La Campine (Campine in francese e De Kempen in olandese) è una regione naturale situata prevalentemente nel nord-est del Belgio ed in parte nei Paesi Bassi sud-orientali che un tempo consistevano principalmente in estesi brughiere, tratti di brughiera sabbiosa e zone umide. Comprende una grande porzione settentrionale e orientale della provincia di Anversa e parti limitrofe del Limburgo in Belgio, nonché parti della provincia olandese del Brabante settentrionale (area sud-ovest di Eindhoven) e del Limburgo olandese attorno a Weert.
Oggi la Campine sta diventando una destinazione popolare per i turisti in cerca di un weekend tranquillo e rilassante. Le vecchie fattorie sono state trasformate in bed-and-breakfast, il business del ristorante e della caffetteria è molto attivo e negli ultimi anni è nata una vasta rete di tour in bicicletta.
Parte del Campine è protetta come Hoge Kempen Nationaal Park (Parco nazionale dell'alta Campine). Si trova nella parte orientale della provincia belga del Limburgo, tra Genk e la valle della Mosa ed è stato inaugurato nel marzo 2006[1]. Copre quasi 60 chilometri quadrati (23 miglia quadrate), fa parte della rete Natura 2000[2]. L'area è prevalentemente brughiera sabbiosa e pinete. Nel maggio 2011 è stato inserito nella lista provvisoria dell'UNESCO per essere considerato patrimonio dell'umanità.
Il nome Campine (Campine/Kempen) deriva dal latino Campinia o Campina, che significa "regione dei campi" (da campus, "campo", appunto). Gli abitanti della regione del Campine sono noti come Kempenaars.
La regione, descritta come una pianura desolata, appare spesso nei libri del famoso scrittore fiammingo Hendrik Conscience (1812-1883), che trascorse gran parte della sua infanzia lì. Un altro autore che ha scritto molti romanzi ambientate nella Campine è stato Georges Eekhoud (1854-1927). Nel 1837 Victor Hugo fece un viaggio attraverso il Belgio e visitò la Campine e le città di Lier e Turnhout, descrivendola nel resoconto del suo viaggio[3]. Durante l'interbellum Felix Timmermans, Stijn Streuvels, Jozef Simons e il poeta Jozef De Voght hanno scritto sulla Campine belga. I pittori Jakob Smits (1855-1928) e Frans Van Giel (1892-1975) dipinsero molti paesaggi campestri della zona.
La regione è ricca di racconti popolari, come le storie sui Buckriders (in olandese: Bokkenrijders) e quelle riguardanti il re degli gnomi Kyrië (in olandese: Kabouterkoning Kyrië).
Il Museo Kempenland di Eindhoven ha una considerevole collezione d'arte di pittori, disegnatori, scultori, fabbri e altri artigiani di questa regione divenuta storicamente importante. Gran parte del patrimonio architettonico, agrario e storico e culturale della Campine può essere visitato nel museo di Bokrijk. Il vecchio modo di vivere ed i dialetti della Campine sono stati tema di ricerca scientifica[4]. In epoca romana il nome della regione era Toxandria o Taxandria.
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