Romano Rizzato (Milano, 21 agosto 1936) è un pittore e illustratore italiano.

Biografia

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Nel 1959 incontra[1] il pittore Mario Radice e inizia a frequentare il suo atelier.

Mario Radice con Rizzato galleria Il Salotto Como 1983

Romano Rizzato già dal suo inizio, sceglie il genere non-figurativo, convinto che la pittura per essere libera, si deve scindere dalla concretezza del reale a favore dell'astratto. Un colore che, come un suono musicale non ci deve descrivere o rappresentare qualcosa. Da allora non ha più abbandonato questa filosofia nella sua ricerca visiva, pur rinnovandosi fino a giungere alle complessità delle sue ultime composizioni. Nelle sue opere si nota una spiccata ispirazione all’architettura di forme contemporanee (alla sua epoca). Egli ama i colori forti, disposti come canoni musicali che rivalutano le tonalità del colore e come detto anche delle architetture, nel mutare di forme e colori, tra il concreto e il non-concreto, tra il negativo e il positivo, in un linguaggio pittorico che è prevalentemente matematico e geometrico.

Composizione (1967)

I suoi lavori fine anni '60 e '70 richiamano alla Op art, in particolare alla pittura di Victor Vasarely, e all'Arte cinetica che ha nella sua centralità il movimento. In questo periodo il colore è poco importante per Rizzato, si concentra sul nero/bianco, solo alcune volte intervengono i timbri di pochi colori. Sempre di più cerca di mettere in movimento, variare un motivo base, come in una composizione contrappuntistica, sfociando in realizzazioni dalla struttura simile alla Fuga. Quindi viene spontaneo paragonare il modo di dipingere di Rizzato all' operare del compositore. La musica infatti, è una delle poche forme espressive che non ha bisogno di riprodurre la realtà e non a caso molti titoli delle sue opere, fanno riferimento alla musica: Ritmi, Rifrazioni Sonore, Intersezioni/Interazioni/Interferenze Cromatiche e Ritmiche, Variazioni. La sua continua ricerca, pur mantenendo schemi lineari, lo porta ad un continuo processo di crescita verso il colore.

Scorrimenti incrociati (1993-94)

I lavori degli anni '90 contengono molti elementi ritmici che si concatenano velocemente attraverso anche tenue sfumature di colore.

La pittura negli anni 2000, si arricchisce con la linea curva, un astrattismo che potremmo definire più lirico. Usa anche materiali quali il marmo, per realizzare una fontana da giardino, la lamiera per un progetto di 20 metri lineari per una scuola media della provincia di Modena.

Linee ascendenti IV (2005)

È attivo con esposizioni personali (presente in collezioni museali)[2][3][4] e collettive dal 1966. È invitato a partecipare nel 1973 a mostre itineranti con il gruppo costruttivista Iafkg (Internationaler Arbeitschreis für konstruktive Gestaltung) di Anversa-Bonn. Viene inserito nell’Annual silk screen portfolio 1973-74, sempre con l’International stude centrum woor contruktive kunst di Anversa-Bonn. Ha esposto opere in Svizzera, Olanda, Francia, Germania, Bulgaria, Austria, Venezuela e Giappone.[5]

Come illustratore (con lo pseudonimo di Sergio)[6] sperimenta e applica tecniche diverse per l’illustrazione. Le sue collaborazioni editoriali, spaziano dal campo medico-scientifico a quello letterario, quello delle fiabe, zoologico, botanico, storico antropologico legato alla ricostruzione archeologica di epoche storiche.

Progetti speciali

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Personali

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Voci dall’immaginario Palazzo Panciatichi – Anticamera Affreschi, Regione Toscana, Firenze.

l' Arte costruisce l' Europa Associazione culturale Arte Struktura, Milano.[9]

Von Fugen und Variationen (49 opere) Ludwingmuseum Koblenz, Treffpunkt Kunst, Saarlouis.

Galleria il Salotto, Como.

Un modo di lettura galleria Sincron, Brescia.

Art Kontakt Ulm Donau, Germania.

Successione di ritmi e tensioni, in un’ipotesi di struttura Galleria il Punto, Torino.

Note

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  1. ^ Conversazione con Mario Radice, su geometricae.com.
  2. ^ Civico Museo Parsi Valle, su museoparisivalle.it. URL consultato l'8 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2018).
  3. ^ Fondazione Ragghianti Lucca, su luccaindiretta.it.
  4. ^ Civico Museo Umbro Apollonio, su comune.sanmartinodilupari.pd.it.
  5. ^ Il CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea, su camec.museilaspezia.it.
  6. ^ giornale Il Tirreno 2012, su iltirreno.gelocal.it.
  7. ^ ’’Battimenti’’, su visualmusic.it. URL consultato il 23-12-2019.
  8. ^ partitura-score, su visualmusic.it.
  9. ^ l'Arte costruisce l'Europa, su bauform.it.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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