Sergio Maltagliati
Sergio Maltagliati accademico (2023)
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica sperimentale
Musica elettronica
Computer music
Musica contemporanea
Periodo di attività musicale1980 – in attività
StrumentoComputer
EtichettaQuantum Bit - Atopos
Album pubblicati3
Opere audiovisive2
Sito ufficiale

Sergio Maltagliati (Pescia, 26 settembre 1960) è un compositore, programmatore, artista e trombonista italiano, attivo nel campo dell'arte digitale e computer music.

Biografia

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Il 04/10/2023 è stato eletto Accademico d’Onore dell'Accademia delle arti del disegno di Firenze, (storica Accademia fondata a Firenze nel 1563 da Cosimo I de' Medici su suggerimento di Giorgio Vasari), come esponente principale della corrente artistica fiorentina denominata Musica d’Arte (Musica visiva e Fluxus).[1]

Nato a Pescia provincia di Pistoia località Paradisino,[2] Sergio Maltagliati frequenta il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, diplomandosi nel 1980 in Trombone.

Collabora in seguito, con la Big band di Adalberto Bettini,[3] l'Orchestra ritmica romana Studio M,[4][5] e come orchestrale nel 26º Festival Puccini a Torre del Lago, direttore Gianpiero Taverna, regista Sylvano Bussotti[6]. Dal 1981 al 1982 fa parte, sempre come trombonista della Banda musicale della Guardia di Finanza,[7] diretta da Fulvio Creux.

Successivamente si occupa di pittura, arte digitale[8] (come estensione delle sue idee musicali) e dal 1997[9] di musica mediata e fruibile anche attraverso Internet,[10][11]realizzata con l'utilizzo di software (autom@tedVisualMusiC 1.0 è il primo) automatici e generativi autoprodotti. Programmatore sperimentale di Visual Music (Musica visiva),[12] progetta e realizza opere automatiche sonoro/visuali interattive e web-based.[13] [14] Queste opere uniscono elementi musicali e visivi in modo sinergico, tra musica e arte visiva, e possono essere presentate come video musicali, installazioni multimediali o performance dal vivo, coinvolgendo il pubblico in un'esperienza che combina suono e immagine.

Il suo lavoro è stato esposto, presentato in festival, gallerie e istituzioni anche internazionali,[15] tra cui: HyperArt Web Gallery (New York);[16] Istanbul Contemporary Art Museum;[17] Melbourne Fringe Festival;[18] Electonic Language Festival (San Paolo del Brasile);[19] Galleria Il Gabbiano (La Spezia);[20] Ente Concerti Castello di Belveglio (Asti);[21] CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea (La Spezia);[22] Galleria Leonardi (Genova); Digital Pocket Gallery (Helsinki); Biblioteca Nazionale (Firenze); YEAH C-Minivideoart Festival, Eyedrum Gallery Atlanta, GA (USA);[23] Museo della Civiltà Romana (Roma);[24] PEAM Festival (Pescara); Mac,n-Museo di arte Contemporanea e del '900 (Monsummano Terme); Galleria di Palazzo del Carmine Caltanissetta;[25] Salone dei 500, Palazzo Vecchio (Firenze); Accademia d’Arte Scalabrino (Montecatini Terme);[26] Museo NUOVA ERA (Bari);[27] Salons de Musique Strasbourg (France);[28][29] Sound Art Museum (Roma);[30] Museum of Contemporary Art Merida Yucatan (Mexico); MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma) 2007[31] e 2018/19;[32] Galerie De Meerse Hoofddorp (Amsterdam); Istituto Italiano di Cultura (Il Cairo);[33] PAN (palace arts Naples Italy); Art Laboratory Berlino;[34] Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci (Prato); [35]T_D Art Gallery, Crema (Cremona);[36] STEINER Gallery, Vienna (Austria); XIV Biennale internazionale dell'arte contemporanea (2023) Installazione e Performance;[37]Accademia delle Arti del Disegno Firenze (2024) Installazione e Performance;[38]

Color Variations performance XIV Florence Biennale (ph Marco Mazzi).
Color Variations 2.0 performance Sala delle Adunanze.

