Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre | |
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Una scena del film | |
Titolo originale | Vincent, François, Paul... et les autres |
Lingua originale | francese |
Paese di produzione | Francia, Italia |
Anno | 1974 |
Durata | 120 min |
Genere | drammatico |
Regia | Claude Sautet |
Soggetto | Claude Néron (romanzo) |
Sceneggiatura | Jean-Loup Dabadie e Claude Sautet |
Produttore | Ever Haggiag Raymond Danon e Roland Girard |
Fotografia | Jean Boffety |
Montaggio | Jacqueline Thiédot |
Musiche | Philippe Sarde |
Scenografia | Théobald Meurisse |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre (Vincent, François, Paul... et les autres) è un film del 1974 diretto da Claude Sautet, tratto dal romanzo La Grande Marrade di Claude Néron.
Vincent è un piccolo imprenditore, esuberante e separato dalla moglie Catherine: ha una storia con Marie, bruna venticinquenne introversa e molto più giovane. François invece è un medico affermato, è sposato con Lucie e hanno due bambini: lui però la trascura e lei si concede avventure con molti uomini e non ne fa alcun mistero. C'è poi Paul, giornalista e scrittore con un romanzo iniziato da tempo che non riesce a portare avanti: è sposato con Julia e vive in una casa di campagna.
I tre amici sono sulla cinquantina e hanno l'abitudine di passare i weekend a casa di Paul. Con loro c'è sempre Jean, più giovane, operaio da Vincent e pugile dilettante. Fanno parte della compagnia anche Clovis, proprietario di un ristorante, e Jacques, un tecnico tornato a Parigi dopo due anni, entrambi con le loro compagne. Durante i weekend c'è sempre allegria; può capitare che una discussione prenda dei toni aspri, ma al termine il gruppo si dà sempre appuntamento per la settimana successiva.
Il Dizionario Mereghetti giudica il film un'«opera corale e delicata» e definisce «straordinaria la direzione e l'interpretazione degli attori».[1] Per il Dizionario Morandini è «un quadro tenero e intimista della Nouvelle Vague giscardiana degli anni '70» e «gli interpreti sono straordinariamente efficaci e credibili».[2]