Bianca Pitzorno (Sassari, 12 agosto 1942) è una scrittrice, autrice televisiva e traduttrice italiana. Celebre soprattutto come autrice di romanzi per ragazzi, dal 2000 è anche ambasciatrice UNICEF[1].
Nata a Sassari nel 1942, Bianca Pitzorno vive e lavora a Milano. Dopo la laurea in Lettere classiche presso l'Università degli Studi di Cagliari, con una tesi di archeologia preistorica, a Milano ha studiato alla Scuola Superiore delle Comunicazioni, dove si è specializzata in cinema e televisione.[1] Ha lavorato molti anni per la RAI di Milano a programmi culturali quali Sapere e Tuttilibri e a programmi per ragazzi come Chissà chi lo sa?, Il Dirodorlando, L'albero azzurro.[1]
Ha anche lavorato come archeologa presso il Museo nazionale archeologico ed etnografico G. A. Sanna e come insegnante supplente di latino e greco al liceo classico sempre a Sassari.[1]
È autrice di testi teatrali, sceneggiatrice televisiva, illustratrice e traduttrice; è stata anche editor e paroliera.[1] Dal 1970 al 2023 ha pubblicato più di sessanta opere di saggistica e di narrativa (per bambini e per adulti) che in Italia hanno venduto più di due milioni di copie e sono stati pubblicati anche in moltissimi altri Paesi (in Europa, ma anche in Asia. America e Australia). La stessa Pitzorno ha contribuito alla diffusione di autori stranieri traducendo in italiano opere di Soledad Cruz Guerra, Mariela Castro Espín ed Enrique Pérez Díaz, oltre che di Tolkien, Sylvia Plath e David Grossman.[1]
Nel 1995 ha iniziato una collaborazione con la Biblioteca Ruben Martinez Villena dell'Avana, a Cuba, attività solidale per la quale è stata, nel 1998, insignita del premio dell'Unione Scrittori e Artisti Cubani La rosa Blanca.[1]
Nel 1996 l'Università di Bologna le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze della Formazione e nel 2012 è stata finalista al prestigioso premio internazionale Hans Christian Andersen Award, conferito dall'IBBY, International Board on Books for Young People, e considerato il premio Nobel della letteratura per l'infanzia.[1]
Dai primi anni del Duemila non scrive più libri per l'infanzia ma soltanto per adulti. Con le parole di Antonio Faeti, Bianca Pitzorno «possiede, e continuamente affina, due risorse che le consentono di narrare sempre e solo la sua personalissima invenzione, anche mentre allude ai suoi grandi amori letterari. La lingua, così lieve e linda e sapiente nella sua ammiccante semplicità, tanto cara alle sue moltissime lettrici, è lo strumento che raccoglie in una trama saldamente unitaria le infinite occasioni ritrovate e riproposte. E poi c'è il senso dell'atmosfera, la robusta capacità di creare un credibilissimo clima figurale proprio mentre si viaggia tra i topoi più noti della storia della letteratura.»[2].
Scrive ancora Faeti, a proposito del suo realismo e della sua capacità di ritrarre personaggi verosimili e sfaccettati: «Nel caso di Bianca c'è […] la possente rilevanza dell'ingrediente Balzac […] Eccolo qui l'ingrediente Balzac che, a sua volta, è composto di altri ingredienti. […] Sono indispensabili: una ricchezza immensa di fatti inspiegabilmente assorbiti; uno sguardo avido; una sete da vampiro; talento da eccelso magazziniere connesso con un deposito-memoria stupendamente attrezzato per la conservazione.»[2]
Alle elezioni europee del 2009 si candida fra le file di Sinistra e Libertà nella circoscrizione 1 Nord Ovest[3], senza tuttavia essere eletta[4].