Uomo di Giava è il nome dato ad un esemplare di ominide, di cui restano un insieme di fossili, della specie Homo erectus scoperto a Trinil sull'isola di Giava in Indonesia, nel 1891 da Eugène Dubois[1].
Trinil 2 è il numero di repertorio dato alla parte superiore del cranio[1], ritrovato con alcuni denti (Trinil 1 un molare), e un femore (Trinil 3)[2], tutti resti attribuiti ad un unico esemplare.[senza fonte]
Gli scavi, tenacemente voluti dall'olandese Eugène Dubois che si arruolò come medico militare pur di poterli organizzare nella lontana colonia indonesiana[3], iniziarono nell'agosto del 1891, e riportarono alla luce un molare, Trinil 1, e la parte superiore del cranio, Trinil 2. Il femore, Trinil 3,[4] fu ritrovato nell'agosto del 1892.[5]
Il fossilie rappresenta uno dei primi esempi di quello che oggi viene chiamato Homo erectus. Fu scoperto da Eugène Dubois, che lo classificò con il nome scientifico di Pithecanthropus erectus (dal greco antico πίθηκος "scimmia" e ἄνθρωπος "uomo").[6] Nel 1944 il biologo americano Ernst Mayr riassegnò Trinil 2 alla specie dell'Homo erectus[5].
Il cranio, Trinil 2, dato ad un periodo compreso tra 1ma e 700.000 anni fa, dalla capacità cranica di 940 cc, è lungo, con una fronte piatta e arcate sopracciliari ben distinguibili, e una chiglia sagittale[1][7] .
I denti sono simili a quelli umani, anche se i canini grandi e parzialmente sovrapposti sono più simili a quelli delle scimmie. Le ossa femorali dimostrano che l'ominide camminava completamente eretto, e raggiungeva un'altezza di circa 170 cm[5].