Forrest Gump
Forrest (Tom Hanks) in una scena del film
Lingua originaleInglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1994
Durata142 min
Rapporto2,35:1
Generecommedia, drammatico
RegiaRobert Zemeckis
Soggettodal romanzo di Winston Groom
SceneggiaturaEric Roth
ProduttoreWendy Finerman, Steve Tisch, Steve Starkey
Casa di produzioneParamount Pictures, Wendy Finerman Productions
FotografiaDon Burgess
MontaggioArthur Schmidt
Effetti specialiKen Ralston, George Murphy, Stephen Rosenbaum, Allen Hall
MusicheAlan Silvestri
ScenografiaRick Carter, Leslie McDonald, William James Teegarden, Nancy Haigh
CostumiJoanna Johnston
TruccoDaniel Strepeke, Hallie D'Amore, Judith Cory
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Forrest Gump è un film del 1994 diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Tom Hanks. Liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Winston Groom del 1986, il film narra l'intensa vita di Forrest Gump, un uomo statunitense dotato di uno sviluppo cognitivo inferiore alla norma che, grazie a una serie di coincidenze favorevoli, diventa diretto testimone di importanti avvenimenti della storia della sua nazione.

Il film spazia su circa trent'anni di storia degli Stati Uniti d'America: dalla nascita del protagonista negli anni quaranta si conclude approssimativamente nel 1982. Durante questi anni Forrest conosce importanti personaggi della seconda metà del XX secolo come Elvis Presley, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson, John Lennon, George Wallace e Richard Nixon, stabilisce un nuovo clima di pace tra Stati Uniti d'America e Cina, diventa una stella prima del football, allenato all’università dell’Alabama da coach Bear Bryant, poi del ping-pong e partecipa alla guerra del Vietnam e a un raduno hippy, senza tuttavia rendersi realmente conto della portata degli avvenimenti a cui assiste (e a cui talvolta contribuisce in modo determinante).

Forrest Gump è stato accolto in modo estremamente positivo sia dalla critica sia dal pubblico, dominando gli Oscar del 1995, portando a casa 6 statuette, sfiorando il record di 14 nomination di Eva contro Eva, Titanic e La La Land. Il film si trova inoltre al 11º posto nella classifica dei 250 migliori film di sempre redatta voto per voto dagli utenti di IMDb.[1] Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al settantunesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[2] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è posizionato al settantaseiesimo posto.[3]

Il film ebbe anche un notevole impatto sulla cultura popolare. Frasi come «corri, Forrest, corri» sono diventate parte del linguaggio comune. Lo stesso Tom Hanks riadatterà una frase del suo personaggio nel suo discorso alla cerimonia degli Oscar.

Trama

«Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita.»

La carta del percorso di Forrest Gump interattiva. (carta interattiva)

Nel 1982 Forrest Gump, un uomo di circa quarant'anni, inizia a raccontare la storia della sua vita ad ascoltatori occasionali mentre attende un autobus seduto su una panchina a una fermata di Savannah (Georgia).

Forrest nasce e cresce nel piccolo paesino di Greenbow, in Alabama, dove vive con la sola madre. Fin da bambino è affetto da gravi problemi di postura, che lo costringono a portare dei tutori alle gambe, e soprattutto da uno sviluppo cognitivo lievemente inferiore alla media, motivo per cui la madre lo cresce dicendogli che non dovrà mai permettere che gli altri si considerino superiori a lui e che come tali lo trattino. Nonostante l’iscrizione di Forrest alla scuola pubblica venga respinta a causa appunto del suo quoziente intellettivo, la madre, determinata nel dare al figlio le stesse opportunità degli altri bambini, riesce a farlo ammettere al prezzo di concedersi sessualmente al preside. Il primo giorno di scuola Forrest incontra sull'autobus la piccola Jenny Curran e i due diventano subito amici. Si scopre in seguito che Jenny viene molestata e maltrattata insieme alle sorelle dal padre alcolista. Forrest denuncia l'uomo, il quale viene successivamente arrestato, e Jenny va a vivere con la nonna. Un giorno Forrest scopre le proprie straordinarie doti di corridore mentre cammina con Jenny, che lo incita a fuggire correndo (e rompendo le protesi) dai compagni bulli che lo perseguitano. Qualche anno dopo Forrest, adolescente, viene notato dall'allenatore della squadra di football dell'Università dell'Alabama, dove viene ammesso per meriti sportivi. Qui le vite di Forrest e Jenny cominciano a separarsi, in quanto lei studia ad un college femminile e frequenta altri ragazzi. Gump prende involontariamente parte all'integrazione razziale nell'Università dell'Alabama, contro la volontà del governatore George Wallace. Terminata l'università, con una laurea ottenuta in buona parte per meriti sportivi, Forrest decide di arruolarsi nell'esercito, rivelandosi da subito un eccellente soldato e facendo amicizia con la recluta Benjamin Buford Blue, detto Bubba, soldato afroamericano anch'esso affetto da un leggero ritardo mentale che sogna di possedere un peschereccio di gamberi, dato che le sue antenate e sua madre hanno cucinato e cucinano gamberi prestando servizio presso molte ricche famiglie.

