Prima lettera ai Corinzi
Dal Codex Vaticanus, Prima lettera ai Corinzi, capitolo 13
Datazione55-56
AttribuzionePaolo di Tarso
Luogo d'origineEfeso
Manoscritti46 (175-225 circa)
Destinataricomunità cristiana di Corinto

«Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che strepita. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità. Ma di esse la più grande è la carità!»

La Prima lettera ai Corinzi è uno dei testi che compongono il Nuovo Testamento, che la tradizione cristiana e la quasi unanimità degli studiosi attribuisce a Paolo di Tarso. Indirizzata alla comunità cristiana della città greca di Corinto e scritta ad Efeso (16,8[1]), secondo gli studiosi fu composta nell'arco cronologico del 53-57.[2][3] o più strettamente nel 55-56[4] secondo alcuni altri.

Corinto

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Storia

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Rovine di Acrocorinto, la parte "alta" della Corinto del tempo dell'apostolo Paolo. Qui sorgeva il tempio della dea principale del pantheon degli dei adorati dai corinzi: Afrodite

Corinto, città fiorente già nel VII secolo a.C., un secolo dopo passa sotto la dominazione macedone per rimanervi fino al 196 a.C. quando fu liberata dai romani. Dopo la ribellione della Lega achea, di cui Corinto era la principale città, sedata con la distruzione della città dal console romano Lucio Mummio Acaico, Giulio Cesare nel 44 a.C. rifondò la città come Colonia Laus Iulia Corinthus.[5]

La fama di Corinto nel VII secolo era solo seconda ad Olimpia, sede dell'amministrazione e dello svolgimento dei giochi "olimpici". Corinto infatti era sede dei giochi istmici, istituiti nel 581 a.C. in onore di Poseidone (corrispondente al dio romano Nettuno) e del Dio Palemone presso l'Istmo di Corinto, e comprendevano gare ginniche, di lotta e ippiche. Solo nel periodo ellenistico furono aggiunti gli agoni musicali. Il vincitore riceveva in premio una corona di aghi di pino. Si svolgevano ogni due anni nel primo e nel terzo anno dell'Olimpiade. Erano i giochi più solenni dopo quelli di Olimpia per numero di concorrenti e per afflusso di popolo. Inoltre la particolare posizione geografica della sede delle gare, presso la città di Corinto, contribuì a dare ai Giochi istmici un carattere più aperto socialmente, particolarmente festoso e talvolta anche caotico.

Quella città darà a Paolo argomenti validi per incoraggiare i cristiani corinzi con illustrazioni che facevano riferimento proprio allo spirito delle gare con gli allenamenti, le corse, e la ferrea volontà di conseguire gli ambiti premi (9,24-27[6])

La dea principale di Corinto: Afrodite, dea dell'amore, della sessualità e della lussuria - Museo Archeologico Nazionale di Atene

Religione a Corinto

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La dea principale di Corinto era Afrodite (in greco Aφροδίτη): nella religione della Grecia antica era la dea dell'amore, della bellezza, della sessualità, della sensualità, della lussuria e dei giardini, equivalente della dea romana Venere. Il suo tempio consacrato dominava la città in cima all'Acrocorinto.

C'era inoltre un tempio al dio della medicina, Asclepio (greco Ἀσκληπιός, traslitterato Asklēpiós; latino Aesculapius) (equivalente all'Esculapio dei Romani), a cui i fedeli ammalati portavano offerte votive in terracotta che rappresentavano la parte o le parti del corpo malate per cui si invocava la guarigione.

A Corinto, inoltre, al tempo di Paolo erano presenti ebrei con loro sinagoghe. Come spiega un dizionario biblico: "La presenza degli ebrei a Corinto è attestata da una iscrizione greca su un architrave di marmo scoperto nei pressi della porta che dà verso Lecheo.[Nota 1] L'iscrizione reca la dicitura [Syna]gogè Hebr[àion], ovvero Sinagoga degli Ebrei"[7]