Nel 2023 è stato selezionato per la prima Esposizione Virtuale internazionale sull’isola di Venezia Viral Human" / "Arte Pubblica e Metaverso. L’opera Battimenti 2.5 si può ascoltare nel palazzo del 400 Palazzo Contarini del Bovolo a Venezia tramite Applicazione mobile dedicata.[39]

Come compositore, si aggiunge alla fine degli anni ottanta, alla corrente artistica fiorentina, operante dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, denominata Musica d’Arte (Musica visiva e Fluxus)[40] comprendente Sylvano Bussotti,[41] Giuseppe Chiari, Marcello Aitiani,[42] Giancarlo Cardini, Albert Mayr,[43] Daniele Lombardi, Pietro Grossi.[44] Questi musicisti hanno indagato, con contaminazioni tra sperimentazione e tradizione, l'interazione tra suono, gesto e visione, una sinesteticità dell'arte frutto delle avanguardie storiche, da Kandinsky al Futurismo, a Scriabin e Arnold Schönberg, fino al Bauhaus.[45][46] Maltagliati si concentra in particolare, sull’interazione tra suono e immagine e sull’evoluzione del linguaggio musicale del Novecento nel campo della Musica elettronica e Computer music, Fluxus e Musica visiva, collaborando attivamente con il pioniere della Musica elettronica e Computer music Pietro Grossi.[47]

Nel 2021 il Centro Studi Luigi Dallapiccola lo ha ufficialmente inserito nell’Archivio del 900 Musicale Fiorentino, (albero genealogico a cura del musicologo Mario Ruffini) riconoscendolo come uno dei compositori più significativi del 900, attivi a Firenze. [48]

Invito: unicum graphic, realizzato da Grossi, per la serata dedicata a Maltagliati in via Capodimondo.

Sergio Maltagliati in particolare è accomunato e più vicino nella sua attività a Pietro Grossi,[49] sia per la predilezione del Bit sia per una visione comunitaria e partecipativa del prodotto artistico e della sua fruizione. La sua musica o visual music come la definisce ci fa rendere più consapevoli che la visione del mondo intorno a noi è sempre più subordinata, mediata dalle tecnologie digitali e dai mezzi di comunicazione di massa, che per la loro stessa struttura, modificano profondamente la nostra percezione della realtà e della cultura. Infatti Maltagliati dal 1997 utilizza prevalentemente la Rete, [50] con installazioni sonoro-visuali interattive. Nello stesso anno realizza la prima opera interattiva e collaborativa italiana attraverso Internet netOper@,[51][52] che ha coinvolto come autori ed esecutori più di trenta net-artisti (tra cui John Dunn e Caterina Davinio).[53] La prima performance è avvenuta nella casa studio di Pietro Grossi in via Capodimondo a Firenze, luogo fondamentale a quanto pare per l’evoluzione della Musica contemporanea, visto che lo stesso locale, aveva già ospitato nel 1963 uno dei primi studi di Fonologia Musicale al mondo, lo studio S2FM di Firenze.[54]

Sergio Maltagliati nel 2001 prova con giovani esecutori una performance.

Il suo lavoro[55]degli anni 80 e 90 è incentrato anche nel coinvolgere, (attuando progetti educativi che diventano stimoli per l’elaborazione di nuove strategie didattiche) ragazzi come esecutori di performance nell'esempio del Music Circus realizzato nel 1984 a Torino da John Cage in cui riunì 800 bambini di età fra i 4 e i 12 anni. Ed è proprio il musicista americano (incontrato nel 1991 a Zurigo per l'esecuzione di Europeras 1 & 2) ha apprezzato questo aspetto dell'operare di Maltagliati, perché riesce a coinvolgere ragazzi nel ruolo di performers.[56] [57] Questi lavori, oltre che propedeutici alla fruizione musicale, ed in particolare ad un suo diverso e più consapevole ascolto, tendono ad estendere il concetto di creazione artistica alla collaborazione dell'esecutore, spesso sprovvisto di una formazione musicale tradizionale. Partendo da materiali sonori di uso comune (una sorta di Musica concreta) o dalla semplice esplorazione di un determinato paesaggio sonoro si sviluppano percorsi creativi materializzati in veri spettacoli, opere musicali in cui suoni, voci, silenzi e movimenti, trovano una coerenza ed espressiva convivenza.[58][59][60]

Per Sergio Maltagliati l'opera è sempre comunitaria: l'autore non è il creatore geniale, piuttosto colui che dà l'input iniziale. Su questa linea vanno segnalati altri due suoi lavori, neXtOper@_1.03 (2001) e midi_Visu@lMusiC.

Sergio Maltagliati e Pietro Grossi galleria Il Gabbiano, 1997.

NeXtoper@ (idea incompiuta di Pietro Grossi)[61] è un lavoro collaborativo e interattivo attraverso Internet del 2001-2002 che utilizzava l'allora rete gsm dei telefoni cellulari (con progetto didattico-educativo)[62] dove l'Opera lirica tradizionale viene scomposta e riproposta in una nuova veste digitale. La sua componente strutturale parola, suono e immagine è tradotta in linguaggi della comunicazione contemporanea: immagini e frequenze sonore prese a prestito dall'universo dei telefoni cellulari, delle chat room e delle e-mail, loghi, icone, suonerie, banner e piccoli disegni in codice ASCII.[63]

Midi_Visu@lMusiC (2005) propone musica e immagini su cellulare I-Mode.