Forrest continua a pensare a Jenny e un giorno scopre che lei è stata espulsa dalla sua università per aver posato per la rivista Playboy indossando la felpa dell'università. Riesce a trovarla in un night club mentre sta cantando Blowin' in the Wind nuda, coperta solo da una chitarra; vedendola importunata da alcuni spettatori uomini, la porta via dal palcoscenico. Dopo una discussione, in cui lei gli fa promettere di tornare vivo dalla guerra, i due si separano un'altra volta.

Tom Hanks sul set del film nel ruolo di Forrest Gump
Gary Sinise sul set del film nel ruolo del tenente Dan Taylor

Dopo l'addestramento, Forrest e Bubba vengono mandati a combattere in Vietnam, dove conoscono il tenente Dan Taylor, comandante del loro plotone. Forrest non dimentica mai di scrivere a Jenny, che nel frattempo ha iniziato a girovagare per l'America con un gruppo di hippies. Bubba convince Forrest a diventare socio della sua futura barca, con la quale intende lanciarsi, una volta finita la guerra, nel commercio di gamberi. Durante una delle consuete marce attraverso la foresta, il plotone cade in un'imboscata ed è costretto a ripiegare in quanto in inferiorità numerica. Forrest rifiuta di abbandonare Bubba, disperso nella foresta, e nel cercarlo trova e salva altri quattro commilitoni, compreso il tenente Dan, ferito gravemente alle gambe; dopo essere stato colpito da una pallottola alle natiche, riesce infine a trovare anche Bubba, che però è stato ferito gravemente e pochi istanti dopo muore tra le sue braccia.

Ricoverato all'ospedale militare, Gump vi trova anche il tenente Dan, che ha perso entrambe le gambe[4] e non è felice di essere stato salvato da Forrest, anzi lo accusa di aver cambiato il suo destino, che a suo dire era quello di morire con onore sul campo di battaglia, come da tradizione della sua famiglia. Durante la convalescenza, Forrest impara a giocare a ping pong e, diventato velocemente un ottimo giocatore, viene mandato in Cina come esponente della squadra dell'esercito, per un grande torneo che segnerà l'inizio della diplomazia del ping pong.

Per aver salvato i suoi compagni, Forrest viene premiato con la Medal of Honor dal presidente Lyndon B. Johnson. Nel frattempo a Washington si tiene una manifestazione pacifista di hippies, alla quale Forrest ritrova Jenny. La ragazza racconta a Forrest della sua vita e dei suoi problemi con le droghe. Passando un po' di tempo insieme e fermandosi in un locale dove, proprio in quel momento, sta avvenendo un incontro del neonato movimento delle Pantere Nere, Forrest suggerisce a Jenny di tornare a casa, ma questa rifiuta e i due si separano nuovamente.

Mentre si trova a Washington, dove era stato nuovamente invitato per i suoi meriti sportivi, Gump provoca involontariamente lo scandalo Watergate e le conseguenti dimissioni del Presidente Richard Nixon. Poco dopo viene congedato, ma prima di fare ritorno a casa incontra il tenente Dan e scopre che si è dato all'alcool. Forrest parla al tenente della promessa fatta a Bubba di comprare una nave per la pesca dei gamberi e il tenente, sarcastico, promette a Forrest che, se mai diventasse capitano di una barca, gli farà da primo ufficiale.