La comunità cristiana di Corinto

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Paolo scrisse questa lettera dopo aver evangelizzato Corinto per un periodo di oltre 18 mesi, dalla fine del 50 alla metà del 52[Nota 2][8] Secondo la sua consuetudine di operare nei grandi centri, voleva impiantare la fede cristiana in questo porto famoso e molto popolato, da dove si sarebbe irradiata in tutta l'Acaia. Di fatto riuscì a stabilirvi una forte comunità, soprattutto negli strati modesti della popolazione (1 Cor 1,26-28[9]). Questa grande città era un centro di cultura greca, dove si affrontavano correnti di pensiero e di religione molto differenti tra loro, e celebre per il caratteristico rilassamento dei costumi[Nota 3]. Secondo lo studioso H.H. Halley infatti, Corinto era: una città rinomata e voluttuosa, dove si incontravano i vizi dell'Oriente e dell'Occidente[10] Inoltre un noto dizionario biblico fa notare che : La sua ricchezza fu tanto celebrata da divenire proverbiale; tali furono il vizio e la dissolutezza dei suoi abitanti[11]. Il contatto della giovane fede cristiana con questa immorale capitale del paganesimo doveva porre ai neofiti numerosi e delicati problemi. Paolo nella sua prima lettera ai cristiani di Corinto (così come nella Seconda lettera ai Corinzi) cerca di risolverli.

Sembra che una prima lettera "pre-canonica" (5,9-13[12]), di data incerta, non sia stata conservata.

Più tardi, nel corso del suo soggiorno di tre anni (54-57) a Efeso nel corso del terzo viaggio, alcune domande portate da una delegazione di Corinto (16,17[13]), a cui si aggiunsero le informazioni ricevute da Apollo (16,12[14]) e della "gente di Cloe" (1,11[15]), spinsero Paolo a scrivere una nuova lettera (quella conosciuta come Prima lettera ai Corinzi) verso la Pasqua del 57 (5,7[16]).

La lettera

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1 Cor. 1:1–21 nel Codex Amiatinus

La Prima lettera ai Corinzi è considerata una delle più importanti dal punto di vista dottrinale; vi si trovano informazioni e decisioni su numerosi problemi cruciali del Cristianesimo primitivo, sia per la sua "vita interna": purezza dei costumi (5,1-13;6,12-20[17]), matrimonio e verginità (7,1-40[18]), svolgimento delle assemblee religiose e celebrazione dell'eucaristia (11-12[19]), uso dei carismi (12,1-14[20]); sia per i rapporti con il mondo pagano: ricorso ai tribunali (6,1-11[21]), carni offerte agli idoli (8-10[22]).

Paolo affronta diversi punti di vista cristiani, sulla libertà della vita cristiana, la santificazione del corpo, il primato della carità (in particolare in quello che viene chiamato Inno alla carità), l'unione al Cristo, la parusia.
In merito alla parusia, 1Cor15,51[23][24], "Paolo era convinto del fatto che la fine del mondo, ovvero la vittoria definitiva di Dio e di Cristo, alla quale avrebbe partecipato anche ogni cristiano, sarebbe avvenuta mentre egli era ancora in vita"[Nota 4], per cui "alcuni testimoni [manoscritti] cancellano la negazione per rimuovere la speranza irrealizzata di Paolo di voler vivere per vedere la parusia"[Nota 5].

L'orizzonte escatologico è sempre presente e sottende tutta l'esposizione sulla resurrezione della carne (15[25]). Questo adattamento del Vangelo al mondo nuovo si manifesta soprattutto nell'opposizione, secondo Paolo, tra il vero cristianesimo e la sapienza ellenica. Agli abitanti di Corinto Paolo scrive che, a suo parere, c'è un solo maestro, il Cristo; un solo messaggio, la salvezza mediante il sacrificio di Cristo; e che lì si trova la sola e vera sapienza (1,10-4,13[26]).

Data

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La maggior parte degli studiosi stabilisce la data della composizione della lettera fra il 53 e il 57.[2][3][Nota 6][Nota 7]. Altri pensano che la giusta data sia da collocare invece fra il 53 e il 54[4].

Scopo e destinatari

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Alcuni versetti del capitolo 2 e 3 della prima lettera ai Corinti nel Codex Boernerianus, conservato presso la SLUB, (Sächsische Landesbibliothek) di Dresda

Al tempo della composizione della lettera di Paolo ai Corinzi, nella folta comunità cristiana corinzia esistevano diversi problemi di natura spirituale.

Lo scopo della lettera era evidenziare tali problemi discutendoli da un punto di vista cristiano e trovare la giusta soluzione. Paolo conosceva Corinto come città pagana e liberale[27]. Falsi maestri e stoltezza della sapienza del mondo, divisioni, immoralità sessuale e cattive compagnie, Ebrei e Gentili, idolatria e matrimonio sono i più importanti temi trattati dalla lettera con il capitolo 13 che mette in evidenza come tema dominante l'amore basato sul principio che travalica ogni conoscenza ed adempie la fede. L'amore non viene mai meno (13,8[28]) ed è l'amore che rappresenta nella scala dei valori cristiani, la massima espressione del cristianesimo (13,13[29]). È vero che la lettera di Paolo riporta il termine agápe, ma è assai errato tradurlo come amore, in quanto termine troppo generico. In ottica cristiana, infatti, il termine significa specificatamente la carità, come anche riportato nella traduzione ufficiale della C.E.I del 2008.

