Sono presenti nella città di Ancona numerose aree archeologiche, che hanno portato alla luce testimonianze di tre epoche: greca, romana e paleocristiana[1].

Epoca greca

Lo stesso argomento in dettaglio: Scavi archeologici di Ankón.

Tempio di Afrodite / di Venere

Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Ancona § Il tempio di Afrodite.

L'area archeologica del Tempio di Venere, detto di Afrodite in epoca greca, è sottostante il duomo di San Ciriaco. L'edificio più sacro della città antica era dunque costruito nello stesso luogo di quello della città moderna. Le strutture portate alla luce appartengono al IV o del II secolo a.C., a seconda delle ipotesi dei vari studiosi. Del tempio rimane il basamento, studiando il quale è stato possibile ricostruire idealmente tutto l'edificio, citato anche da Giovenale e da Catullo, che era uno dei simboli dell'Ancona romana. Nonostante il notevole interesse, la visita è da anni impossibile; gli scavi sono però parzialmente visibili scendendo nella Cripta delle Lacrime.

In base ad alcune caratteristiche rilevabili dalle fondazioni rimaste, le due ipotesi sulla datazione e sull'aspetto originario del tempio sono descritte di seguito[2].

Epoca romana

Epoca paleocristiana

Reperti archeologici più importanti rinvenuti ad Ancona

Nella Sezione "Ancona greco-ellenistica e romana" del Museo archeologico nazionale delle Marche sono conservati i seguenti reperti archeologici:

Note

  1. ^ Stefania Sebastiani, Ancona, forma e urbanistica L'ERMA di BRETSCHNEIDER, 1996
  2. ^ La datazione del IV secolo a.C. è di Lidiano Bacchielli, Domus Veneris quam dorica sustinet Ancon, in Archeologia Classica volume XXXVII, 1985 (pagine 106-137). La datazione del II secolo a.C. è invece di Mario Luni, in San Ciriaco: la cattedrale di Ancona: genesi e sviluppo, Volume 1°, a cura di Maria Luisa Polichetti, F. Motta Editore, 2003 (pagine 49-93).