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Arthrostylidiinae
Atractantha falcata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
(clade)Commelinidae
OrdinePoales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaBambusoideae
TribùBambuseae
SottotribùArthrostylidiinae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
SottoclasseCommelinidae
OrdineCyperales
FamigliaPoaceae
SottofamigliaBambusoideae
TribùBambuseae
SottotribùArthrostylidiinae
Soderstr. & R.P.Ellis, 1988
Generi
  • Actinocladum
  • Alvimia
  • Arthrostylidium
  • Athroostachys
  • Atractantha
  • Aulonemia
  • Cambajuva
  • Colanthelia
  • Didymogonyx
  • Elytrostachys
  • Filgueirasia
  • Glaziophyton
  • Merostachys
  • Myriocladus
  • Rhipidocladum

Arthrostylidiinae Soderstr. & R.P.Ellis, 1988 è una sottotribù di piante spermatofite monocotiledoni appartenente alla famiglia delle Poacee (sottofamiglia Bambusoideae).[1][2]

Etimologia

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Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo Arthrostylidium Rupr., 1839 il cui nome è formato da tre parole greche: "arthron" (= articolazione), "stylos" (= colonna, stile, gambo) e "-ideum" (= simile). Tale nome probabilmente si riferisce alla facile disarticolazione della rachilla.[3][4][5]

Il nome scientifico della sottotribù è stato definito inizialmente nel 1929 dal botanico sudamericano (nato in Scozia) John William Bews (1884 - 1938) perfezionato in seguito dai botanici contemporanei Thomas Robert Soderstrom (1936-1987) e R.P. Ellis nella pubblicazione "Grass Systematics and Evolution: an international symposium held at the Smithsonian Institution, Washington, D.C." del 1986.[1][6][7]

Descrizione

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Il portamento
Merostachys procerrima
Le foglie
Aulonemia effusa
Infiorescenza
Atractantha falcata
Spighetta generica con tre fiori diversi

Riproduzione

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Distribuzione e habitat

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La distribuzione di questa sottotribù è relativa al Nuovo Mondo e raccoglie il 48% della diversità generica dei bambù americani. L'habitat usuale delle specie di Arthrostylidiinae si trova soprattutto nelle foreste pluviali-tropicali del Brasile, ma anche nelle foreste andine a 3.000 m s.l.m. di quota.[15]

Tassonomia

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La famiglia di appartenenza di questa sottotribù (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[11]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 11 sottofamiglie, il gruppo di questa voce è descritto al'interno della sottofamiglia Bambusoideae (tribù Bambuseae).[1][8]

Filogenesi

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All'interno della tribù Bambuseae le Arthrostylidiinae formano con la sottotribù Guaduinae un "gruppo fratello". Questi due gruppi condividono un particolare tipo di papille (rifrangenti) delle cellule epidermiche fogliari (una probabile sinapomorfia per questa coppia) e potrebbero essersi generate parallelamente da qualche antenato del Vecchio Mondo (forse le Melocanninae del clade paleotropicale della tribù Bambuseae).[1] Insieme con la sottotribù Chusqueinae formano il clade dei bambù boscosi neotropicali (tetraploidi).[16]

La monofilia di Arthrostylidiinae è ben sostenuta oltre che dai dati molecolari, anche dai seguenti caratteri morfologici (alcuni di questi caratteri rappresentano delle sinapomorfie per il gruppo - vedi più sotto):[17]

La struttura filogenetica della sottotribù è individuata da quattro cladi principali:[18][19]

I rimanenti (sottoelenacati) cladi sono caratterizzati da pseudo-piccioli riflessi (arcuati) e dalle foglie quasi decidue. Questi cladi anche se sono moderatamente supportati dalle analisi di tipo filogenetico sulle sequenze molecolari dei cloroplasti, non hanno nessun carattere morfologico diagnostico rilevante.[1][21]

Il seguente cladogramma, tratto dallo studio citato[18] e semplificato, mostra l'attuale conoscenza filogenetica della sottotribù:

xxAulonemia Clade_IV

Actinocladum

Merostachys

Alvimia

Atractantha

Filgueirasia

xxxArthrostylidiumxx Clade_IIIxxx

Arthrostylidium (2 specie)

Aulonemia/Colanthelia

xxxArthrostylidiumxx Clade_IIxxx

Arthrostylidium/Rhipidocladum

Arthrostylidium/Rhipidocladum

Elytrostachys

Rhipidocladum

xxxGlaziophyton+Cambajuvaxx Clade_Ixxxxxxxxxxxxx

Cambajuva ulei

Glaziophyton mirabile

La variabilità morfologica delle specie di questo gruppo è notevole e si può presentare nei seguenti caratteri:[1]