Paolo scrive ai cristiani di Corinto chiamati ad essere santi (1,2[30]) e che nonostante i molti problemi spirituali esistenti in quella comunità, egli ama unitamente a Cristo. (16,24[31]). La composizione della comunità cristiana comprendeva sia giudei che greci, con una probabile maggioranza di greci e altri Gentili[32].

Scrittore, autenticità e canone

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L'autenticità delle due lettere ai Corinzi e l'attribuzione di questi scritti a Paolo, è fuori di ogni ragionevole dubbio.[Nota 8][Nota 9] La canonicità delle due lettere infatti fu accettata dai primi cristiani che la inclusero nelle loro collezioni.

Nella lettera chiamata I Clemente,[Nota 10] scritta da Roma ai Corinzi e del 95 circa, lo scrittore invita i destinatari a: riprendere l'epistola del benedetto Paolo apostolo[33] La prima lettera ai Corinti, inoltre è citata da Tertulliano, Ireneo di Lione, Giustino, Clemente Alessandrino, Basilide di Alessandria, Atenagora di Atene, Policarpo di Smirne e Ignazio di Antiochia.[34] Una collezione delle due lettere di Paolo a Corinzi insieme alle altre sue lettere, secondo alcuni studiosi: fu formato e pubblicato nell'ultimo decennio del primo secolo[35].

Una prova che Paolo scrisse da Efeso la sua prima lettera ai Corinzi è intrinseca alla stessa sua epistola, infatti in I Corinzi 16,8 Paolo dichiara: "Ma rimarrò ad Efeso fino alla festa della Pentecoste".(16,8[36])

Alcuni studiosi ritengono che nella lettera vi possano essere delle interpolazioni successive di un copista, in merito all'affermazione al passo 1Cor14,34-35[37]: "Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea"; infatti, gli studiosi della École biblique et archéologique française (i curatori della Bibbia di Gerusalemme)[38] sottolineano che "i vv 34-35, che alcuni manoscritti collocano dopo il v 40, sono un'interpolazione post-paolina. Oltre a essere un appello all'obbedienza alla Legge (forse Gen3,16) che non corrisponde affatto a Paolo, l'esigenza che le donne restino in silenzio contraddice 11,5. Questa ingiunzione riflette la misoginia di 1Tm 2,11-14 e ha probabilmente la sua origine nella medesima Chiesa" e, concordemente, gli esegeti dell'interconfessionale "Parola del Signore Commentata"[39] evidenziano che "poiché Paolo dà come ovvio (vedi 11,5[40]) che le donne preghino e diano degli insegnamenti durante il culto, molti esegeti hanno supposto che i vv.33b-36 siano stati aggiunti solo in un secondo tempo, quando ancora vi erano simili abusi (vedi 1Timòteo2,11-12)"[Nota 11].
Un'altra possibile interpolazione si può riscontrare nel verso 1Cor4,6[41][42] che, secondo gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico"[43], " è il commento marginale di un copista il cui esemplare mancava di un «non», che egli inserì prima di heis" e concordemente gli studiosi della Bibbia di Gerusalemme[44] lo ritengono un "testo difficile. La frase è stata aggiunta da un copista scrupoloso che segnala che la negazione è stata aggiunta sulla sua copia"[Nota 12].

Composizione

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Genere e stile

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Molti commentari biblici non prestano nessuna attenzione alla classificazione dello stile usato dall'apostolo Paolo nello scrivere questa prima lettera.[45] Alcuni studiosi infatti asseriscono che si tratta semplicemente di una lettera personale di esortazione e di istruzione[46]. Altri raccomandano infatti che le due lettere ai Corinti non devono essere considerate "come documenti teologici", ma semplici lettere apostoliche scritte per le necessità contingenti di quella chiesa[47]. D'altronde altri ancora definiscono lo stile di questa lettera, in alcune sue parti, come retorica epidittica[45]. Come asserisce un'altra fonte biblica in linea di massima, 1 Corinzi è una lettera di esortazione e di consigli pastorali.[48]

Struttura e contenuto

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Paolo scrittore della prima lettera ai Corinzi - di Nicolò Grassi - Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo

