Rianimazione cardiopolmonare (CPR = Cardiopulmonary resuscitation) in corso di applicazione a un paziente che ha subito un trauma, presso un ospedale di Maracay, in Venezuela; l'Animazione sospesa può ritardare la sopravveniente morte delle cellule (necrosi) in pazienti gravemente feriti o ammalati, dando loro più tempo per ricevere un trattamento medico appropriato

L'animazione sospesa è un rallentamento delle normali funzioni vitali dell'individuo senza causarne la morte, indotto mediante mezzi esterni. Al di fuori della fantascienza, l'applicazione di questo processo su esseri umani è del tutto ipotetica, sebbene il caso di ipotermia involontaria di Mitsutaka Uchikoshi abbia aperto delle prospettive in tal senso[senza fonte]. Il respiro, il battito cardiaco e altre funzioni involontarie possono ancora essere presenti in un soggetto sottoposto ad animazione sospesa, ma la loro rilevazione può essere effettuata solo mediante strumenti di misura. Temperature estremamente basse possono essere utilizzate per accelerare il rallentamento delle funzioni vitali; questo principio è alla base della scienza nota come criogenia.

La proposta di sottoporre gli astronauti all'animazione sospesa è stata avanzata per permettere agli uomini di raggiungere la destinazione di un lungo viaggio interstellare eliminando la necessità di una nave generazionale; occasionalmente i due concetti sono stati fusi, teorizzando una successione di generazioni di addetti alla supervisione tecnica di una più vasta popolazione congelata.

Ricerche scientifiche

[modifica | modifica wikitesto]

Un articolo pubblicato nella rivista Science del 22 aprile 2005 parla dei successi ottenuti nell'applicazione dell'animazione sospesa ai topi. La scoperta è resa tanto più rilevante dal fatto che i topi sono animali che in natura non vanno in ibernazione. L'esperimento è stato condotto nel laboratorio di Mark Roth, che ha posto dei topi vivi in una camera contenente 80 ppm di acido solfidrico e ha portato avanti l'esperimento per sei ore. La temperatura corporea dei topi è scesa fino a 13 gradi Celsius e il loro metabolismo, valutato attraverso il consumo di ossigeno e la conseguente produzione di diossido di carbonio, è sceso a un decimo.[1]

Nel luglio 2005 un gruppo di scienziati dell'Università di Pittsburgh ha dichiarato di aver riportato in vita senza danni cerebrali[contrasta con quanto riferito al paragrafo successivo] dei cani dopo aver estratto il sangue dai loro corpi ed aver introdotto nei loro sistemi circolatori una soluzione ghiacciata. Dopo tre ore di morte clinica, i cani sono stati riportati in vita attraverso un leggero impulso elettrico diretto al cuore. Il cuore ha ripreso a pompare il sangue nel corpo congelato e i cani sono tutti ritornati in vita. Gli scienziati hanno già iniziato discussioni con gli ospedali statunitensi per proporre l'animazione sospesa come extrema ratio.[senza fonte]

La preoccupazione è dovuta al fatto che alcuni dei cani sottoposti all'esperimento, una volta "resuscitati", riportarono gravi danni al sistema nervoso e scarsa coordinazione nei movimenti, denunciando forti deficit mentali e mostrando un comportamento tale da indurre i media americani a definirli "cani zombie".[2] Si spera tuttavia che il processo possa almeno essere utilizzato per dare più tempo ai chirurghi che agiscono sul tavolo operatorio, visto che eventuali operazioni possono essere condotte normalmente mentre i pazienti sono in stasi.

Ibernazione di un ratto nel 2006

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2006, un'équipe dell'Università di Bologna guidata dal professor Giovanni Zamboni, basandosi su studi di Matteo Cerri[3] è riuscita a replicare forse in parte il meccanismo fisiologico dell'ibernazione in un ratto, animale che non va in ibernazione in natura, portando la sua temperatura a 20 °C per 6 ore. Gli scienziati hanno inserito nel cervello una micro-cannula che portava la sostanza GABA fino ad una struttura ancestrale della sostanza reticolare del midollo allungato nota come raphe pallidus.

Appena ricevuta l'iniezione, l'animale avvertì una vampata di calore, si stese, si raggomitolò ed entrò in ibernazione. Dopo sei ore, aumentando progressivamente la temperatura fino a quella fisiologica, il ratto reagì senza alcun problema; al risveglio venne riscontrata una notevole attività dei suoi neuroni, con immediata creazione di nuove sinapsi.[4][5]

L'animazione sospesa nella fantascienza

[modifica | modifica wikitesto]

Il tema dell'animazione sospesa è un tòpos della fantascienza, spesso utilizzato per permettere la sopravvivenza di individui per lunghi intervalli di tempo; è presente in numerose storie di space opera che trattano di lunghi viaggi spaziali e come artificio narrativo in varie opere distopiche ambientate in un futuro più o meno lontano. Fra le opere incentrate sul tema dell'animazione sospesa (elenco non esaustivo, in ordine cronologico):

Narrativa

[modifica | modifica wikitesto]

Film e televisione

[modifica | modifica wikitesto]

Fumetti e animazione

[modifica | modifica wikitesto]

Altro

[modifica | modifica wikitesto]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ H2S induces a suspended animation-like state in mi... [Science. 2005] - PubMed result
  2. ^ Pitt scientists resurrect hope of cheating death - Pittsburgh Tribune-Review, su pittsburghlive.com. URL consultato il 9 dicembre 2005 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2007).
  3. ^ Matteo Cerri - Assistant Professor of Physiology, University of Bologna
  4. ^ Giovanni Zamboni, Matteo Cerri, Journal of Neuroscience, 2006.
  5. ^ Alma Mater sulla strada dell'eternità "Ibernazione umana forse possibile"

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàGND (DE4139974-2
  Portale Fantascienza: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Fantascienza