Glauco Viazzi, nato Jusik Hovsep Achrafian (Krasnodar, 17 febbraio 1920Sanremo, 10 marzo 1980), è stato un critico cinematografico e critico letterario italiano di origine armena.

Biografia

Jusik Achrafian, giunto in Italia con la famiglia, studia al collegio armeno di Venezia, spostandosi successivamente a Roma, Genova, per poi stabilirsi definitivamente a Roma. Acquisita la cittadinanza italiana, sceglie il nome di Glauco Viazzi dal filosofo Pio Viazzi, di cui è ammiratore, e dal titolo (Glauco) di un dramma del 1919 di Ercole Luigi Morselli.

Ingegnere chimico, inizia a occuparsi di letteratura armena pubblicando alcuni saggi pubblicati dalla casa editrice "Him", poi inizia a collaborare come critico cinematografico a riviste quali "Il Fascio", "Libro e Moschetto", "Cinema", "Sequenze", "Bianco e nero", dando vita con Ugo Casiraghi alla casa editrice Poligono, per la quale curò due volumi su Entr'acte (Milano, Poligono, 1945) e su René Clair (Milano, Poligono, 1946).

Lasciata la critica cinematografica, è tra i primi a interessarsi di futurismo e avanguardie coeve, pubblicando, con Vanni Scheiwiller, importanti antologie e, da solo, Poeti simbolisti francesi, Torino, Einaudi, 1976; I poeti del Futurismo: 1909-1944, Milano, Longanesi, 1978; Dal simbolismo al deco: antologia poetica cronologicamente disposta, Torino, Einaudi, 1981). Collaborò alle riviste Il Ponte, Belfagor, Il Verri e alla casa editrice Editori riuniti.

Molti sono i misteri circa la vita di questo personaggio. Ad esempio una nota convinzione radicata nella comunità armena italiana lo vorrebbe nipote del card. Krikor Bedros XV Aghagianian[senza fonte].

Opere principali

Testi altrui a cura di Glauco Viazzi

Bibliografia

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