We Happy Few
videogioco
PiattaformaMicrosoft Windows, PlayStation 4, Xbox One
Data di pubblicazioneMondo/non specificato 10 agosto 2018
GenereAvventura dinamica
OrigineCanada
SviluppoCompulsion Games
PubblicazioneGearbox Software (PS4, PC, XONE)
DirezioneGuillaume Provost
DesignDavid Sears
SceneggiaturaAlex Epstein, Lisa Hunter
MusicheNicolas Marquis, Jon Licht
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputGamepad, tastiera, DualShock 4
Motore graficoUnreal Engine 4
SupportoDVD, Blu-ray Disc, download
Fascia di etàESRBM · PEGI: 18

We Happy Few è un videogioco action-adventure in prima persona del 2018, sviluppato da Compulsion Games e pubblicato da Gearbox Software per Windows, Xbox One e PlayStation 4.[1]

Trama

[modifica | modifica wikitesto]

È il 1964. In un passato distopico, durante la Seconda guerra mondiale la Germania nazista ha occupato temporaneamente il Regno Unito. Partiti i tedeschi, nella città di Wellington Wells è stato reso obbligatorio l'uso di una speciale pillola, chiamata "Gioia", capace di far percepire ogni cosa come estremamente piacevole, ma anche di rendere chi la assume estremamente manipolabile. L'addetto alla censura Arthur Hastings, la scienziata Sally Boyle e il soldato Ollie Starkey, sono i protagonisti del gioco. Questi, preso coscienza della grave situazione nella quale si trova la popolazione, cercano di risolvere la situazione, ovviamente ostacolati dagli abitanti e dai poliziotti del luogo, che li ritengono dei sovversivi.

La storia è divisa in tre archi narrativi:

Nell'epilogo, dopo aver completato le storie di Ollie e Sally, il giocatore impersona un'ultima volta Arthur, che può scegliere se prendere una pillola Oblivion per dimenticare tutto, oppure uscire da Wellington Wells. Se si sceglie di dimenticare, si potrà vedere Arthur giocare uno scooter giocattolo in un parco. Con la scelta di ricordare, Arthur uscirà da Wellington Wells e mentre comincia a piovere, nota un ragazzino correre contro un pallone.

Con I DLC, sono state aggiunte tre nuove storie:

Temi trattati

[modifica | modifica wikitesto]

Ispirandosi alla tradizione fantapolitica della letteratura anglosassone novecentesca, specialmente a George Orwell (scrittore di 1984) e Anthony Burgess (scrittore di A Clockwork Orange), We Happy Few percorre una trama, di natura profondamente surreale oltreché ucronica e a tratti modernista, che si incentra su tematiche quali la corruzione, la censura, archetipi misti di alienazione, brutalità e violenza fisica, psicologica e psicofarmacologica[2], oltreché di accanimenti mirati a danneggiare, fino a sgretolare, le libertà dell'individuo da parte del corpo di polizia corrotto e violento, dalla burocrazia stagnante e autoritaria, da un uso improprio della medicina e della terapia e, infine, dall'esilio di coloro che sono perseguitati dalle alte dirigenze entro i confini del Garden District, città vecchia e fatiscente, trascurata a favore della città nuova, Wellington.

È una trama tematizzata attorno all'intossicazione dell'individuo per i regimi autoritari e dittatoriali, il suo conseguente assecondamento per i mezzi illeciti e violenti di tali regimi ed il raggiungimento di una totale indifferenza, apatia e addirittura disprezzo circa la libertà e la possibilità di scegliere. Tale intossicazione, rappresentata mediante l’imposizione di una droga da parte del regime sui suoi cittadini che altera lo stato cerebrale rendendolo favorevole al condizionamento e alla manipolazione, viene incontro al bisogno del governo di tenere il popolo incosciente.