Mentre Jenny continua la sua vita sregolata, dandosi alla droga e alla prostituzione, Forrest usa i soldi ricevuti dagli sponsor quando giocava a ping pong per acquistare un peschereccio per gamberi, e successivamente viene raggiunto dal tenente Dan che, in cerca di motivazione, tiene fede alla sua promessa e si offre come primo ufficiale. Gli inizi sono difficili e le reti restano vuote per via della grande concorrenza, ma una notte, mentre i due sono in mare, sulle coste degli Stati Uniti si abbatte l'uragano Carmen, che distrugge tutte le imbarcazioni dei pescatori tranne quella di Forrest, che, essendo rimasto l'unico in grado di gettare le reti, riesce a pescare gamberi in grande quantità e a venderli ad alto prezzo. In questo periodo il tenente Dan ricomincerà a sorridere alla vita, fino a ringraziare Forrest per averlo salvato in Vietnam.

Saputo che sua madre si è ammalata, Forrest si reca da lei e le resta accanto fino a quando lei muore, lasciando la gestione dell'azienda al tenente Dan, il quale ne usa i profitti per acquistare ingenti quote della neonata Apple, rendendo entrambi miliardari. Forrest decide di cedere la parte del patrimonio che sarebbe spettata a Bubba ai suoi familiari, per permettere loro finalmente un po' di serenità.

Forrest decide di rimanere a vivere nella casa in cui è nato e cresciuto e trascorre le giornate tagliando l'erba per i concittadini, usando parte dei suoi soldi per ristrutturare la chiesa e per fondare un ospedale, fino a quando Jenny si presenta a casa sua e i due trascorrono di nuovo del tempo assieme. Una sera, prima di andare a dormire, Forrest le chiede di sposarlo. Lei rifiuta, considerandosi una minaccia per un uomo puro come lui; l'unico modo che trova per dimostrargli il suo affetto è andare a letto con lui, fuggendo però la mattina dopo e restituendogli la medaglia d'onore che Forrest le aveva regalato quando si erano incontrati a Washington.

Svegliatosi e resosi conto della fuga di Jenny, Forrest avverte una forte voglia di correre, quindi si alza ed inizia a correre, partendo da casa sua, e arriva fino alla fine della strada, poi della città, poi dell'Alabama. Corre quindi fino all'oceano Pacifico e poi indietro fino a quello Atlantico, fermandosi solo per mangiare, dormire e andare in bagno. L'avventura di Forrest suscita l'attenzione mediatica. La gente lo prende come esempio e guida, anche se lui ammette di non capire esattamente quale sia il motivo per cui corre, se non la voglia di farlo. Dopo più di tre anni di corsa Forrest si ferma, dicendo semplicemente di essere stanco, e torna a casa. Qui riceve una lettera di Jenny, che lo invita ad andarla a trovare.

Con questo finisce il lungo flashback, tornando nel 1982 alla fermata dell'autobus. Si capisce che è proprio la lettera di Jenny il motivo per cui Forrest è seduto su quella panchina in attesa dell'autobus: sta andando a casa del suo unico grande amore. Alla fine Forrest non prende il bus, perché una signora con cui ha parlato gli ha detto che il luogo dove deve recarsi è poco distante, quindi decide di andarvi nel modo che meglio gli riesce: correndo. Arrivato a casa di Jenny scopre che ella è diventata madre di un bambino, Forrest Jr., e rivela a Forrest di essere il padre. All'inizio Forrest teme che il bambino possa aver ereditato il suo problema mentale, ma Jenny lo tranquillizza dicendogli che si è dimostrato fin da subito molto sveglio e lucido. Jenny chiede a Forrest di sposarla e lui accetta, ma gli rivela anche di essere malata di un virus che i medici non sono ancora riusciti a identificare, presumibilmente l'HIV, il virus dell'AIDS. Al matrimonio partecipano tutti gli amici e i conoscenti, tra i quali anche il tenente Dan, di nuovo in perfetta forma grazie a un paio di protesi che gli consentono di camminare di nuovo, e fidanzato con Susan, una donna vietnamita.