Risale al 1999 la prima versione del software autom@tedVisualMusiC[64] con il quale riesce ad inglobare, dopo anni di sperimentazioni e l’utilizzo di svariati software, in una unica produzione artistica, immagine e suono, come teorizzato dalle avanguardie artistiche di inizio 900.[65][66]

Lavori più significativi

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Da fine anni 70 il suo catalogo comprende composizioni per strumenti musicali tradizionali, (partiture dove nei segni grafici e nella posizione spaziale delle note sul pentagramma è privilegiato l’aspetto visivo), performance, insieme a dipinti, opere grafiche e sonore digitali e interattive,[67] destinate indifferentemente all'occhio e all'orecchio, che sono spesso il frutto (vista la sua doppia formazione di studi musicali e visuali) della conversione in immagini (e viceversa) di un preciso pensiero musicale, codificato in una particolare scrittura musicale.[68]

Composizioni strumentali

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Iridem 2 per due strumenti: clarinetto e trombone (1991)

Immagine per tromba, due tromboni. Scherzo per tromba, due tromboni e basso tuba.

Idea due trombe e due tromboni.

Per Voce voce e rumori.

Opere e performance

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Musica intorno alla Gabbia allestimento scenico Spedale degli Innocenti Firenze

Nella struttura dell'opera, è stato volutamente invertito il ruolo tradizionale tra il pubblico e la scena. Gli interpreti hanno occupato, geometricamente il vasto spazio della sala ponendo il pubblico prima sul palcoscenico e inducendolo poi a muoversi intorno ai gruppi sonori e visuali. La parte musicale si è basata sul valore interdisciplinare della musica, ispirandosi alle ricerche di John Cage sul principio di "catturare e controllare i rumori in funzione di elementi musicali". La parte coreografica e scenica dell'opera, realizzata dal pittore Edoardo Salvi ha costituito un ininterrotto dinamismo di forme e di situazioni spaziali, collegando immagine, gesto e suono.

Il materiale sonoro è prodotto da partitura grafico-sonora ottenuta da disegni commestibili nell'esempio delle carte di grafica commestibile realizzate da John Cage con ricette di Cucina macrobiotica (vedi cat. La Biennale di Venezia 1993 pag.772). Parte vocale, da variazioni di alcune pagine del Mushroom Book (Libro sui Funghi) scritto dal musicista John Cage. [71]

Lavori

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Sound Life 3.01_autom@tedVisualMusiC software (screenshot) 2001.
Atari-MEGA STE utilizzato da Maltagliati (con software Cubase) dal 92 al 97.

Nei primi anni 60 Grossi, compie ricerche di musica elettronica programmata, usando una metodologia comune con l'Arte visiva, l'Arte cinetica e Op art di quel periodo. Romano Rizzato (pittore astrattista e cinetico fin dagli anni 60 e 70), realizza oggi un lavoro grafico, ispirato a suoi quadri di Arte cinetica e Optical del passato concepito però, con il solo fine di poter essere letto e utilizzato come vero e proprio spartito musicale. Maltagliati usa 11 frequenze di suoni, da 395 a 405 Hertz (le stesse registrate da Grossi), combinate in base a quanto suggerisce la grafia della pittura-partitura di Rizzato. Il materiale sonoro è poi variato dal software autom@tedMusiC Generative Music software (versione 2.5) che genera in modo completamente automatico un ascolto sempre diverso.[79][80]

Discografia

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(CD Audio - DVD)

È un progetto iniziato nel 1997: Maltagliati partendo da programmi grafici (HomeArt) di Pietro Grossi ne ha creati di nuovi, intervenendo nel codice di programmazione e aggiungendo una originale traccia sonoro/musicale che, in parallelo al fluire di segni e colori, genera molteplici variazioni visive e sonore.[83] È il primo DVD che documenta il pensiero di Pietro Grossi accomunando la sua attivita' musicale e visuale.[84]

Audio Tape

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(Musicassetta)