A tratti estremi, narra della condizione di colpevolezza della civiltà occidentale e delle sue responsabilità verso i grandi massacri compiuti in nome di un bene presumibilmente superiore; a livello concettuale, tuttavia, presenta la crisi della coscienza di individui intricati dal senso di colpa, dalla paura, dalla disperazione e dall'alienazione psicologica. I protagonisti sono a tutti gli effetti degli antieroi: uccidono, seviziano, commettono atti violenti e sovversivi. Inoltre, viene presentata una società e di conseguenza uno Stato assolutamente dicotomico, diviso nella middle-class dirigente e nei “Lacedemoni” della Gran Bretagna ucronica, oltre a una vasta gamma di subculture confuse dall'assetto geopolitico post-bellico, che presenta una Gran Bretagna isolata messa di fronte all dominante mondo sovietico, che si staglia in tutta Europa.

Sviluppo

[modifica | modifica wikitesto]

We Happy Few è stato annunciato il 26 febbraio 2015, in occasione del PAX - Penny Arcade Expo[3]. In seguito, a partire dal 4 giugno 2015, è stato avviato un finanziamento collettivo tramite Kickstarter, per una raccolta totale di oltre 260.000$[4]. Il gioco è stato presentato ufficialmente il 16 giugno 2016, durante l'Electronic Entertainment Expo 2016[5]; dieci giorni dopo è stata resa disponibile la versione in accesso anticipato[6]. Durante l'Electronic Entertainment Expo 2018 è stato mostrato il trailer definitivo dell'opera e annunciato che We Happy Few sarebbe stato distribuito a partire dal 10 agosto 2018[7].

Accoglienza

[modifica | modifica wikitesto]
Valutazioni professionali
Testata Versione Giudizio
Metacritic (media al 30 gennaio 2020) PC 62/100[8]
PS4 67/100[9]
XONE 64/100[10]
Destructoid PC 5/10[11]
Game Informer PC 7.75/10[12]
Game Revolution Tutte [13]
GameSpot Tutte 4/10[14]
GamesRadar+ Tutte [15]
IGN Tutte 7.3/10[16]
PC Gamer PC 56/100[17]

We Happy Few ha ricevuto un'accoglienza "mista" stando alle recensioni aggregate su Metacritic.[8][9][10]

I critici hanno notato come, nonostante fosse in accesso anticipato da anni, fosse pieno di buchi di programmazione e difetti. Jim Sterling lo ha ritenuto "un disastro rotto e privo di gioia" e ha suggerito un rimborso. Avendo egli dato le sue prestazioni nella voce di alcuni personaggi minori durante la fase di sviluppo, ha mostrato il suo imbarazzo per essersi associato con il gioco finale.[18] Ben "Yahtzee" Croshaw of Zero Punctuation lo ha messo al quarto posto tra i Cinque Peggiori Videogiochi del 2018.[19]

Premi

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Premio Categoria Esito Nota
2016 Game Critics Awards Best Original Game Candidato/a [20]
Best Independent Game Candidato/a
2018 Golden Joystick Awards Best Visual Design Candidato/a [21][22]
2019 National Academy of Video Game Trade Reviewers Awards Art Direction, Period Influence Candidato/a [23]
Use of Sound, New IP Candidato/a
2019 Webby Awards Best Writing Vincitore/trice [24]

