Maraini trascorse l'infanzia in Giappone,[5] dove i genitori si erano stabiliti nel 1939, e dove nacquero le sue sorelle Yuki e Antonella, detta Toni. A seguito della caduta del fascismo e susseguente dichiarazione dell'armistizio di Cassibile nel 1943, con cui dunque l'Italia spezzava i suoi legami con l'Asse, la famiglia venne internata in un campo di concentramento dalle autorità giapponesi, dove patì la fame.
Soltanto nel 1945 la famiglia riuscì a rientrare in Italia, stabilendosi dapprima in Sicilia, presso la tenuta dei nonni materni, Villa Valguarnera di Bagheria, ed in seguito a Roma. Dopodiché il padre Fosco, da solo, volle tornarsene a Firenze. Questi anni sono raccontati dalla stessa Maraini nel suo romanzo Bagheria:
«Conoscevo troppo bene le arroganze e le crudeltà della Mafia che sono state proprio le grandi famiglie aristocratiche siciliane a nutrire e a far prosperare perché facessero giustizia per conto loro presso i contadini […] Io non ne volevo sapere di loro. Mi erano estranei, sconosciuti. Li avevo ripudiati per sempre già da quando avevo nove anni ed ero tornata dal Giappone affamata, poverissima, con la cugina morte ancora acquattata nel fondo degli occhi. […] Io stavo dalla parte di mio padre che aveva dato un calcio alle sciocchezze di quei principi arroganti rifiutando una contea che pure gli spettava in quanto marito della figlia maggiore del duca che non lasciava eredi. Lui aveva preso per mano mia madre e se l'era portata a Fiesole a fare la fame, lontana dalle beghe di una famiglia impettita e ansiosa. […] E invece eccoli lì, mi sono cascati addosso tutti assieme, con un rumore di vecchie ossa, nel momento in cui ho deciso, dopo anni e anni di rinvii e di rifiuti, di parlare della Sicilia. Non di una Sicilia immaginaria, di una Sicilia letteraria, sognata, mitizzata.»
(Dacia Maraini, Bagheria)
Dopo la separazione dei genitori, all'età di 18 anni Maraini raggiunse il padre, che nel frattempo si era trasferito nella capitale. Nel 1959 si sposa con Lucio Pozzi, pittore milanese che però tentò di limitare il lavoro della moglie, e da cui perciò la donna si divide dopo quattro anni, mettendo la propria libertà al primo posto. Il matrimonio venne annullato nel 1963[6]. In seguito fu a lungo compagna di Alberto Moravia, con cui visse dal 1962 al 1978. A Roma strinse una solidale amicizia con molti letterati e poeti, tra cui Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Maria Bellonci e lo stesso Moravia, inserendosi a pieno titolo nel circolo letterario del tempo.
Nel 1971 sottoscrisse la famosa lettera aperta a L'Espresso contro il commissario Luigi Calabresi. Nel 1972 scrisse Memorie di una ladra, sulla storia della detenuta sua conoscente Teresa Numa, e nel 1975Donna in guerra, romanzo incentrato implicitamente sul ruolo fondamentale delle donne durante la Seconda Guerra Mondiale, ma soprattutto sulla vera e propria "guerra" che le donne combattono da sempre per essere libere di vivere e decidere per sé.
Nel 1973 fondò a Roma, insieme a Maricla Boggio, il Teatro della Maddalena, gestito e diretto soltanto da donne. Ha scritto più di sessanta testi teatrali rappresentati in Italia e all'estero, tra cui ricordiamo Manifesto dal carcere e Dialogo di una prostituta con un suo cliente.
Nei primi anni duemila ha diretto il festival internazionale di Gioia Vecchio a Gioia dei Marsi in Abruzzo[7]. Nel 2001 ha pubblicato La nave per Kobe, in cui rievoca l'esperienza infantile della prigionia in Giappone, e Amata scrittura. Laboratorio di analisi letture proposte conversazioni. Nel 2004 è la volta di Colomba. Nel 2007 ha pubblicato Il gioco dell'universo e nel 2008 Il treno dell'ultima notte.
Dal 2016 è cittadina onoraria di Arona sul lago Maggiore, località dove si svolge ogni anno il festival di teatro e letteratura «Il teatro sull’acqua» di cui è direttrice artistica.
Nel 2021 ha pubblicato: Writing like breathing. Sessant'anni di letteratura (Gruppo Albatros il Filo), il saggio La scuola ci salverà (Solferino) e Una rivoluzione gentile. Riflessioni su un Paese che cambia (Rizzoli).
Nel 2022 pubblica per Neri Pozza Caro Pier Paolo, ricordo dell'amico Pasolini a cent'anni dalla nascita di quest'ultimo (1922-2022).
L'autrice è dichiaratamente agnostica, come ha detto che era tutta la sua famiglia da sempre,[9] e vegetariana, come ha dichiarato in un'intervista in cui ha definito gli allevamenti intensivi «lager nazisti».[10]
Il ricatto a teatro e altre commedie, Torino, Einaudi, 1970.
Viva l'Italia, Torino, Einaudi, 1973.
La donna perfetta, Venezia, La Biennale, 1974.
La donna perfetta seguito da Il cuore di una vergine, Torino, Einaudi, 1975.
Don Juan, Torino, Einaudi, 1976.
Dialogo di una prostituta con un suo cliente. Con un dibattito sulla decisione di fare il testo e la preparazione dello spettacolo, Padova, Mastrogiacomo-Images 70, 1978.
I sogni di Clitennestra e altre commedie, Milano, Tascabili Bompiani, 1981.
Lezioni d'amore e altre commedie, Milano, Bompiani, 1982.
