Borgonovo Val Tidone comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Monica Patelli (lista civica Borgo nuova) dal 4-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 45°01′N 9°27′E / 45.016667°N 9.45°E |
Altitudine | 114 m s.l.m. |
Superficie | 51,22 km² |
Abitanti | 8 026[1] (31-8-2022) |
Densità | 156,7 ab./km² |
Frazioni | Agazzino, Bilegno, Breno, Castelnovo Val Tidone, Corano, Fabbiano, Mottaziana |
Comuni confinanti | Agazzano, Alta Val Tidone, Castel San Giovanni, Gragnano Trebbiense, Pianello Val Tidone, Rottofreno, Sarmato, Ziano Piacentino |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 29011 |
Prefisso | 0523 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 033006 |
Cod. catastale | B025 |
Targa | PC |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 603 GG[3] |
Nome abitanti | borgonovesi |
Patrono | Santa Maria Assunta |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Borgonovo Val Tidone (Burgnöv [burg'nøːv] o [burg'noːv] in dialetto piacentino) è un comune italiano di 8 026 abitanti[1] della provincia di Piacenza in Emilia-Romagna.
Il comune di Borgonovo Val Tidone è posto sulla confluenza tra la pianura Padana e le prime propaggini collinari dell'Appennino ligure, nella bassa val Tidone[4]. Il territorio comunale è delimitato a est dal corso del torrente Tidone, ed è attraversato anche dai torrenti Torto, Marara, Carona e Corniolo[5].
La zona del comune di Borgonovo fu abitata fin dall'antichità, fatto provato dal ritrovamento di reperti nelle zone di Castelnovo e Bilegno[6].
In epoca altomedievale il territorio di Borgonovo fece parte, fin dal periodo longobardo, degli antichi possedimenti dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, fondata da San Colombano nel 614, assieme alle corti di Pecorara e Nibbiano e a diverse celle monastiche attive in tutta la val Tidone. Alla fine del VII secolo venne costituita la pieve di San Giorgio di Bilegno, in seguito elevata a collegiata. Tra il X e il XII secolo vennero costruiti i castelli di Corano, Castelnovo e Mottaziana, nonché le chiese di Breno e Bruso.
Il centro di Borgonovo venne fondato nel 1196 da parte del comune guelfo di Piacenza presso la località di Casarnerio (o Casarnello) perché difendesse la bassa val Tidone e il territorio piacentino dalle mire ghibelline di Bobbio e Pavia; l'oppidum, detto di Borgo Novo, era fortificato da mura, fossato, castello e torri. Borgonovo aveva forma rettangolare, con le vie parallele e trasversali ad angolo retto, secondo un piano urbanistico molto ordinato, e era dotato di due porte, una posta verso sud e l'altra posta verso nord. Intorno alle mura fu scavato un profondo fossato che in tempo di guerra pare fosse riempito d'acqua. Dopo tre anni il borgo, la cui costruzione non era stata completata del tutto, fu distrutto da milizie pavesi[6]. Ricostruito dai consoli piacentini, venne dotato di una rocca, situata sul lato nord del borgo.
Nel 1215 le truppe pavesi attaccarono nuovamente la zona distruggendo il castello di Castelnovo, ma non riuscendo a prendere la rocca del capoluogo, che era, nel frattempo, diventata la sede del feudo. Nel 1242 i castelli di Corano e Castelnovo vennero distrutti da re re Enzio. Tra il 1267 e il 1272 l'intera val Tidone subì gli attacchi delle truppe ghibelline al comando di Ubertino Landi, a causa di questi attacchi anche la rocca risultò danneggiata[6].
Il feudo fu, negli anni, assegnato in successione a numerose famiglie nobili[7][8]: a cominciare dalla famiglia Arcelli, per poi passare, dopo il 1313, insieme a tutta la val Tidone, nel ducato di Milano sotto il dominio della famiglia Visconti, a Jacopo Dal Verme. Nel 1412 Filippo Arcelli e il fratello Bartolomeo ricevettoro l'investitura sulla valtidone da parte di Filippo Maria Visconti[6].
Con la morte dell'Arcelli, nel 1438, il feudo venne diviso fra Niccolò Piccinino, a cui andò la rocca, Lazzaro Radini Tedeschi, a cui andò Corano, e Luigi Dal Verme, conte di Bobbio e Voghera, signore di Pianello Val Tidone, Castel San Giovanni, della val Tidone e altri feudi, a cui andò tutto il territorio restante con le località di Castelnovo, Bilegno, Casturzano.
Nel 1447 il duca di Milano Francesco Sforza cacciò Jacopo Piccinino, restaurando il potere della famiglia Arcelli, tuttavia, con la morte di Lazzaro Arcelli, avvenuta due anni dopo, lo Sforza decise di creare il feudo della contea di Borgonovo, assegnandolo nel 1451 in dote al figlio Sforza Secondo Sforza che aveva sposato Antonia Dal Verme, figlia del conte Luigi Dal Verme, assicurandosi così l'appoggio della casata Dal Verme al ducato di Milano. Successivamente, nel 1679 il feudo passò ai Farnese che lo concedettero ai marchesi Zandemaria nel 1701[6].
