L'Unione accademica nazionale (UAN) è un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, sottoposto alla vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali[1]. Come da previsione statutaria, essa persegue, fin dalla nascita, «lo scopo di offrire la collaborazione italiana - anche attraverso un coordinamento di varie attività accademiche - alle ricerche e pubblicazioni promosse dall'Union académique internationale (UAI), nell'ordine delle scienze filologiche, archeologiche, storiche, morali, politiche e sociali, in conformità agli statuti della predetta U.A.I.» (art. 1 dello statuto dell'UAN; R. D. 11 settembre 1924; art. 2, L. 8 giugno 1949, n. 428)[1].
La sua sede è a Roma, villa Farnesina, in via della Lungara a Trastevere, edificio di rappresentanza dell'Accademia nazionale dei Lincei[1].
La fondazione dell'UAN risale al 1923 con un atto normativo (regio decreto 18 novembre 1923, n. 2895) che ne sancì la creazione in simultanea con il Consiglio nazionale delle ricerche[1].
In sostanza, i due nuovi istituti nascevano con identità di status giuridico e di assetto organizzativo, così come analoghi erano i compiti a ciascuno di essi affidati: la UAN assolveva alla stessa funzione del CNR (aderente invece al CIR, Consiglio internazionale delle ricerche), ma in un differente campo di azione, quello delle discipline umanistiche[1].
L'unione accademica nazionale fu soppressa nel 1938 e ricostituita solo dopo la fine della guerra, nel 1949[1]. Il suo attuale statuto è stato recepito con D.P.R. 4 febbraio 1955, n. 1262[1].
Nell'Unione accademica nazionale sono consociate diverse accademie italiane e istituti culturali:
L'Unione accademica nazionale offre alcuni archivi consultabili on line[2]:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 149548883 · ISNI (EN) 0000 0001 2182 3135 · LCCN (EN) n82067393 · J9U (EN, HE) 987007509497705171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n82067393 |
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