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Takahashia japonica
Pianta infestata da uova di Takahashia japonica
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
OrdineHemiptera
SuperfamigliaCoccoidea
FamigliaCoccidae
GenereTakahashia
SpecieTakahashia japonica
Nomenclatura binomiale
Takahashia japonica
Cockerell, 1896
Sinonimi

Pulvinaria japonica

Specie
vedi testo

La Takahashia japonica è una specie di insetto, di origine orientale, appartenente alla famiglia delle Coccidae, che Cockerell[1] ha descritto per la prima volta nel 1896.[2]

Risulta estremamente polifaga, in quanto capace di attaccare molte specie vegetali ed arriva a interessare anche piante di elevato valore ornamentale.[3]

Le cocciniglie rappresentano il secondo gruppo per importanza degli insetti alieni nella regione EPPO e il loro potenziale di infestazione è molto elevato.[3]

In Europa è stata riscontrata per la prima volta in Italia nel 2017, dove si è diffusa principalmente nelle zone attorno Milano.[4]

Pianta infestata dalla Takahashia Japonica

È facilmente riconoscibile dagli ovisacchi, di colore bianco e con forma circolare, che vanno a ornare i rami degli alberi colpiti.[5]

Le femmine producono e depositano sui rametti gli ovisacchi nei mesi di aprile-maggio e dopo poche settimane avviene la schiusa delle uova e la fuoriuscita delle neanidi che migrano dai rami alla pagina inferiore delle foglie in prossimità delle nervature.[3][5]

Nel caso di infestazioni circoscritte, il controllo del patogeno può essere effettuato, mediante distruzione fisica delle porzioni di alberi interessate, tramite potature fitosanitarie. Al momento non esistono principi attivi o prodotti chimici specifici e testati ufficialmente. È documentata in letteratura l’efficacia di prodotti a base di acetamiprid ed è verosimile l’efficacia di prodotti comunemente utilizzati per il controllo delle cocciniglie. Risulta da valutare scientificamente il controllo tramite insetti predatori, come le coccinelle.[5]

Note

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  1. ^ Takahashia japonica (TAKAJA)[Overview]| EPPO Global Database, su gd.eppo.int. URL consultato il 15 maggio 2020.
  2. ^ (EN) Bisby F.A., Roskov Y.R., Orrell T.M., Nicolson D., Paglinawan L.E., Bailly N., Kirk P.M., Bourgoin T. e Baillargeon G., Species 2000 & ITIS Catalogue of Life: 2011 Annual Checklist., in Ouvrard D. (a cura di), Species 2000: Reading, 2011.
  3. ^ a b c Alessandro Gnesini, La cocciniglia Takahashia japonica: un rischio per le ornamentali, su aboutplants.eu, 22 luglio 2019. URL consultato il 15 maggio 2020.
  4. ^ (EN) Chris Malumphy, MelanieTuffen e Andrew Salisbury, Cotton stringy scale insectTakahashia japonica (PDF), in Plant Pest Factsheet, Department for Environment Food & Rural Affairs, 5 marzo 2019.
  5. ^ a b c Federico, Takahashia japonica: la "nuova" cocciniglia che si sta diffondendo nel Nord Italia, su Federico Bonetti Dottore agronomo, 2 ottobre 2018. URL consultato il 18 maggio 2020.

Bibliografia

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Altri progetti

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