In botanica i viticci o cirri[1], nelle piante rampicanti angiosperme, sono organi di attacco o sostegno; si tratta di grappoli o di infiorescenze modificate che permettono alla pianta di aggrapparsi nelle altre piante o a sostegni vari.

Viticcio di vite.

Caratteristiche

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I viticci possono prendere origine dalla metamorfosi del fusto (come ad esempio nella vite, oppure delle foglie (come nelle leguminose) o ancora della radice (è il caso delle orchidacee).[2] Sono caratteristici di piante con il fusto gracile, che non si possono mantenere in posizione eretta. Nel pisello solo le foglioline terminali si modificano per diventare cirri[3], i quali non sono fusti, bensì foglie modificate. In altre piante come la Cicerchia bastarda l'intera foglia si modifica per diventare un viticcio mentre le stipole si allargano e si occupano della fotosintesi. Talvolta i viticci possono formare piccoli fiori, come nel luppolo.

Studi

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Il primo completo studio sui viticci si deve alla monografia di Charles Darwin intitolata On the Movements and Habits of Climbing Plants, pubblicata nel 1865.

Galleria d'immagini

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Note

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  1. ^ cirro, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Viticcio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  3. ^ Pasqua, Abbate, Forni, Botanica Generale e Diversità Vegetale, Piccin, 2010.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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