Umberto Colombo

Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica
Durata mandato4 maggio 1993 –
10 maggio 1994
PresidenteCarlo Azeglio Ciampi
PredecessoreLuigi Berlinguer
SuccessoreStefano Podestà

Dati generali
Partito politicoPartito d'Azione (fino al 1947)

Indipendente

Umberto Colombo (Livorno, 20 dicembre 1927Roma, 13 maggio 2006) è stato un chimico, dirigente d'azienda e politico italiano. Fu Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica nel governo Ciampi.

Biografia

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Nel dopoguerra aderì al Partito d'Azione, di cui fu uno dei più giovani iscritti nella sezione livornese fondata da Carlo Azeglio Ciampi[1][2]. Laureato in Chimica fisica a Pavia nel 1950, divenne esperto di energia e ambiente lavorando presso l'istituto di ricerche "G. Donegani" (1954-1970). Fu docente di Chimica applicata nella Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Genova (1965-1972), per poi essere chiamato alla Montedison (1971) che lascia nel 1978 come Direttore generale della Divisione Ricerca e sviluppo.

Nel corso della sua carriera ha ricoperto la presidenza dei seguenti enti, aziende e istituzioni:

È stato anche componente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro[3]. È stato autore di oltre duecento lavori scientifici su risorse materiali ed energetiche, geochimica e scienza dei materiali, di politica scientifica e tecnologica.

Fu chiamato nel maggio 1993 come tecnico per il ruolo di Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica nel governo Ciampi, restando in carica fino al maggio 1994.[4]

L'archivio personale di Umberto Colombo è custodito e consultabile presso l'ISEC.

Affiliazioni accademiche

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È stato membro delle seguenti accademie:

Onorificenze

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Onorificenze italiane

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Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
— 11 maggio 1994[5]
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
— 2 giugno 1987[6]
Cavaliere del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere del lavoro
«Si laurea nel 1950 in Chimica presso l'Università di Pavia. Dopo un perfezionamento negli Stati Uniti (Massachusetts Institute of Technology), percorre la sua carriera nell'industria, in ambito Montecatini prima, Montedison poi, concludendola nel 1978 nella posizione di Direttore Generale della Divisione Ricerca e Sviluppo. Nel 1979 assume la presidenza del CNEN, che sotto la sua guida si converte in ENEA (Comitato Nazionale per l'Energia Nucleare e le Energie Alternative). Dopo una breve parentesi alla presidenza dell'ENI (1982-83), riassume la presidenza dell'ENEA, che diversifica ulteriormente le proprie attività, estendendole ai settori dell'ambiente e dell'innovazione tecnologica. Colombo ricopre moltissimi incarichi a livello nazionale e internazionale, è socio dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia Europea e delle Accademie Nazionali di Ingegneria di Usa, Regno Unito, Svezia, Svizzera e Giappone. Ha ricevuto un dottorato in scienze honoris causa all'università di Madras (1991). Ha presieduto la European Science Foundation (ESF), un organismo che comprende i consigli nazionali delle ricerche e le principali istituzioni di ricerca di 20 paesi europei.»
— 1991[7]

Onorificenze straniere

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Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Legion d'onore
— 1987

Riconoscimenti

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È stato insignito di tre lauree honoris causa:

Per i suoi studi scientifici gli sono stati assegnati:

Opere

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Colombo è stato autore di oltre duecento lavori scientifici, coautore ed editore di volumi su risorse materiali ed energetiche, geochimica e scienza dei materiali, di politica scientifica e tecnologica.

Note

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  1. ^ il colloquio, su ricerca.repubblica.it.
  2. ^ Intervento al Convegno: “In ricordo di Umberto Colombo”, su carloazegliociampi.it. URL consultato il 12 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2020).
  3. ^ www.donzelli.it
  4. ^ www.senato.it
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  6. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  7. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Altri progetti

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Controllo di autoritàVIAF (EN108278866 · ISNI (EN0000 0001 0859 7188 · SBN CFIV041054 · BAV 495/182252 · LCCN (ENn50028751 · GND (DE170000702 · BNE (ESXX1138256 (data) · BNF (FRcb118973916 (data) · J9U (ENHE987007389317505171 · NDL (ENJA00436403