Adattamento cinematografico

[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo del 2017, la Gold Circle Films ha annunciato di voler adattare il gioco in un adattamento cinematografico, in collaborazione con Compulsion Games e dj2 Entertainment.[25]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ We Happy Few disponibile da oggi su PS4, Xbox One e PC: vediamo il trailer di lancio, in Everyeye.it. URL consultato il 10 agosto 2018.
  2. ^ Si pensi all'episodio in cui Arthur, catturato dalla polizia per la sua astinenza dalla Gioia e per la sua opposizione al regime ed internato nel Dipartimento di salute di Wellington, viene costretto a cure mediche sperimentali, imposte dai medici contro la sua volontà, tra cui la sperimentazione di una nuova formula di droga, più potente ed efficace, spedita dai Laboratori Haworth. In particolare, questa tortura viene condotta tramite la visione di foto e fotogrammi del periodo bellico, per stimolare in Arthur il livello richiesto per raggiungere l'effetto completo della droga. In seguito Arthur, approfittando di un allarme, sarebbe fuggito dal Dipartimento e sarebbe fuggito da Wellington.
  3. ^ (EN) Eddie Makuch, "Retrofuturistic" '60s Game We Happy Few Revealed, su GameSpot, 26 febbraio 2015. URL consultato il 23 luglio 2018.
  4. ^ (EN) Jeffrey Matulef, We Happy Few launches on Kickstarter, in Eurogamer.net, 4 giugno 2015. URL consultato il 23 luglio 2018.
  5. ^ Rich McCormick, We Happy Few is a drug-addled survival game set in a creepy alternate 1960s, in The Verge, 13 giugno 2016. URL consultato il 23 luglio 2018.
  6. ^ Thomas Biery, We Happy Few is now out on early access, in Polygon, 26 giugno 2016. URL consultato il 23 luglio 2018.
  7. ^ (EN) Wes Fenlon, We Happy Few out in August, Microsoft acquires developer Compulsion Games, in pcgamer, 10 giugno 2018. URL consultato il 23 luglio 2018.
  8. ^ a b We Happy View for PC Reviews, su Metacritic. URL consultato il 10 agosto 2018.
  9. ^ a b We Happy View for PlayStation 4 Reviews, su Metacritic. URL consultato il 10 agosto 2018.
  10. ^ a b We Happy View for Xbox One Reviews, su Metacritic. URL consultato il 10 agosto 2018.
  11. ^ Chris Moyse, Review: We Happy Few, su Destructoid, 9 agosto 2018. URL consultato il 9 agosto 2018.
  12. ^ Brian Shae, We Happy Few Review - The High Is Worth The Comedown, in Game Informer, 9 agosto 2018. URL consultato il 9 agosto 2018.
  13. ^ Mack Ashworth, We Happy Few Review – Downer and Out, su gamerevolution.com, Game Revolution, 9 agosto 2018. URL consultato il 9 agosto 2018.
  14. ^ Alessandro Barbosa, We Happy Few Review, su GameSpot, 11 agosto 2018. URL consultato l'11 agosto 2018.
  15. ^ Rachel Weber, We Happy Few review: 'A dystopian nightmare that's basically Social Anxiety: The Game', su GamesRadar+, 9 agosto 2018. URL consultato il 9 agosto 2018.
  16. ^ Brendan Graeber, We Happy Few Review, su IGN, 10 agosto 2018. URL consultato il 10 agosto 2018.
  17. ^ Tyler Wilde, We Happy Few review, in PC Gamer, 10 agosto 2018. URL consultato il 10 agosto 2018.
  18. ^ https://www.youtube.com/watch?v=Bx3kPmd9hjI
  19. ^ Ben "Yahtzee" Croshaw, 2018's Best Worst and Blandest, in The Escapist, 2 gennaio 2019. URL consultato il 3 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2019).
  20. ^ Game Critics Awards: Best of E3 2016 (2016 Nominees), su gamecriticsawards.com, Game Critics Awards. URL consultato il 7 ottobre 2018.
  21. ^ Tom Hoggins, Golden Joysticks 2018 nominees announced, voting open now, in The Daily Telegraph, 24 settembre 2018. URL consultato il 7 ottobre 2018.
  22. ^ Connor Sheridan, Golden Joystick Awards 2018 winners: God of War wins big but Fortnite gets Victory Royale, su GamesRadar+, 16 novembre 2018. URL consultato il 18 novembre 2018.
  23. ^ Nominee List for 2018, su navgtr.org, National Academy of Video Game Trade Reviewers, 11 febbraio 2019. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2019).
  24. ^ Shannon Liao, Here are all the winners of the 2019 Webby Awards, su The Verge, 23 aprile 2019. URL consultato il 25 aprile 2019.
  25. ^ 'We Happy Few' Videogame Getting Movie Adaptation, in Variety, 31 marzo 2017. URL consultato il 1º aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2017).

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Videogiochi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di videogiochi