Oscar Wilde nel 1889

Anche in tempi attuali, dopo più di un secolo dalla morte dello scrittore irlandese, leggendo qualche battuta di una commedia wildiana o qualche frase lapidaria di un suo saggio, si riesce a dire in poche parole ciò che molti non riuscirebbero a dire in lunghi discorsi.[1] Leggendo le parole si imprimono nella mente di chi vi si imbatte, fornendo da un'apparente assurdità una ragione non evidente.[2] La fama di Oscar Wilde è dovuta a quelle piccole frasi che inseriva praticamente in ogni suo discorso,[3] e in ogni sua opera che allietava il lettore.[4]

Lettura del testo

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La chiave di lettura

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La modalità con cui riuscire a leggere lo stile di Wilde è contenuto in un suo aforisma:

(EN)

«Cynicism is merely the art of seeing things as they are instead of as they ought to be»

(IT)

«Il cinismo è semplicemente l'arte di vedere le cose come sono, non quali dovrebbero essere.»

Cosa intende Wilde con ‘things’ è da ricercare in ciò che lo circonda: l'alta società britannica tardo-ottocentesca secondo Richard Le Galliene, amico di Wilde, diviene una figura più simbolica che reale riuscendo, in poche parole, a ridere sopra all'importanza del suo tempo.[6].

Wilde, nonostante tutta la sua storia, non ha mai perso la capacità di riuscire a descrivere la personalità, il profondo essere dei suoi contemporanei nei suoi aforismi e, al tempo stesso, la voglia di prendersi non troppo sul serio, riferito agli altri ma in primo luogo di sé stesso. Wilde era capace di mostrare a parole paradossi troppo realistici[7]

Per comprendere il suo stile è impossibile prescindere dalla biografia, visto che volle fare della sua vita un'opera d'arte tesa a dimostrare come solo una visione del mondo estetizzante permettesse di condurre una vita degna di essere vissuta. I suoi aforismi si intonano dunque perfettamente con la voce del momento. Il linguaggio utilizzato da Wilde è semplice e scarno, preciso e diretto, provocatorio ed ardito.

Temi trattati

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Wilde nelle sue opere ha trattato tantissimi argomenti, ma su alcuni ha posto una particolare attenzione, fra cui:

(EN)

«If one could only teach the English how to talk, and the Irish how to listen, society here would be quite civilised.»

(IT)

«Se solo si potesse insegnare agli inglesi come parlare, e agli irlandesi come ascoltare, la società sarebbe un po' più civilizzata.»

Arrivando quasi a denigrare il paese che lo ospitava:

(EN)

«I have always been of opinion that emigration is the only thing for England.»

(IT)

«Sono sempre stato dell'opinione che l'emigrazione sia l'unica soluzione per l'Inghilterra.»

Confronto con la retorica classica

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Secondo la costruzione retorica classica la struttura del discorso prevede quattro sezioni:

Negli aforismi di Wilde ritroviamo

La prima parte è sempre chiara, sobria e concreta mentre la seconda appare ambigua, esuberante, con il fine ultimo di spingere il lettore a pensare, a riflettere su quanto udito (o letto).[14] Questo comprende la maggior parte dei dialoghi di Wilde, ma non tutti: vi sono esempi in cui la fase è unica:

(EN)

«Ambition is the last refuge of the failure.»

(IT)

«L'ambizione è l'ultimo rifugio del fallimento.»

Oppure, in altri casi, possono essere composti da una serie di frasi più o meno lunghe, che servono tutte ad ampliare l'effetto finale. In ogni caso, tutti gli aforismi di Oscar Wilde si basano sul principio del ribaltamento del buon senso di cui si parla inizialmente, usando a volte parole al posto di altre[16] oppure nell'aggiungere un avverbio negativo che ribalta una frase normale.

Note

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  1. ^ Jorge Luis Borges, Sopra Oscar Wilde in Altre inquisizioni (1960), trad. it. a cura di Francesco Tentori Montalto, Milano, Feltrinelli, 1973, p. 91.
  2. ^ Jorge Luis Borges riferisce quanto segue:«Leggendo e rileggendo, nel corso degli anni, Wilde, noto un fatto di cui i suoi panegiristi non sembra abbiano neppure sospettato: il fatto documentabile ed elementare che Wilde, quasi sempre, ha ragione». Jeorge Luis Borges, Sopra Oscar Wilde in Altre inquisizioni (1960), trad. it. a cura di Francesco Tentori Montalto, Milano, Feltrinelli, 1973, p. 86.
  3. ^ James Joyce scrivendo delle sue capacità oratorie affermava che era capace di: «frasi epigrammatiche che lo resero il più arguto parlatore del nostro secolo». Oscar Wilde, articolo di James Joyce apparso sul «Piccolo della Sera» di Trieste il 24 marzo 1909 e scritto in italiano dall'autore.
  4. ^ Da considerare anche che l'efficacia di un aforisma dipende dal contesto, precisamente di "chi" parla, "a chi" parla e "dove/quando" parla. Da Oscar Wilde, Aforismi, "Avvertenza" pag. 65.
  5. ^ Sebastian Melmoth (Oscar Wilde), 1904, London, Arthur Lee Humphreys, 1905, p. 65.
  6. ^ Richard Le Galliene, The Romantic 90's, New York, Putnam, 1925, p. 24.
  7. ^ Jorge Luis Borges, Sopra Oscar Wilde in Altre inquisizioni (1960), trad. it. a cura di Francesco Tentori Montalto, Milano, Feltrinelli, 1973, p. 85
  8. ^ Oscar Wilde, Detti e Aforismi quinta edizione Pag 153, Milano, BUR, 2004, ISBN 978-88-386-3917-3.
  9. ^ An Ideal Husband, p. 484.
  10. ^ Oscar Wilde, Complete Works of Oscar Wilde, 2002, p. 533.
  11. ^ Oscar Wilde, Complete Works of Oscar Wilde first edition pag 195, London, Harper Collins, 1989, ISBN 978-0-06-096393-4.
  12. ^ Oscar Wilde, Detti e Aforismi quinta edizione Pag 33, Milano, BUR, 2004, ISBN 978-88-386-3917-3.
  13. ^ Oscar Wilde in "A Woman Of No Importance" Oscar Wilde, Complete Works of Oscar Wilde first edition pag 460, London, Harper Collins, 1989, ISBN 978-0-06-096393-4.
  14. ^ «Il pubblico borghese adora avere la sensazione che si fa appello alla sua intelligenza» così come scrive Masolino d'Amico in Masolino d'Amico, Dieci secoli di teatro inglese Pag 327, Milano, Mondadori, 1981.
  15. ^ Oscar Wilde, Complete Works of Oscar Wilde first edition pag 19, London, Harper Collins, 1989, ISBN 978-0-06-096393-4.
  16. ^ Opera piena di questo principio è The Picture of Dorian Gray (1891), fra cui : «Punctuality is the thief of time» (l'intruso è la parola "thief" ovvero ladro), quindi "La puntualità è il ladro del tempo"; Oscar Wilde, Complete Works of Oscar Wilde first edition pag 47, London, Harper Collins, 1989, ISBN 978-0-06-096393-4.

Bibliografia

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