Vinicio Albanesi

Vinicio Albanesi (Campofilone, 20 settembre 1943) è un presbitero italiano,presidente della Comunità di Capodarco dal 1994, fondatore dell’agenzia giornalistica Redattore sociale e tra i fondatori del Coordinamento delle comunità di accoglienza.

Biografia

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Vinicio Albanesi nasce il 20 settembre 1943 a Campofilone. Di famiglia operaia, secondo di due figli, entra in Seminario nel 1954, all'età di 11 anni.
Compie tutti gli studi nel seminario arcivescovile di Fermo. Consegue la maturità classica nel 1962; termina gli studi di teologia nel 1967. È ordinato sacerdote del clero fermano il 18 marzo 1967.
Prosegue gli studi a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana, conseguendo la licenza in Teologia (1969) e in Diritto canonico (1971).
Negli stessi anni frequenta la scuola di giornalismo alla Università internazionale degli studi sociali Pro Deo, conseguendone il relativo diploma (1971)[1].

Nel maggio 2015 gli viene conferita l'onorificenza di Commendatore della Repubblica italiana.

Nel febbraio 2019 ha denunciato pubblicamente a Tv 2000 gli abusi subìti da ragazzo in seminario da parte di altri sacerdoti[2].

Incarichi pastorali

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Durante gli studi a Roma, è viceparroco nella parrocchia di S. Clemente (1967-1971). Riprenderà l'esperienza pastorale, nella sua diocesi, con la nomina a parroco (16.9.1984) della parrocchia di San Marco alle Paludi di Fermo, di cui è ancora oggi titolare.

Dal 1970 è insegnante di diritto canonico nell'Istituto teologico marchigiano.

Nel 1979 è nominato giudice del Tribunale ecclesiastico regionale, dal 1988 ne diventa vicario giudiziale. Dal 1985 al 1995 è membro del Consiglio di amministrazione dell'IDSC (Istituto diocesano per il sostentamento del clero). È stato direttore della Caritas diocesana dal 2003 al 2013. Il 17 ottobre 1994 è stato nominato cappellano di Sua Santità.

Incarichi nel mondo del volontariato

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Fin da seminarista conosce don Franco Monterubbianesi, fondatore della Comunità di Capodarco. Con lui apre nel 1971 la comunità di Capodarco di Roma e nel 1974 fa ritorno presso la Comunità di Capodarco di Fermo. Negli anni 1974-1984 la vita è tutta concentrata all'interno della comunità di Capodarco[3] che riorganizza nell'accoglienza e nella gestione, divenendone presidente nel 1984.

Gli avvenimenti dei decenni settanta e ottanta vedono don Albanesi al centro delle discussioni che si svolgono nell'ambito del "Welfare State" e della carità nella Chiesa.

Insieme ad alcuni sacerdoti, fonda nel 1980 il Coordinamento delle comunità di accoglienza (CNCA) di cui diventa presidente nel 1990. Mantiene tale incarico fino al 2002.

Nel 1992 matura anche l'esperienza internazionale della Comunità internazionale di Capodarco, contribuendo alla fondazione e alla gestione di una ONG in Italia e di una missione in Ecuador (Diocesi di Riobamba), con la costituzione di due comunità per disabili e di fabbriche per il loro sostentamento. Ha quindi favorito l'attivazione di un centro di riabilitazione per disabili in Albania[1]. Nel 1994 diventa responsabile della Comunità generale di Capodarco, organismo che federa attualmente 14 comunità residenziali, sparse in 10 regioni, con un migliaio di soci.

Nel febbraio del 2001, don Albanesi promuove l'apertura dell'Agenzia giornalistica quotidiana “Redattore sociale", prima testata edita da una realtà del terzo settore.

Dal 2008 è presidente del Consiglio di indirizzo e di verifica dell'Istituto nazionale ricovero e cura anziani (INRCA), con sede ad Ancona.

Collaborazioni

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Opere

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Note

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  1. ^ a b Vinicio Albanesi, Fare comunità. La comunità di Capodarco., Redattore Sociale Edizioni, 2007. URL consultato il 6 giugno 2013.
  2. ^ ansa.it
  3. ^ Catia Giaconi, Nella comunità di Capodarco di Fermo., Armando Editore, 2012. URL consultato il 6 giugno 2013.
  4. ^ I «mali della Chiesa» in Italia secondo don Albanesi - Vatican Insider
  5. ^ Repubblica sui conduttori di A Sua Immagine

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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