Le sinapomorfie per questo gruppo sono:[1]

Altre sinapomorfie sono presenti nel sottogruppo "Glaziophyton + Cambajuva" (clade I):[1]

Queste sinapomorfie sono relative al II, III e IV clade:[1]

La sottotribù Arthrostylidiinae nell'ambito della tribù Bambuseae è descritta all'interno del "clade neotropicale" (insieme alle sottotribù Chusqueinae e Guaduinae) e risulta "gruppo fratello" del resto delle Bambuseae tropicali.[2]

Il gruppo "neotropicale" dei bambù legnosi (e la sottotribù di questa voce) ha incominciato a rendersi indipendente, da un punto di vista evolutivo, dalla tribù Bambuseae approssimativamente tra 27,0 e i 23,9 milioni di anni fa.[22]

Composizione della sottotribù

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La sottotribù si compone di 15 generi e 175 specie:[1][23][24]

Genere Specie Distribuzione
Actinocladum
McChtre ex Soderstr.
Una specie:
Actinocladum verticillafum (Nees) Soderstrom
Aree adiacenti tra il Brasile e Bolivia
Alvimia
C. E. Calderon ex Soderstr. & Londono, 1988
3 Bahia (Brasile)
Arthrostylidium
Rupr., 1839
32 Centro e Sud America
Athroostachys
Benth., 1883
Una specie:
Athroostachys capitata (Hook.) Benth.
Coste del Brasile.
Atractantha
McClure, 1973
6 Coste del Brasile, Amazzonia e Venezuela meridionale.
Aulonemia
Goudot, 1846
40 Regioni montane dell'America centrale e meridionale.
Cambajuva
P. L. Viana, L. G. Clark & Filg., 2013
Una specie:
Cambajuva ulei (Hack.) P. L. Viana, L. G. Clark & Filg.
Brasile meridionale
Colanthelia
McClure & E. W. Sm., 1973
7 Brasile meridionale e Argentina settentrionale.
Didymogonyx
(L.G. Clark & Londono) C.D. Tyrrell, L.G. Clark e Londono, 2012
2 Colombia e Venezuela.
Elytrostachys
McClure, 1942
2 Centro e Sud America.
Filgueirasia
Guala, 2003
2 Cerrado brasiliano
Glaziophyton
Franch., 1889
Una specie:
Glaziophyton mirabile Franch.
Rio de Janeiro (Brasile)
Merostachys
Spreng., 1824
48 Centro e Sud America.
Myriocladus
Swallen, 1951
12 Altopiani del Venezuela, Brasile e Guyana
Rhipidocladum
McChve, 1973
15 Centro e Sud America.

Note

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  1. ^ a b c d e f g h i j k Kellogg 2015, pag. 170.
  2. ^ a b Zhang et al. 2016, pag. 122.
  3. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 21 ottobre 2018.
  4. ^ David Gledhill 2008, pag. 57.
  5. ^ David Gledhill 2008, pag. 364.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 21 ottobre 2018.
  7. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org. URL consultato il 21 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  8. ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
  9. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 451.
  10. ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 346.
  11. ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
  12. ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
  13. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su static1.kew.org, p. Glaziophyton. URL consultato il 22 ottobre 2018.
  14. ^ Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su static1.kew.org, p. Actinocladum verticillatum. URL consultato il 23 ottobre 2018.
  15. ^ Catedra Maestria en Construccion - Modulo Guadua, Arquitectura, Universidad Nacional de Colombia, Bogotá, Agosto 2002, su hof-landlust.de, p. DISTRIBUCION, MORFOLOGIA, TAXONOMIA, ANATOMIA, SILVICULTURA Y USOS DE LOS BAMBUES DEL NUEVO MUNDO. URL consultato il 24 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2018).
  16. ^ Soreng et al. 2017, pag.265.
  17. ^ Viana et al. 2013, pag.97.
  18. ^ a b Tyrrell et al. 2012, pag.143.
  19. ^ Viana et al. 2013, pag.98.
  20. ^ Viana et al. 2013.
  21. ^ Tyrrell et al. 2012.
  22. ^ Zhang et al. 2016, pag.124.
  23. ^ Soreng et al. 2017, pag.283.
  24. ^ Judziewicz et al. 2007, pag.305.

Bibliografia

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Altri progetti

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