Vincenzo Li Muli | |
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Nascita | Palermo, 19 marzo 1970 |
Morte | Palermo, 19 luglio 1992 (22 anni) |
Cause della morte | attentato dinamitardo |
Luogo di sepoltura | Cimitero di Santa Maria di Gesù |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Polizia di Stato |
Unità | Scorta di Paolo Borsellino |
Anni di servizio | 1990-1992 |
Grado | Agente |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor civile (postumo)[1] |
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Vincenzo Li Muli (Palermo, 19 marzo 1970[2] – Palermo, 19 luglio 1992) è stato un poliziotto italiano, morto nella strage di via D'Amelio.
Entrò nella Polizia di Stato nel 1990 e divenne agente effettivo nel 1992, quando fu assegnato all'ufficio scorte della Questura di Palermo.[2] A maggio del 1992 rimase turbato dalle immagini della strage di Capaci e per tale motivo chiese di essere assegnato alla scorta del giudice Paolo Borsellino. Morì insieme al giudice Borsellino e ai suoi colleghi della scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina nella strage di via D'Amelio. Era il più giovane della squadra.[3] Oggi riposa nel Cimitero di Santa Maria di Gesù a Palermo.