Poco tempo dopo Jenny muore. Forrest la fa seppellire alla base di un albero dove si vedevano da bambini e, andando a trovarla, le racconta di aver acquistato la casa del padre di lei e di averla fatta abbattere, per poi riflettere su tutto quello che li ha portati ad essere lì. Le racconta anche, commosso, di come Forrest Jr. si stia dimostrando molto intelligente e di come stiano instaurando un forte legame padre-figlio. Nella stessa occasione Forrest piange per la prima volta e lascia sulla tomba di Jenny una lettera scritta per lei dal figlio, senza aprirla, e se ne va dicendole che, se lei avrà bisogno ancora di lui, non sarà mai lontano. Il bambino resta quindi con Forrest e, al suo primo giorno di scuola, il padre lo accompagna alla stessa fermata del pullman scolastico da cui lui stesso partiva ogni mattina. Mentre saluta il figlio, Forrest gli porge un'edizione del libro Curioso come George che sua madre gli leggeva. Mentre l’autobus si allontana, Forrest resta seduto su di un ceppo e la piuma caduta dal libro e già vista nell’introduzione del film, si alza di nuovo volando nell'aria.

Battute memorabili

Nel film sono numerose le frasi pronunciate dal protagonista e divenute celebri. Fra tutte si ricorda: «Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita»Mama always said life was like a box of chocolates. You never know what you're gonna get»), che è stata scelta dall'American Film Institute come la numero 40 tra le 100 migliori citazioni cinematografiche di tutti i tempi tratte da film di produzione USA[5]. Il film compare inoltre al 37º posto della lista, sempre stilata dall'AFI, dei 100 film da applausi[6].

Produzione

Cast

Bill Murray, John Travolta e Chevy Chase furono considerati per il ruolo di Forrest Gump, ma rifiutarono. In particolare, John Travolta rifiutò il ruolo per poter recitare in Pulp Fiction di Quentin Tarantino. Più avanti Travolta ha ammesso di ritenere tale rifiuto un tremendo errore.[7] Tom Hanks, per recitare nella pellicola, rifiutò il ruolo principale nel film Le ali della libertà. Non percepì un vero e proprio compenso, ma decise di chiedere una percentuale sugli incassi, ottenendo alla fine 40 milioni di dollari, una cifra molto alta all'epoca, considerando che Hanks, al tempo in cui il film fu girato, non era molto richiesto come attore in quanto reduce dalle riprese di Philadelphia (terminate il 21 gennaio 1993), il film diretto da Jonathan Demme che lo porterà a vincere il primo Oscar come miglior attore la sera del 21 marzo 1994.

L'attrice Sally Field, che interpreta nel film la madre di Forrest Gump, in realtà ha solo 10 anni in più di Tom Hanks.[7]

Il figlio di Forrest Gump è interpretato dal piccolo Haley Joel Osment, al suo esordio sul grande schermo. Successivamente diventa una star grazie a molte pellicole di successo.[7]

Riprese

Le riprese del film si sono svolte tra il 27 agosto ed il 9 dicembre 1993 negli Stati Uniti[8], in particolare a Savannah (Georgia), in California, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Utah e Arizona[9]. La panchina su cui Tom Hanks è seduto per gran parte del film si trovava a Chippewa Square, a Savannah, in Georgia. Divenuta presto un luogo di culto e presa d'assalto dai cinefili di tutto il mondo, è stata in seguito spostata di 100 metri, per poi essere esposta nel Savannah History Museum di Savannah.[7]

Effetti speciali

Il film presenta un notevole passo avanti nella tecnologia di ripresa e di post produzione, che può non essere notato a un primo sguardo. Le tecniche CGI hanno permesso che il personaggio di Forrest incontrasse fisicamente personaggi che nel 1994 erano già defunti, come John Fitzgerald Kennedy e John Lennon, e perfino che stringesse loro la mano. Per questo innovativo uso degli effetti visivi il film ha vinto il Premio Oscar. In particolare per la realizzazione di queste sequenze sono stati usati filmati di repertorio. Per simulare la mutilazione del tenente Dan, gli arti inferiori dell'attore Gary Sinise furono avvolti in uno speciale tessuto blu e rimossi digitalmente.[7]

Colonna sonora

Alcune delle canzoni che compongono la colonna sonora del film:

