Jean Paulhan

Jean Paulhan (Nîmes, 2 dicembre 1884Parigi, 9 ottobre 1968) è stato uno scrittore, editore e critico letterario francese. Fu direttore della Nouvelle Revue Française, la nota rivista francese fondata da André Gide, dal 1925 al 1940 e poi ancora dal 1946 al 1968, quando morì.

Biografia

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La formazione e l'insegnamento

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Figlio del filosofo Frédéric Paulhan, Jean, dopo aver frequentato il liceo classico, studiò Psicologia a Parigi, dove fu allievo di Pierre Janet e Georges Dumas, i due più illustri psicologi francesi dell'epoca. Allo stesso tempo si dedicò con interesse alla Filosofia, appassionandosi, e alle scienze sociali, collaborando con alcune riviste dell'epoca. Appassionato del pensiero anarchico, frequentò molti illustri uomini di cultura con i suoi stessi ideali.

Verso la fine del 1907 partì per il Madagascar, dove lavorò come insegnante di Francese, Latino e successivamente persino Ginnastica al liceo di Antananarivo. Nella colonia francese lesse le brevi poesie dei maggiori poeti di colore all'epoca emergenti, avviando una profonda riflessione sulla vita e sull'esistenza.

Ritornato a Parigi, nel 1910 decise d'iscriversi all'Istituto nazionale di lingua e civiltà orientale per approfondire le sue conoscenze sulle lingue dell'Africa. Tradusse successivamente in Francese delle poesie, che furono pubblicate dall'editore Paul Geuthner e che attirarono l'attenzione del poeta Guillaume Apollinaire.

Durante i due conflitti mondiali

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Durante il Primo conflitto mondiale combatté con il grado di sergente, ma fu sollevato dall'incarico nel 1914, pur avendo dimostrato uno straordinario Patriottismo - di cui non si credeva capace[1]. Profondamente segnato da questa esperienza, iniziò la stesura di una sorta di manuale per preparare la mente stilisticamente alla catastrofe. Questa opera, pubblicata con il titolo di Le Guerrier appliqué, fu accolta con favore dalla critica e più volte elogiata da Alain e da Paul Valéry.

Nel 1919 divenne segretario di Jacques Rivière, il noto direttore della NRF, e iniziò a partecipare alla stesura della rivista pre-surrealista Littérature, iniziando ad apparire come un personaggio importante dell'epoca. Successivamente fu a capo di varie riviste: Commerce, Mesures e Les Cahiers de la Pléiade. Aumentò dunque i contatti con gli scrittori emergenti dell'epoca, alimentando sempre così le sue rubriche. Morto Rivière nel febbraio del 1925, Paulhan divenne il terzo direttore della Nouvelle Revue Française, la prestigiosissima rivista letteraria fondata da André Gide. Sono questi anni di appassionato dibattito culturale sulla Letteratura specialmente.

Dopo che Parigi cadde nelle mani della Germania nazista Paulhan pose le basi spirituali della Resistenza francese, poiché nel giugno del 1940 dissuase tutti i suoi amici a collaborare con Hitler. Durante il Secondo conflitto mondiale fondò la rivista Résistance e poi Les Lettres françaises con Jacques Decour, scrittore e partigiano. Sostenne la fondazione de Les Éditions de Minuit da parte di Jérôme Lindon, che pubblicò clandestinamente Il silenzio del mare di Vercors. Fu poi arrestato dai Tedeschi, ma fu rilasciato grazie all'interessamento di Pierre Drieu La Rochelle e soprattutto di Marcel Jouhandeau che lo salvò da morte certa dopo la denuncia di sua moglie Elise. In merito all'episodio Jouhandeau dichiarerà: “Ciò che amo di più al mondo ha denunciato ciò che amo di più al mondo”. Dovette comunque abbandonare la direzione della NRF.

Nel 1945 ricevette il Gran premio di letteratura dell'Accademia francese per l'insieme delle sue opere.[2]

Dopo i due conflitti mondiali

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Dopo la fine del conflitto conobbe Jean-Paul Sartre, che gli propose di dirigere assieme a lui la rivista I tempi moderni sotto lo pseudonimo di Maast. Nella sua Lettre aux directeurs de la Résistance difese l'opera di Céline – e di altri scrittori accusati di collaborazionismo – dall'epurazione letteraria voluta da Louis Aragon. Fu tra i primi a riabilitare e ripubblicare l'autore del Viaggio al termine della notte.

Nel 1946 riprese la direzione della NRF e prese a lavorare presso l'editore Claude Tchou, incoraggiando la pubblicazione dei romanzi degli scrittori emergenti per avviare la ricostruzione del Paese. Il 24 gennaio 1963 fu eletto con diciassette voti membro dell'Académie française. Morì cinque anni dopo all'età di 84 anni. A lui Giuseppe Ungaretti dedicò la raccolta Un Grido e Paesaggi (1952).

Opere

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Note

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  1. ^ Paulhan, Le Guerrier appliqué
  2. ^ Grand Prix de Littérature, su academie-francaise.fr. URL consultato il 9 gennaio 2020.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Seggio 6 dell'Académie française Successore Pierre Benoit 1963 - 1968 Eugène Ionesco
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