Space 1889
Tipogioco di ruolo
Luogo origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
AutoreFrank Chadwick (1ª edizione)
von Bjorn Beckert, Tilman Hakenberg, Stephan Johach , Stefan Küppers (Ubiquity)
Editore
1ª edizione1989
Altre edizioni2012 (Ubiquity)
Regole
N° giocatori2+
Sistemaproprio (1ª edizione)
Ubiquity System
AmbientazioneSteampunk

Space: 1889 è un gioco di ruolo steampunk ambientato in un XIX secolo alternativo in cui gli imperi europei hanno colonizzato il sistema solare[1]. Creato da Frank Chadwick e pubblicato originariamente dalla Game Designers' Workshop dal 1988 fino al 1991, quindi ristampato dalla Heliograph nel 2000 e 2001. Nel 2013 è stato ristampato in edizione tedesca dalla Uhrwerk Verlag.

Il nome compare per la prima volta nel 1983 nella colonna Feedback (una sezione dedicata alla proposta di nuove idee per giochi per avere il parere dei lettori) nella rivista Ares Magazine della SPI 1983, come proposta per un wargame su una prima guerra mondiale alternativa.[2] Il nome rimase in mente a Frank Chadwik che l'utilizzo anni più tardi per il gioco di ruolo[3].

Ambientazione

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Il gioco è ambientato in una storia alternativa nella quale alcune teorie scientifiche dell'Età vittoriana successivamente screditate si dimostrano invece vere ed hanno condotto alla nascita di nuove tecnologie. In questa ambientazione Thomas Edison ha inventato un propulsore che sfrutta l'etere (l'ipotetico mezzo nel quale si propagavano le radiazioni elettromagnetiche, secondo le teorie scientifiche del XIX secolo). Nel 1870 accompagnato dal mercenario scozzese Jack Armstrong, Edison si è recato a bordo di un'astronave equipaggiata con il nuovo propulsore su Marte, scoprendo che è abitato. Per il 1889, l'epoca in cui è ambientato il gioco, le grandi potenze hanno sfruttato l'invenzione di Edison per stabilire colonie sui pianeti interni del sistema solare. Venere e Marte sono stati colonizzati dal Regno Unito, Germania, Francia, Russia, Belgio (solo Marte) e Italia (solo Venere), mentre il Giappone e gli Stati Uniti mantengono delle basi scientifiche su Mercurio.

L'evoluzione sui pianeti si sviluppata progressivamente con la lontananza dal Sole, più lontano è un pianeta, più antica la sua civiltà. Su tutti i pianeti c'è vita e ci sono specie native. Mercurio è primitivo, in rotazione sincrona con il Sole e possiede solo forme di vita rudimentali. Venere è un vasto mondo paludoso dominato da giganteschi rettili e uomini lucertola. La Luna è un mondo morto senz'aria ma che nasconde dei misteri in profondità, sotto la sua superficie. Marte è un antico pianeta in declino, diviso in città stato decadenti e in guerra tra loro, mantenuto in vita da un sistema di canalizzazione in progressivo deterioramento. Vulcano si è distrutto diventando la fascia principale degli asteroidi. A causa delle limitazioni nella tecnologia in uso, i pianeti esterni del sistema solare restano irraggiungibili ed inesplorati.

Uno dei tesori che ha spinto le potenze europee a colonizzare Marte è il "liftwood": una pianta rara con proprietà antigravitazionali che permettono di costruire gigantesche navi volanti. Inizialmente i terrestri usano i galeoni volanti marziani, per poi costruire proprie navi volanti alimentate da motori a vapore.

Poiché la comunicazioni radio non sono ancora state inventate nel 1889, le comunicazioni tra la Terra e Marte sono gestite da stazioni eliografiche orbitanti.

La maggior parte del materiale pubblicato è dedicato a Marte.

Storia editoriale

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L'idea iniziale per l'ambientazione deriva da un'idea per un wargame su una versione alternativa della prima guerra mondiale nelle colonie marziane proposto dalla SPI negli anni ottanta, che avrebbe appunto dovuto intitolarsi Space: 1889. L'idea rimase in testa a Frank Chadwick che la mischiò con altre sue passioni (cita tra le altre John Carter di Marte, Il meraviglioso mago di Oz e i film degli anni sessanta e settanta basati sui lavori di Jules Verne e H.G. Wells[3]

La GDW pubblicò Space: 1889 1989 dalla GDW, supportandolo con diversi supplementi e prodotti di altro tipo (giochi da tavolo e miniature), comunque nonostante fosse la novità e la freschezza dell'ambientazione steampunk non incontrò il successo sperato e la GDW chiuse la linea editoriale l'anno successivo[4]. L'insuccesso fu probabilmente dovute a un regolamento, che pur con alcune semplificazioni rispetto a quelli tipici della GDW, era ancora troppo complesso rispetto a un'ambientazione più casual e leggera[5]. Nel 1996 la GDW in profonda crisi chiuse l'attività prima di essere obbligata a dichiarare bancarotta e i diritti su Space: 1889 andarono a Frank Chadwik[6].