Il compositore Alan Silvestri ha composto The Feather Theme, cioè il tema che accompagna i titoli iniziali, in cui si vede la piuma che cade. Silvestri ha scritto anche tutti i pezzi musicali strumentali che accompagnano il film. La colonna sonora di Forrest Gump è stata uno degli album più venduti negli Stati Uniti, arrivando a 12 milioni di copie.[10] In Italia è disco d'oro.[11]

Distribuzione

Date di uscita

Date di uscita internazionali
Paese Data Titolo
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti (première) 23 giugno 1994 Forrest Gump
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti 6 luglio 1994 Forrest Gump
Bandiera della Spagna Spagna 23 settembre 1994 Forrest Gump
Bandiera della Francia Francia 5 ottobre 1994 Forrest Gump
Bandiera dell'Italia Italia 6 ottobre 1994[12] Forrest Gump
Bandiera del Regno Unito Regno Unito 7 ottobre 1994 Forrest Gump
Bandiera della Germania Germania 13 ottobre 1994 Forrest Gump

Accoglienza

Incassi

Prodotto con un budget di 55 milioni di dollari,[13] il film debuttò al primo posto del botteghino nordamericano con un incasso di oltre 24 milioni nel suo primo weekend.[13] Divenne un successo finanziario, incassando 330.252.182 nei soli Stati Uniti e 347.693.217 all'estero, per un totale di 677.945.399 in tutto il mondo.[13] Fu il maggior successo dell'anno negli Stati Uniti,[14] e il secondo complessivo in tutto il mondo dopo Il re leone.[15]

Critica

Il film fu accolto ottimamente dalla critica. Il sito Rotten Tomatoes riporta che il 71% delle 106 recensioni professionali ha dato un giudizio positivo sul film, con un punteggio medio di 7.5/10. Il consenso critico del sito recita: "Forrest Gump potrebbe essere un film eccessivamente sentimentale con un messaggio alquanto problematico, ma la sua dolcezza e il suo fascino sono di solito sufficienti per approssimare profondità e grazia".[16] Su Metacritic ha invece un punteggio di 82 basato su 20 recensioni.[17]

Roger Ebert diede al film un giudizio di quattro stelle su quattro, definendolo "una commedia, credo, o forse un dramma o un sogno" e "un atto di equilibrio mozzafiato tra commedia e tristezza, in una storia ricca di grandi risate e verità silenziose".[18]

Riconoscimenti

Nel 2011 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[19]

Influenza culturale

La "Bubba Gump Shrimp Company" è una catena di ristoranti di pesce nata nel 1996 ispirandosi ai personaggi del film (la proprietà della catena è legata alla "Paramount Pictures", distributrice del film)
La "Lt. Dan Band" fondata da Kimo Williams e Gary Sinise. Il nome della band s'ispira al personaggio del tenente Dan (Gary Sinise racconta nelle interviste di essere più conosciuto come "tenente Dan" che con il suo vero nome)

Nonostante la sua popolarità, l'accoglienza riservata al film non fu ovunque positiva. Alcune critiche notano come il successo di Forrest risulti quasi sempre derivare dal fare ciò che gli è detto da altri, in contrasto con il carattere forte e indipendente di Jenny, che tocca più volte il fondo (cadendo vittima di droga e prostituzione). Jenny, che dovrebbe essere dei due quella forte e "normale", quella che sta accanto a Forrest e lo aiuta, è invece quella che più di tutti ha bisogno del suo aiuto. Altri, al contrario, colgono nella figura di Forrest un'apertura totale ed entusiastica a tutto ciò che avviene intorno a sé, apertura che è continua occasione per operare scelte di vita, sempre portate alle estreme conseguenze. Questo messaggio "esistenziale" finisce per caratterizzare l'intero film. Dopo l'uscita del film, Forrest Gump divenne comunque un vero e proprio fenomeno di costume e frasi come «Stupido è chi lo stupido fa» e «La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita» diventarono famosissime.[20]

Nel linguaggio giornalistico in Italia, il nome del protagonista viene a volte usato per designare personaggi che hanno raggiunto obiettivi rilevanti nella vita senza avere particolari capacità o per puro caso.[21]