Alla fine del XVIII secolo, in età napoleonica, il feudo venne requisito agli Zandemaria, ai quali rimase comunque la proprietà della rocca, con la creazione del comune. Nel 1815 venne aggregato al comune di Borgonovo il comune di Castelnovo Val Tidone, fino a quel momento autonomo[9]. Nel 1875 la famiglia Zandemaria vendette la rocca al comune che ne fece la sede del municipio e della pretura, mentre le mura di cinta del borgo vennero completamente abbattute e sostituite da viali di circonvallazione.
L'11 novembre 2015 il consiglio comunale deliberò l'invio alla regione di un'istanza per l'avvio del procedimento di fusione con il confinante comune di Ziano Piacentino; Il successivo 22 dicembre l'assemblea legislativa approvò la proposta di legge sull'indizione di un referendum consultivo, poi deliberato con decreto del presidente della giunta regionale e fissato per il 6 marzo[10]. Il referendum vide la vittoria del no nel comune di Ziano e del sì nel comune di Borgonovo: a causa della vittoria del no a Ziano, l'avanzamento della proposta di fusione venne bloccato[11].
«Partito: nel 1º di rosso, al quadrato d'argento; nel 2º d'azzurro, al leone d'oro, reggente con ambo le branche un ramoscello fogliato di verde, fruttifero in apice di una mela cotogna d'oro. Motto: Facta est in arcem.»
Il dado nella prima partizione è ripreso dallo stemma di Piacenza; il leone era l'emblema originario degli Attendolo-Sforza, che furono e per un certo tempo signori di Borgonovo, con il cotogno tra le branche che allude a Cotignola, località d'origine degli Sforza. Il motto latino si riferisce alla nascita del centro come avamposto fortificato. Lo scudo aveva forma gotica ed era timbrato dalla corona prevista durante il Regno d'Italia per i comuni con più di 3 000 abitanti.
«Gonfalone, avente il drappo di colore verde riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello Stemma con l'iscrizione centrata in argento "Comune di Borgonovo V.T." Le parti di metallo ed i nastri saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso (sic) con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.[12][13]»
Abitanti censiti[31]
Tra il 1894 e il 1938 il comune fu servito dalla tranvia Piacenza-Pianello-Nibbiano, lungo la quale erano poste nel territorio comunale le fermate di Casa Gatta, Casa Verde, Borgonovo Val Tidone, Ponte del Rio, Castelnovo Val Tidone, Scambio Castelnovo M., Fabbiano e Spada[34].
Il capoluogo è attraversato dalla ex strada statale 412 della Val Tidone che attraversa il territorio comunale da nord a sud. Interessano il comune di Borgonovo anche la strada provinciale 11 di Mottaziana che conduce verso il capoluogo provinciale, la strada provinciale 37 di Sarmato che unisce l'omonimo comune con Borgonovo, la strada provinciale 33 di Cantone che si dirama dalla ex strada statale 412 raggiungendo Agazzano, la strada provinciale 27 di Ziano che da Borgonovo raggiunge Ziano Piacentino per, poi, proseguire fino al confine con la provincia di Pavia e la strada provinciale 44 di Montalbo che unisce Castel San Giovanni a Trevozzo, frazione di Alta Val Tidone[35].
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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11 ottobre 1988 | 3 febbraio 1993 | Bruno Sacchelli | PCI, PDS | Sindaco | [36] |
3 febbraio 1993 | 21 giugno 1993 | Loretiana Bevilacqua | Comm. pref. | [36] | |
21 giugno 1993 | 28 aprile 1997 | Bruno Sacchelli | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | [36] |
28 aprile 1997 | 14 maggio 2001 | Pietro Ozzola | Centro-sinistra | Sindaco | [36] |
14 maggio 2001 | 30 maggio 2006 | Domenico Francesconi | Lista civica | Sindaco | [36] |
30 maggio 2006 | 17 maggio 2011 | Domenico Francesconi | Lista civica | Sindaco | [36] |
17 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Roberto Barbieri | Il Popolo della Libertà, Lega Nord | Sindaco | [36] |
5 giugno 2016 | 4 ottobre 2021 | Pietro Mazzocchi | Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia | Sindaco | [36] |
4 ottobre 2021 | in carica | Monica Patelli | Lista civica Borgo nuova | Sindaco | [36] |
A partire dal 2014, anno di costituzione dell'ente, Borgonovo Val Tidone ha fatto dell'Unione della Bassa Val Tidone insieme ai comuni di Castel San Giovanni e Ziano Piacentino[38]. Nel 2015, anno in cui venne costituita un'unica unione nella porzione piacentina della val Tidone, l'Unione dei comuni Val Tidone, con il contestuale scioglimento dell'unione di cui faceva parte, il comune di Borgonovo decise di non partecipare al nuovo ente.