prima capitale d'Aragona e stabilendovi la sede episcopale, suffranea dell'arcidiocesi di Tarragona. Primo vescovo fu García Ramírez, fratello del re, cui seguì il vescovo Pedro.

Infatti, il 19 novembre 1096 Huesca fu riconquistata dal re Pietro I d'Aragona (1094-1104), che ne fece la nuova capitale del regno. Nell'ottobre del 1097 il vescovo Pedro di Jaca trasferì la sede della diocesi aragonese a Huesca, decisione confermata l'11 maggio 1098 da papa Urbano II. Tuttavia la sede di Jaca non fu completamente soppressa, poiché mantenne la propria cattedrale e il capitolo dei canonici. Da questo momento la diocesi ebbe il doppio nome di "diocesi di Huesca e Jaca".

La separazione delle due diocesi fu sancita dalla bolla Cum ad hoc di papa Pio V del 18 giugno 1571, che ebbe effetto a partire dall'8 marzo 1573, dando così origine alla presente diocesi, suffraganea dell'arcidiocesi di Saragozza, e alla diocesi di Huesca.

Nel 1785 al territorio della diocesi si aggiunse l'arcipresbiterato della Valdonsella, che prima apparteneva alla diocesi di Pamplona e che fin dal Medioevo era conteso fra le due diocesi.

Il 2 settembre 1955, facendo seguito al concordato del 1953 che stabiliva di far coincidere i limiti delle diocesi con quelli delle province civili, furono rivisti i confini con le diocesi vicine: la diocesi di Jaca acquisì l'arcipresbiterato di Broto dalla diocesi di Huesca e altre 4 parrocchie dall'arcidiocesi di Saragozza, e cedette la parrocchia di Eres alla stessa Huesca.[2]

L'11 agosto 1956 è entrata a far parte della provincia ecclesiastica di Pamplona.

Dal 23 ottobre 2003 è unita in persona episcopi alla diocesi di Huesca, pur rimanendo distinte le rispettive province ecclesiastiche.

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

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La diocesi nel 2021 su una popolazione di 50.220 persone contava 49.500 battezzati, corrispondenti al 98,6% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 63.580 63.589 100,0 122 94 28 521 28 48 154
1970 49.606 49.639 99,9 143 115 28 346 35 103 178
1980 41.400 41.500 99,8 111 96 15 372 21 81 178
1990 41.600 41.700 99,8 80 69 11 520 2 17 83 178
1999 42.111 42.252 99,7 78 62 16 539 2 23 70 209
2000 44.850 45.000 99,7 66 57 9 679 2 14 70 217
2001 45.642 45.780 99,7 66 57 9 691 2 14 71 217
2002 46.442 46.780 99,3 69 60 9 673 2 14 69 217
2003 46.442 46.780 99,3 67 58 9 693 2 15 69 217
2004 46.442 46.780 99,3 69 60 9 673 2 15 71 230
2006 46.400 46.800 99,1 65 56 9 713 2 13 70 230
2013 49.250 50.200 98,1 55 46 9 895 9 44 181
2016 49.200 49.900 98,6 55 45 10 894 10 37 181
2019 48.900 49.600 98,6 47 40 7 1.040 8 32 181
2021 49.500 50.220 98,6 44 38 6 1.125 6 25 181

Note

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  1. ^ a b Arcivescovo emerito di Saragozza.
  2. ^ Decreto Initis inter, AAS 47 (1955), pp. 738-742.
  3. ^ Rafael Lazcano, Episcopologio agustiniano, Guadarrama (Madrid), Agustiniana, 2014, vol. I, pp. 440-445
  4. ^ Dal 19 ottobre 2001 al 14 novembre 2003 è stato amministratore apostolico Juan José Omella Omella, vescovo di Barbastro-Monzón.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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