Johannes Climacus o De omnibus dubitandum est. Un racconto
Titolo originaleJohannes Climacus eller De omnibus dubitandum est. En Fortælling
AutoreSøren Kierkegaard
1ª ed. originale1843
1ª ed. italiana1995
Generesaggio
Sottogenerefilosofia
Lingua originaledanese

Johannes Climacus o De omnibus dubitandum est (in danese: Johannes Climacus eller De omnibus dubitandum est) è un'opera incompiuta del filosofo danese Søren Kierkegaard pubblicata postuma ma risalente a maggio-giugno 1843[1]. Tema del breve scritto è il dubbio filosofico collegato alla fede, ovvero di come sia impossibile dubitare di tutto e continuare a vivere. La forma scelta è quella del racconto, benché leggendo lo stile narrativo va lasciando il posto a un tipo di "comunicazione indiretta" basata sul metodo di domande e risposte, così come inaugurato dall'ironia socratica.

Il nome Climacus apparirà ancora nelle opere di Kierkegaard (per esempio quale pseudonimo in Briciole filosofiche e nella Postilla conclusiva non scientifica alle briciole di filosofia), compreso in posizione dialettica un Anti-Climacus (per esempio in La malattia mortale e in Esercizio di cristianesimo).

Struttura

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Dopo due citazioni da Spinoza e dalla Prima lettera a Timoteo, Kierkegaard mette una nota dal titolo Si prega di notare.

Edizione italiana

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Note

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  1. ^ cfr. l'introduzione di Simonella Davini all'ed. ETS, p. 12.
  2. ^ Ricavato da Papirer IV B 13; avrebbe dovuto comprendere: 2. È un atto della conoscenza? - 3. È un atto della volontà? - II. Che cos'è dubitare di tutto? - 1. È una successione? - 2. È un atto globale? - III. Johannes comincia a dubitare - 1. Di ciò che è storico, degli altri - 2. Di se stesso - IV. Johannes giunge all'essere puro ma non può ritornare indietro - Pars III: Johannes filosofa con l'aiuto di studi filosofici - 1. Hegel - 2. Kant - 3. Spinoza - 4. Cartesio.

Collegamenti esterni

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