I diritti per la pubblicazione di ristampe dei manuali originali furono acquisiti dalla Heliograph, mentre la Noise Monster Production acquisì nel 2011 i diritti per la produzione di audiodrammi basati sull'ambientazione[6]. Nel 2010 la Pinnacle Entertainment pubblicò Red Sands, una campagna per Space: 1889 basata sul proprio sistema Savage Wolds[6][7]

L'editore tedesco Uhrwerk Verlag acquisì i diritti per la pubblicazione di un'edizione tedesca di Space: 1889 basata sul suo regolamento Ubiquity Sytem. Questa edizione modifica leggermente il background originale dell'ambientazione avvicinandola a quella reale e rendendo meno conflittuali i rapporti tra le varie potenze coloniali per permettere ai giocatori di interpretare personaggi di nazionalità diversa che lavorano insieme[8]. Il nuovo regolamento base è stato pubblicato nel 2012. Una campagna su kickstarter per tradurre l'edizione tedesca in inglese si è conclusa con successo[9].

Pubblicazioni

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Edizione originale della GDW

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Ristampe a cura della Heliograph

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Savage Worlds

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Ubiquity System

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Nuova edizione della Uhrwerk Verlag tedesca, con grafica rinnovata e basata sul sistema di gioco Ubiquity:

La versione in inglese del manuale è stata pubblicata in formato PDF nell'Ottobre 2014, ed in formato cartaceo nel novembre 2015 dalla Clockwork Publishing, che ha anche pubblicato:

Prodotti collegati

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La Heliograph ha ristampato le regole di Sky Galleons of Mars e Cloudships and Gunboats, ma non i componenti del gioco stessi.

Miniature

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La GDW pubblicò una linea di miniature scala 25 mm scolpite da Bob Murch della RAFM, collettivamente chiamate Adversary, che includono Soldiers of the Queen (una compagnia di 20 soldati di fanteria britannica), Legions of Mars (una banda di guerra di 20 marziani), Kraag Warriors (20 alti marziani, 10 in volo e 10 a terra), e Victorian Adventurers (10 diverse miniature rappresentanti i personaggi visti in Temple of the Beastmen). La RAFM vende tuttora le miniature sebbene la composizione del set Victorian Adventurers sia cambiata[11]. Nel 2002 ha pubblicato miniature di fanteria coloniale marziana, gruppo di artiglieria e nuovi gashant (un animale da monta marziano), marziani delle colline e dei canali.

Una linea di miniature in scala 15 mm è commercializzata dall'Highlander Studios[3][12].

Videogiochi

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La Paragon pubblicò un videogioco dello stesso nome, sviluppato su licenza della GDW per Amiga, Atari ST e PC[13].

Audiodrammi

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Nel 2005 la Noise Monster Productions, gestita da Big Finish pubblicò quattro audiodrammi su CD ambientati nel mondo di Space: 1889 su licenza esclusiva di Frank Chadwick. Le prime tre storie pubblicate formano The Mars Trilogy, mentre la quarta The Lunar Inheritance è un racconto a sé. Ognuna fu pubblicata su un singolo CD della durata approssimativa di 70 minuti.[14]

eBooks

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Dal settembre 2011 la Untreed Reads Publishing ha pubblicato una serie di libri in formato elettronico intitolati Space: 1889 & Beyond a cura di Andy Frankham-Allen.

La prima serie si svolge dall'aprile al dicembre 1889:

La seconda serie si svolge dal dicembre 1889 all'ottobre 1890, avanzando per la prima volta l'ambientazione oltre la data canonica del 1889.

Della terza serie sono stati pubblicati solo due dei previsti sei titoli:

Al di fuori di questa serie, ma sempre ambientato all'interno del canone di Space 1889, è stato pubblicato anche il romanzo The Forever Engine di Frank Chadwick, ambientato nel 1888

Cinema

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Il film Space 1889: The Secret of Phobos (2018, regia di Nicolas Mendrek) è ambientato in Space: 1889[15].

Note

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  1. ^ Schick 1991, p. 281.
  2. ^ (EN) Feedback, in Ares Magazine, n. 14, primavera 1983, p. 41.
  3. ^ a b c (EN) Space 1889 – Interview with Frank Chadwick, su Traveller's Steampunk Blog, 19 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2012).
  4. ^ Appelcline, pp. 171-172.
  5. ^ Appelcline, p. 172.
  6. ^ a b c Appelcline 2014, p. 182.
  7. ^ (EN) Michael Wolf, Interview: Shane Hensley and Matthew Cutter, su Stargazer's World, 17 maggio 2010. URL consultato l'11 settembre 2014 (archiviato il 23 settembre 2011).
  8. ^ (EN) Michael Wolf, Space 1889: Interview with Stefan Küppers, su Stargazerwold.com, 5 agosto 2013. URL consultato il 17 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2014).
  9. ^ (EN) Space: 1889 - SF Role Playing in a More Civilized Time, su kickstarter.com. URL consultato il 17 settembre 2019.
  10. ^ (EN) Space 1889: Red Sands announcement, su peginc.com, Pinnacle Entertainment Group. URL consultato il 24 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2011).
  11. ^ Space: 1889 Miniatures, su rafm.com. URL consultato il 15 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2014).
  12. ^ (EN) Frank Chadwick's Space:1889 15mm, su highlanderstudiosinc. URL consultato il 15 settembre 2014.
  13. ^ Appelcline 2014, p. 173.
  14. ^ (EN) John C. Snider, CD Review: Space: 1889 "The Lunar Inheritance" (an Audio Drama), su SciFiDimensions.com, 2006. URL consultato il 17 settembre 2014 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2012).
  15. ^ Space 1889: The Secret of Phobos, su imdb.com.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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