Riferimenti storici

Sequel

Visto il clamoroso successo del film, nel 2001 i produttori incaricarono Eric Roth di scrivere una sceneggiatura per un possibile secondo capitolo, adattandosi a Gump & Co., seguito del libro su cui era basato Forrest Gump, entrambi scritti da Winston Groom. Il film proseguirebbe con le avventure di Forrest, negli anni ottanta e '90, compresa la caduta del muro di Berlino, ma nulla è andato in porto[24] anche se la Paramount ha recuperato lo script di Roth.[25] Il progetto si arenò definitivamente in seguito agli attentati dell'11 settembre 2001, quando Roth, Tom Hanks e Robert Zemeckis convennero di comune accordo che il progetto non fosse più rilevante.[24]

Ricadute e citazioni

Note

  1. ^ (EN) IMDb Top 250, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 16 maggio 2023.
  2. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  3. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  4. ^ L'illusione di Gary Sinise senza gambe, su seremailragno.com.
  5. ^ (EN) American Film Institute, AFI's 100 YEARS...100 MOVIE QUOTES, su afi.com. URL consultato il 16 dicembre 2019.
  6. ^ (EN) 100 Most Inspiring American Movies, su filmsite.org. URL consultato il 16 dicembre 2019.
  7. ^ a b c d e f Forrest Gump: Niente cachet per Tom Hanks e il rifiuto (con successivo pentimento) di John Travolta. I 10 segreti, su Corriere della Sera, 2 agosto 2020. URL consultato il 14 giugno 2021.
  8. ^ Forrest Gump [Film Locations - Movie Locations], su mybts.it. URL consultato il 6 giugno 2021.
  9. ^ (EN) Kristine McKenna, He's Serious About This One For Tom Hanks, it's been a long ride from 'Splash' to 'Philadelphia,' in which the likable comedy actor plays an AIDS patient who's fired from his job, in Los Angeles Times, 19 dicembre 1993. URL consultato il 13 giugno 2010 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
  10. ^ (EN) Top Albums at the Recording Industry Association of America, su riaa.com, Recording Industry Association of America. URL consultato il 2 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2004).
  11. ^ DISCHI: FORREST GUMP - VENDUTI OLTRE 4 MILIONI, su Adnkronos, 11 novembre 1994. URL consultato il 4 maggio 2016.
  12. ^ Anteprima italiana il 3 settembre alla Mostra del cinema di Venezia
  13. ^ a b c (EN) Forrest Gump, su Box Office Mojo, Amazon.com. URL consultato il 17 settembre 2018. Modifica su Wikidata
  14. ^ (EN) 1994 Domestic Grosses, su boxofficemojo.com. URL consultato il 17 settembre 2018.
  15. ^ (EN) 1994 Worldwide Grosses, su boxofficemojo.com. URL consultato il 17 settembre 2018.
  16. ^ (EN) Forrest Gump, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 25 aprile 2023. Modifica su Wikidata
  17. ^ (EN) Forrest Gump, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 17 settembre 2018. Modifica su Wikidata
  18. ^ (EN) Forrest Gump Movie Review, su rogerebert.com, 6 luglio 1994. URL consultato il 17 settembre 2018.
  19. ^ (EN) 2011 National Film Registry More Than a Box of Chocolates, su loc.gov, Library of Congress, 28 dicembre 2011. URL consultato il 1º gennaio 2012.
  20. ^ Cinque cose su Forrest Gump, su ilpost.it, 6 luglio 2014. URL consultato il 6 luglio 2014.
  21. ^ Abruzzo, Cialente: 'Basta tangenti, mi sento un Forrest Gump della politica', su Repubblica TV - Repubblica, 23 gennaio 2014. URL consultato il 19 gennaio 2022.
  22. ^ 21 ottobre 1967. 100 mila a Washington contro la guerra in Vietnam, su verona-in.it, 20 ottobre 2012. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  23. ^ Forrest Gump, ecco cosa dice sul Vietnam nella scena del comizio, su Movieplayer.it. URL consultato il 14 giugno 2021.
  24. ^ a b (EN) Peter Sciretta, 9/11 Killed the Forrest Gump Sequel, in /Film, 7 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2009).
  25. ^ (EN) Josh Tyler, Forrest Gump Gets A Sequel, in Cinema Blend, 7 marzo 2007. URL consultato il 21 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2010).

Voci correlate

Altri progetti

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