Note

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  1. ^ Accademico d'Onore, su aadfi.it, 2023.
  2. ^ Mappa Pescia antica, su archive.org, 1960.
  3. ^ Big Band Bettini (JPG), su commons.wikimedia.org, 1983.
  4. ^ Studio M in concert (foto) (PNG), su commons.wikimedia.org, 1982.
  5. ^ Studio M in concert (articolo quotidiano Il Tempo), su archive.org, 1981.
  6. ^ 26° Festival Pucciniano, manifesto (JPG), su commons.wikimedia.org, 1980.
  7. ^ Banda Guardia di Finanza, su archive.org, 1981.
  8. ^ Ad libitum. Musica da vedere, su fondazionebonotto.org, 2003.
  9. ^ Immagini per Ascoltare, su lognet.it, 1997. URL consultato il 21 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 1997).
  10. ^ Net Art Italiana, su zeusnews.it, 2002.
  11. ^ E io te le SUONO su Internet di Roberta Bosco, su archive.org, 1999.
  12. ^ Centenario di Pietro Grossi al museo Pecci, su archive.org.
  13. ^ ’’Italica - Galleria - Arte digitale RAI International’’, su italica.rai.it. URL consultato il 1º febbraio 2001 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2007).
  14. ^ Current Positions of Italian Netart, su javamuseum.org, 2002.
  15. ^ Digital Souls Online Gallery, su digitalsouls.com, 2001.
  16. ^ (EN) Hyperart gallery New York City, su hyperart.com (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2001).
  17. ^ (EN) Istanbul Contemporary Art Museum, su istanbulmuseum.org.
  18. ^ Melbourne Fringe Festival, su archive.org, 1996.
  19. ^ (EN) ELECTRONIC LANGUAGE INTERNATIONAL FESTIVAL, su file.org.br (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2011).
  20. ^ Un poeta di squisita bellezza, su cittadellaspezia.com, 2021.
  21. ^ Ente Concerti Belveglio-Asti, su archive.org, 1980.
  22. ^ Attraverso l’arte – galleria Il Gabbiano 1968-2018 Cinquant’anni di ricerca artistica., su camec.museilaspezia.it, 2022.
  23. ^ Eyedrum Art Gallery, su yeahisay.wordpress.com, 2010.
  24. ^ Infinite Spaces Festival of media and time based art, su museociviltaromana.it, 2010.
  25. ^ LIBRETTO DIGITALE Cento idee in cento libretti, su calogerobarba.it, 2005.
  26. ^ Maltagliati all'Accademia di Faustina Tori, su archive.org, 1991.
  27. ^ Prodotto Garantito, su archive.org, 1997.
  28. ^ Collective JukeBox 3.1 Strasbourg France, su joy.nujus.net, 2001. URL consultato il 22 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2021).
  29. ^ catalog SALONS DE MUSIQUE, su archive.org, 2001.
  30. ^ radioartemobile, su zerynthia.it (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2012).
  31. ^ Net Space: viaggio nell’arte della rete Improvvisazioni del software, su parc.beniculturali.it, MAXXI Museum Roma, 2007. URL consultato il 7 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2012).
  32. ^ When Sound Becomes Form: sperimentazioni sonore 1950-2000 (PDF), su maxxi.art, ed. Manfredi per MAXXI, 2018/19.
  33. ^ ELETTRORUMORISMI Futuristi FESTIVAL Internazionale della Musica 2009, su pdelfino.blogspot.com, 2009.
  34. ^ Synaesthesia 3 History of the Senses, su artlaboratory-berlin.org, 2013.
  35. ^ Centenario di Pietro Grossi al Museo Pecci, su archive.org, 2017.
  36. ^ T-D Art Talents 2023, su crema-news.it, 2023.
  37. ^ Le performance della Biennale, su intoscana.it, 2023.
  38. ^ Color Variations 2.0, su aadfi.it, 2024.
  39. ^ Esposizione Virtuale sull’isola di Venezia, su arte.it, 2023.
  40. ^ Attraversamenti, La musica in Toscana dal 1945 ad oggi 2002, su danielelombardi.it. URL consultato il 10 settembre 2002.
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  42. ^ Marcello Aitiani.Tra pittura, scultura, musica, filosofia, su aboutartonline.com, 2023.
  43. ^ Albert Mayr e il movimento artistico fiorentino, su centrostudidallapiccola.it. URL consultato il 10-10-2021.
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  51. ^ C’era qualcosa prima della NetArt in Italia?, su ecointernazionale.com, 2021.
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  58. ^ l70 ragazzi in un'Opera Musicale, su archive.org, 1985.
  59. ^ Mega-Affresco per pittori in erba; Suoni e colori in piazza, su archive.org, 1989.
  60. ^ neXtOper@, su edueda.net.
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  67. ^ I dieci artisti che dipingono con il computer, su archive.org, 2015.
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  75. ^ galleria Il Gabbiano, catalogo della mostra di Renzo Cresti, su archive.org, 1997.
  76. ^ APP_Visu@lMusiC_0.1, su youtube.com. URL consultato il 2011.
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  82. ^ Free download partitura completa, su archive.org. URL consultato il 19 settembre 2023.
  83. ^ Sperimentazioni sonore in Italia 1950-2000 (PDF), su maxxi.art, 2018.
  84. ^ Circus 8 dvd, su archive.org, 2008.
  85. ^ Audio registrazione dal nastro originale per la musicassetta (MP3), su archive.org, 1996.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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