Le strutture sedimentarie sono particolari caratteristiche sedimentologiche in grado di evidenziare i meccanismi di formazione degli strati. Lo studio delle stesse, in gran parte competenza della sedimentologia, ha lo scopo di approfondire lo studio dell'ambiente sedimentario da cui deriva lo strato nonché ottenere dati sulla polarità stratigrafica.

Strutture da trazione

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Il trasporto dei sedimenti può avvenire essenzialmente secondo due modalità differenti: può esso essere selettivo oppure massivo.

Trasporto selettivo

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Nel caso del trasporto selettivo si può semplicemente assumere che i singoli grani di sedimento vengano trasportati in modo indipendente da tutti gli altri. Un clasto dunque potrà essere mosso secondo quattro principali meccanismi: sospensione (silt e argilla), saltazione (sabbia), scivolamento e rotolamento (ghiaie). Il risultato che ne deriva è l'organizzazione dei sedimenti in strutture ordinate e temporaneamente presenti sull'interfaccia deposizionale, dette forme di fondo, che migrano in direzione sottocorrente.

Da qui segue un breve elenco di forme di fondo che si possono o meno trovare fossilizzate all'interno o sulla superficie di uno strato.

Trasporto in massa

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Nel caso di trasporti in massa il sedimento trasporta l'acqua, mentre l'acqua trasporta il sedimento negli altri casi. (Middleton and Hampton, 1973)

Nell'analizzare il trasporto in massa si deve procedere con lo studio dell'idrodinamica del fluido composto dal sedimento con l'acqua, secondo una disciplina detta reologia.

A questo punto devono essere considerate due dimensioni fondamentali del fluido: la densità ρ e la viscosità μ. La densità influisce sullo sforzo operato dal fluido sulla superficie, sul modo di propagazione delle onde e sulla spinta di Archimede. La viscosità influisce sulla possibilità di avere moti turbolenti nel fluido da cui conseguono le basi erosive delle mie strutture.

Per le prime due strutture di questo elenco si osserva una non perfetta mistura tra acqua e sedimenti.

Strutture da decantazione

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Queste strutture riguardano un sedimento molto fine (argilla o limo), che è trasportato in sospensione in aree caratterizzate dalla presenza di acqua stagnante. A questo punto esso si muoverà lentamente verso il fondo per moto gravitativo. Il deposito sarà caratterizzato da una fitta laminazione che indicherà eventi e pulsazioni nella fase di decantazione ma solo se non si ha l'intervento di organismi che obliterano tale struttura.

Strutture erosive

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Si generano con lo scorrimento di acqua o di un fluido sull'interfaccia deposizionale. Interessante è considerare come queste possano indicare direttamente o meno la direzione e\o il verso della paleocorrente che le ha generate. Alcune tra le più note strutture erosive sono ubicate sulla superficie basale di uno strato e sono dette sole mark. Tra i vari tipi di sole mark riconosciamo più importanti:

Strutture deformative

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Spesso nel sedimento avviene immediatamente dopo la deposizione o durante la stessa una serie di modifiche del proprio fabric prima dell'instaurarsi di processi diagenetici. Queste deformazioni sono dovute spesso a fenomeni di espulsione del fluido presente nel sedimento (liquefazione-fluidificazione), al contrasto di densità tra sedimenti liquefatti, al disseccamento, a gravità o tettonica.

A tali situazioni si possono associare:

Strutture di bioturbazione

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Nell'ambito della sedimentologia la bioturbazione è importante perché essa può totalmente obliterare le strutture sedimentarie, determinando un'omogeneizzazione dei sedimenti. Questa azione omogeneizzante può simulare per esempio un trasporto in massa, mentre è possibile che in origine il sedimento presentasse una serie di forme di fondo. La disciplina della paleoicnologia attraverso lo studio di queste tracce fossili può dare informazioni circa la batimetria, l'ambiente deposizionale e la velocità di sedimentazione utili per poi comprendere a fondo l'aspetto paleoecologico.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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