Victor Cousin ritratto da Gustave Le Gray

Victor Cousin (Parigi, 28 novembre 1792Cannes, 14 gennaio 1867) è stato un filosofo e storico della filosofia francese, un protagonista della vita culturale nella Francia della Restaurazione: è considerato il fondatore della storiografia filosofica francese.

Biografia

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Professore di filosofia presso la Scuola Normale di Parigi e poi presso la locale facoltà di Lettere, fu funzionario del governo e ministro negli anni trenta dell'Ottocento ed ebbe l'incarico di riorganizzare il sistema degli studi filosofici in Francia.

Come filosofo, è uno dei principali responsabili dell'introduzione in Francia dello Spiritualismo, e del conseguente abbandono, da parte della filosofia francese, del Sensismo. In età giovanile subì l'influsso di Locke e Condillac; ma in seguito abbracciò la corrente filosofica dell'idealismo sotto l'influenza di Maine de Biran e Schelling.

Tenne lezioni all'Università parigina della Sorbona dal 1815 al 1820, quando venne sospeso dall'insegnamento, seguendo quindi la sorte di François Guizot, con la Restaurazione. Si recò allora in Germania dove ebbe modo di conoscere l'Idealismo tedesco.

Utilizzò per primo il termine "spiritualismo" per definire il proprio pensiero, frutto della sintesi delle idee di Immanuel Kant, Cartesio e degli idealisti scozzesi. A questa corrente di pensiero aderì anche il filosofo Théodore-Simon Jouffroy. Fu reintegrato nella cattedra universitaria nel 1827 e continuò a insegnare fino al 1832. Le sue più caratteristiche intuizioni sono contenute nell'opera "Fragments philosophiques" (1826) in cui sostenne che fondamento della metafisica fosse l'osservazione e l'analisi dei fatti della vita cosciente. I suoi allievi si dedicarono in gran parte agli studi storici. Tra il 1824 e il 1826 ha curato un'edizione in 11 volumi delle opere di Cartesio.

Fu amico di Santorre di Santa Rosa.

Opere

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Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Seggio 5 dell'Académie française Successore Joseph Fourier 1830 - 1867 Jules Favre
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