Maria Stuarda. Mela, Donna Lionora giacubina, Stravaganza, Un treno, una notte, Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 2001. ISBN 88-17-12693-4.
Teatro anni Novanta
I, Veronica, meretrice e scrittora. La terza moglie di Mayer, Camille, Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 2001. ISBN 88-17-12694-2.
II, Memorie di una cameriera. Storia di Isabella di Morra raccontata da Benedetto Croce, I digiuni di Catarina da Siena, Milano, Biblioteca universale Rizzoli, 2001. ISBN 88-17-12695-0.
Per Giulia, con la collaborazione di Angela Bove, della professoressa Maria Rosaria Carnevale, l'apporto delle parole delle amiche e del diario ritrovato di Giulia, Roma, Perrone, 2011. ISBN 978-88-6004-216-3.
(SV) Raska steg, traduzione di Ida Andersen, Istituto Italiano di Cultura Stoccolma, 2020.
Regina scacco al re, Palermo, Real teatro di Santa Cecilia, 2023. Tratto da "Passi affrettati', spettacolo voluto e ideato da Ennio Giganti, regia di Sergio Vespertino con il gratuito patrocinio del Parlamento Europeo, contro la violenza sulle donne e di genere, spettacolo ad eventi a serata unica allo scopo di raccogliere fondi da destinare alle onlus che si occupano delle donne che subiscono violenza.
Michelangelo La Luna (a cura di), Sguardo a Oriente. Reportage, ricordi, racconti di un continente affascinante, collana La camera del fuoco, vol. 1, Cava de' Tirreni, Marlin, 2022, ISBN978-88-604-3175-2.
Conversazione con Dacia Maraini. Il piacere di scrivere, a cura di Paola Gaglianone, Roma, Omicron, 1995. ISBN 88-86680-06-6.
Piera e gli assassini, con Piera degli Esposti, Milano, Rizzoli, 2003. ISBN 88-17-87227-X.
Ho sognato una stazione. Gli affetti, i valori, le passioni, conversazione con Paolo Di Paolo, Roma-Bari, Laterza, 2005. ISBN 88-420-7769-0.
Il volto delle donne. Conversazione con Dacia Maraini, intervista di Stefano Giovinazzo, Roma, Edizioni della Sera, 2010. ISBN 978-88-904730-6-7.
Alfabeto quotidiano. Le parole di una vita, con Gioconda Marinelli, Collana La camera del fuoco n.14, Cava de' Tirreni, Marlin, 2021, ISBN978-88-604-3165-3.
Fosco Maraini, Il gioco dell'universo. Dialoghi immaginari tra un padre e una figlia, Collana Scrittori italiani e stranieri, Milano, Mondadori, 2007, ISBN978-88-045-1218-9. - Collana Oscar Bestsellers n.1800, Mondadori, 2008, ISBN 978-88-045-7684-6; riedito col titolo Il gioco dell'universo. Un padre, una figlia e il sogno della scrittura, Collana Oceani, Milano, La nave di Teseo, 2020, ISBN 978-88-346-0350-5.
2016 – Premio Boccaccio,[48] cittadinanza onoraria di Arona, cittadinanza onoraria di Villapiana,[49]Premio letterario Palmi alla carriera,[50]Premio Nazionale Pratola,[51]Premio Manzoni alla carriera[52] e Premio Montale Fuori di Casa 2016, sezione narrativa[53]
2017 – Premio Pannunzio",[54]Premio il Poggio,[55]Premio Rugarli,[56]Inquieto dell'Anno 2017[57] e Targa della Regione Toscana [58]
2022 - Premio alla Carriera Città di Acqui Terme,[73] Premio Passaggi 2022,[74] Premio Donne in Prima Fila,[75] Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia,[76] Premio Ipazia Nazionale,[77] Premio Novi Cives: costruttori di cittadinanza[78] e premio Tirinnanzi alla carriera[79]
2023 - Premio Libroguerriero,[80] Cittadinanza onoraria di Sabaudia[81] e Premio Peschereccio d’Oro [82]
2024 - Premio Casa Hirta
Le è stato dedicato un concorso letterario a Calascibetta, denominato Dacia Maraini[83].
«per il suo contributo all'approfondimento della conoscenza reciproca tra Giappone e Italia attraverso la valorizzazione delle esperienze maturate soprattutto durante il suo soggiorno in Giappone, insieme al padre Fosco Maraini, prima e durante la Seconda Guerra Mondiale» — 3 novembre 2017[85]
^Teatro di Gioia, su teatrodigioia.it, Associazione Culturale Teatro di Gioia. URL consultato l'8 agosto 2018 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2018).
^Premio "La ginestra" 2007, su Premio Nazionale La Ginestra - Premio Letterario Leopardiano. URL consultato il 20 febbraio 2020 (archiviato il 7 aprile 2019).
^A Dacia Maraini il premio alla carriera, su Premio Letterario Internazionale Viareggio Répaci, 30 luglio 2020. URL consultato l'8 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2020).
^Dacia Maraini, su premiohemingway.it. URL consultato l'8 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2022).
^Premio Passaggi 2022 a Dacia Maraini, su passaggifestival.it, 24 giugno 2022. URL consultato l'8 luglio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2022).
Federica Depaolis e Walter Scancarello, Dacia Maraini. Bibliografia delle opere e della critica, 1953-2014. Una prima ricognizione, con una nota di Attilio Mauro Caproni, saggi di Paolo Di Paolo e Eugenio Murrali, Pontedera, Bibliografia e Informazione, 2015. ISBN 978-88-909833-3-7.
Manuela Bertone e Barbara Meazzi (a cura di), Curiosa di mestiere. Saggi su Dacia Maraini, Pisa, ETS, 2017.