R. I Monti
Stemma ufficiale
Stemma ufficiale
Via Panisperna, rione Monti
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lazio
Provincia  Roma
Città Roma Capitale
CircoscrizioneMunicipio Roma I
Codice101
Superficie1,65 km²
Abitanti12 192 ab.
Densità7 385,51 ab./km²
Mappa dei quartieri di (({comuneMappa))}
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Monti è il primo rione di Roma, indicato con R. I.

Il nome deriva dal fatto che con il termine li monti nel Medioevo si intendeva la vasta zona, poco abitata, che comprendeva tre dei sette colli: l'Esquilino, il Viminale, e parte del Quirinale. Oggi l'Esquilino non gli appartiene più, ma il nome è rimasto.

Geografia fisica

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Territorio

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Il rione confina con:

Storia

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Dall'età romana al Novecento

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In epoca romana la zona era densamente popolata: la parte alta del rione (dalle Terme di Diocleziano alla Suburra) era costituita da domus signorili intorno al Vicus patricius (oggi via Urbana). La parte bassa e pantanosa, tuttora drenata dalla Cloaca Massima, si sviluppava intorno alla via dell'argiletum (il nome era dovuto alla continua presenza dell'argilla e del fango provenienti dalla contemporanea confluenza delle acque pluviali dei colli Quirinale, Esquilino e Viminale) che corrispondeva alle attuali via Leonina e via Madonna dei Monti. Questa zona, chiamata Suburra, era nota per essere plebea, fitta di lupanari e locande malfamate[1]. Più giù, nella valle tra Campidoglio e Palatino, c'erano i Fori Imperiali, separati dal quartiere popolare sempre a rischio d'incendi per mezzo del grande muro frangifuoco in pietra gabina che ancor oggi fa da quinta architettonica al Foro di Augusto.

Piazza San Francesco di Paola, Loggia Borgia e Arco della Suburra, in una foto del 1982

Nel Medioevo la situazione era ben diversa: gli acquedotti romani erano stati danneggiati ed era difficile far arrivare l'acqua a causa del terreno rialzato (è una zona collinare); per questo gli abitanti tendevano a trasferirsi nel Campo Marzio, zona pianeggiante a valle dei colli. Del resto gli abitanti di Roma erano abituati a bere l'acqua del Tevere, allora potabile.

Dal Medioevo fino agli inizi dell'Ottocento il rione rimase essenzialmente una zona ricca di vigne e orti, poco popolata per la scarsità d'acqua e per la lontananza dal Vaticano, centro culturale di quel periodo. L'unico fattore che fece sì che la zona non diventasse totalmente inabitata era la presenza delle basiliche di San Giovanni in Laterano e di Santa Maria Maggiore, oggi collegate dalla storica via Merulana: il continuo afflusso di pellegrini garantiva sempre un cospicuo numero di persone sul territorio.

Dopo la sistemazione urbanistica del 1570 del cardinale Michele Bonelli, detto l'Alessandrino (nipote di Papa Pio V Ghisleri), della zona a ridosso del campo vaccino e di via Alessandrina, successivamente, grazie ai nuovi assi viari fatti costruire da Papa Sisto V (il cosiddetto tracciato sistino), il rione venne a essere, a partire dal '600, ripopolato.

Sempre nel Medioevo gli abitanti di Monti, detti monticiani, svilupparono una loro forte identità, tant'è che il loro dialetto romano era lievemente diverso da quello degli altri rioni. Sussisteva una rivalità tra gli abitanti dell'altro rione con una forte identità, Trastevere, che spesso nel XIV secolo si concretizzava in scontri cruenti tra abitanti dei due rioni[2].

Successivamente, lo sviluppo urbanistico di fine 1800 (Roma era appena diventata capitale) e i grandi sventramenti del periodo fascista cambiarono completamente il volto del rione. In particolare, tra il 1924 e il 1936 un'ampia porzione della parte bassa del rione fu distrutta per costruire via dei Fori Imperiali (allora via dell'Impero) e portare alla luce i resti dei Fori Imperiali.

Il rione oggi

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Via 4 Novembre nel 1984
Via Annibaldi

Il rione è molto ampio, e urbanisticamente assai composito: si va dalle zone di intensiva urbanizzazione ottocentesca (come quella tra il Viminale e il Quirinale, con asse su via Nazionale, e tutta l'edilizia di via Cavour e via Merulana) e ancor più recente (come quella tra l'Esquilino e il Celio, con asse su via Amba Aradam), al parco archeologico costituito dalla zona Colle Oppio - Colosseo - Ludus Magnus - Foro di Nerva - Foro e Mercati di Traiano.

Il furore edilizio del primo quarantennio del regno d'Italia hanno risparmiato tanto la zona della Suburra, di cui i turisti amano molto il "pittoresco", quanto quello di Trastevere. Particolarmente apprezzata da questo punto di vista e sempre più frequentata, negli ultimi anni, è la zona tra via Nazionale e via Cavour (via del Boschetto, via dei Serpenti, via Panisperna e via Baccina), che per la particolarità delle case d'abitazione, le vie strette, le botteghe artigiane, i negozietti sembra conservare le caratteristiche della Roma ottocentesca. La zona, fitta di trattorie, bar e locali vari, gravita sulla piazzetta della Madonna dei Monti, nei pressi dell'omonima chiesa, che ancora funge anche da centro di aggregazione per i residenti locali e i frequentatori occasionali. Nonostante l'aumento del prezzo degli immobili nel centro storico, il rione ancora oggi è uno dei più popolosi di Roma. Per il resto Monti è un rione in continuo movimento e un'attrazione per migliaia di turisti, con le sue arterie principali, il Colosseo, i Fori Imperiali, le sue torri e i palazzi nobiliari, che lo rendono uno dei rioni più belli e carichi di storia di tutta Roma.

Stemma

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Tre monti verdi in campo bianco (cioè argento).[3]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture civili

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Il Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale
Progetto dell'architetto Luca Carimini.
Progetto dell'architetto Gaetano Koch. Sede centrale della Banca d'Italia.
Progetto dell'architetto Manfredo Manfredi. Sede del Ministero dell'interno.
Sede dell'ISTAT.

Architetture religiose

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Chiesa dei Santi Domenico e Sisto (1971)
Sconsacrate
Scomparse

Edicole e immagini sacre

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  • Madonna Arco dei Pantani, su via Baccina.
  • Madonna su via Baccina 51
  • Madonna su via Baccina tra il n.72 e il n.77
  • Madonna all'angolo tra via del Colosseo e largo Corrado Ricci
  • Madonna all'angolo tra via dell'Agnello e via Cavour
  • Madonna all'angolo tra via dei Serpenti e via Cavour
  • Madonna del palazzo dei Neofiti (Argiletum) a destra di via Madonna dei Monti 40
  • Madonna su via Sant'Agata dei Goti 5
  • Madonna all'angolo tra via del Buon Consiglio e via del Cardello
  • Madonna su via del Colosseo 16
  • Madonna su via del Colosseo 70
  • Madonna su via di Santa Maria Maggiore 145
  • Madonna all'angolo tra via Liberiana 25 e via di Santa Maria Maggiore
  • Madonna all'angolo tra via Liberiana 19 e via Paolina 1
  • Madonna su via del Merulana 170
  • Madonna all'angolo tra via Merulana 224 e via Angelo Poliziano
  • Madonna su via del Merulana 277
  • Edicola su via dei Serpenti a fianco della chiesa di Santa Maria ai Monti (ex ingresso alla chiesa)
  • Madonna su via dell'Olmata 18
  • Madonna su via Paolina 30
  • Madonna su via Sforza 16a
  • Madonna su via Sforza 20
  • Madonna all'angolo tra via Cavour 212 e via Sforza
  • Madonna su via Urbana 22
  • Cristogramma su via Urbana 50a
  • Madonna su via Urbana 103
  • Madonna su via Leonina 74
  • Madonna su via del Boschetto 125
  • Madonna all'angolo tra piazza di San Martino ai Monti e via Quattro Cantoni
  • Madonna su via San Martino ai Monti 18
  • Madonna su via Ruinaglia 3
  • Madonna su via degli Zingari 14
  • Madonna su via Frangipane 28a
  • Madonna all'angolo tra piazza del Viminale 23 e via Agostino Depetris 89
  • Madonna sulla volta della rampa della salita di via di san Francesco di Paola sotto palazzo Borgia tra piazza di san Francesco di Paola e piazza san Pietro in Vincoli

Siti archeologici

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Il Foro e i Mercati di Traiano dal Vittoriano

Altro

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Torre dei Conti ai Fori Imperiali
La Torre delle Milizie, è evidente la sua pendenza

Musei

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Aree archeologiche aperte al pubblico

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Geografia antropica

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Piazze

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Piazza della Suburra. Iscrizione che ricorda l'edicola di San Salvatore delle tre immagini ai Monti

Strade

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Via del Boschetto

Strade antiche

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Via Panisperna (1985)

Strade moderne

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Infrastrutture e trasporti

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È raggiungibile dalle stazioni Cavour e Colosseo.
Sarà raggiungibile dalla stazione Fori Imperiali.

Note

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  1. ^ Del resto, alla vigilia della Legge Merlin, nel 1958, due dei casini della zona erano appunto in via Urbana, e un altro era poco più su, in via Cimarra.
  2. ^ Questa rivendicazione di identità è ancora riconoscibile: uscendo dalla metropolitana a via Urbana, si nota un pilastro di marmo sul quale sono scolpiti, dall'alto:
    • ALEXANDRO VI PONT MAX (papa regnante all'epoca);
    • il nome SUBURA, incoronato;
    • uno scudo recante l'emblema nobiliare (oggi scalpellato) del donatore.
    • una lunga iscrizione che ricorda come Stefano Coppi di San Gimignano, a proprie spese, riparò e riconsacrò in luogo più consono l'immagine Salvatoris trium imaginum suburani ne memoria interiret.
    Il luogo doveva essere la chiesa di S. Salvatore alla Suburra, di cui Stefano Coppi, uomo assai colto, e - pare - specialmente dotto nel greco, era il rettore, e che egli stesso aveva fatto restaurare e fornito di rendite. La chiesa fu demolita nel 1650, per sostituirvi l'oratorio della confraternita di San Francesco di Paola, pertinente al sovrastante complesso chiesa-convento, e in quell'occasione, probabilmente, fu spostato il pilastro memoriale. L'oratorio stesso fu poi demolito nel 1884, per l'apertura di via Cavour, ma il pilastrino si salvò (cfr. Bollettino d'Arte del Ministero della P. Istruzione, Roma 1915, p. 190 [1]).
  3. ^ Carlo Pietrangeli, p. 185.
  4. ^ Direzione territoriale, su adm.gov.it.
  5. ^ Chiesa rettoria Santi Gioacchino e Anna alle Quattro Fontane, su diocesidiroma.it. URL consultato il 17 aprile 2020.
  6. ^ Rendina C., e Paradisi D., Le strade di Roma, Roma, Newton & Compton Editori, 2004. URL consultato il 28 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2013).
  7. ^ Via Panisperna, Roma, su info.roma.it, Associazione Culturale Info.Roma. URL consultato il 28 dicembre 2013.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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