La lettera è una delle più lunghe fra quelle scritte da Paolo, paragonabile a quella dei Romani, ambedue infatti furono suddivise in 16 capitoli. I temi affrontati dalla lettera sono molteplici, ma nonostante tutto, alcuni studiosi pensano che l'intera lettera possa essere suddivisa in uno schema che contenga 7 argomenti principali.[Nota 13][Nota 14] Questi sono:

I. Saluti accorati ed incoraggianti di Paolo e Sostene ai Corinzi - (1,1-3[49])

II. Invocazione di ringraziamento a Dio per i doni spirituali presenti nella chiesa di Corinto - (1,4-9[50])

III. Divisione nella chiesa di Corinto - (1,10-4,21[51])

IV. L'immoralità e la giustizia degli uomini a Corinto - (5,1-6,20[52])

Istmo di Corinto oggi, ripreso dallo spazio - NASA. Su questo istmo si svolgevano i giochi più importanti del mondo antico, dopo le Olimpiadi. Giochi menzionati implicitamente da Paolo nella sua lettera

V. Disposizioni cristiane - (7,1-14,40[53])

VI. La Resurrezione - (15,1-58[54])

Resurrezione della carne (circa 1500) di Luca Signorelli - basata su 1 Corinzi 15:52,: in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati Cappella di San Brizio, Duomo di Orvieto

VII. Conclusione della lettera - (16,1-24[55])

Contenuto teologico e utilità della lettera

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«Poiché nessuno può porre alcun altro fondamento oltre quello posto, che è Gesù Cristo»

Secondo alcuni studiosi biblici, la Prima lettera di Paolo ai Corinzi ci offre la migliore visione della vita ecclesiale di una comunità cristiana nel mezzo del primo secolo dC.[57]. Ad avviso di altri studiosi, l'utilità della lettera non deve considerarsi circoscritta solo alle esigenze dei cristiani corinzi del I secolo, ma è da considerarsi utile anche per i credenti dei nostri giorni, secondo L'Easton's Bible Dictionary, molti cristiani oggi ancora, usano questa lettera per parlare dei moderni problemi all'interno delle comunità ecclesiali[58].

Una prima importante evidenza di questa lettera di Paolo, dimostra che i cristiani del primo secolo, nonostante fossero vissuti fianco a fianco con personaggi principali del cristianesimo primitivo subendone la loro forte influenza, non erano immuni dal commettere errori[59].

L'ambiente pagano e immorale della città esercitava forti pressioni sulla purezza della comunità, inoltre come fa notare Daniel Baird Wallace, professore di Studi del Nuovo Testamento al Dallas Theological Seminary, i Corinzi avevano una percezione sbagliata del messaggio cristiano (1,18-3,4[60]) in termini di "sapienza." La loro cultura pagana aveva plasmato negativamente la comprensione di saggezza (dovuta, senza dubbio, all'influenza della filosofia greca (1,20[61]))[32].

Come asserisce un dizionario biblico, questa lettera dimostra che, la convinzione di alcuni secondo cui la chiesa apostolica fosse in condizioni eccezionali di santità di vita o di purezza della dottrina , non corrisponde a verità.[58]

Vigilanza (State svegli!), ricerca attenta di doni maggiori (12,31[62]), di doni spirituali (14,1[63]) e il perseguire l'amore, mentre si trovavano in una società materialista, immorale e pagana, li avrebbe preservati dall'errore (16,13-14[64]).

La comunità corinzia era inoltre divisa, i membri avevano iniziato ad identificarsi con diversi cristiani che erano diventati per loro leader, si vantavano di appartenere chi, ad Apollo, chi, allo stesso Paolo e chi infine a "Cristo" (1,12[65]),(3,4-6[66]). Così questa lettera inizia con un appello all'unità cristiana[57]. Paolo infatti, corregge questo punto di vista distorto, asserendo nella sua lettera che mentre Apollo e lui stesso, erano da considerarsi solo semplici collaboratori, era solo a Dio che si doveva attribuire il merito della crescita spirituale del cristiano (3,9[67]),(3,6[68]).

Note

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  1. ^ Oggi Assos-Lecheo.
  2. ^ Per una discussione sulla datazione si veda ad esempio:(EN) Roger Hahn, 1 Corinthians, su crivoice.org.
  3. ^ Pur essendo una delle sedi del governo e la più importante città commerciale della Grecia. Corinto era per molti simbolo di licenziosità e piaceri sfrenati, tanto che fu coniata l'espressione "corintizzare" o "vivere alla corinzia", nel senso di "praticare l'immoralità" - Perspicacia nello studio delle Scritture, Volume I, pag. 572, Watch Tower, New York, 1988
  4. ^ Così gli esegeti dell'interconfessionale "Parola del Signore Commentata", che aggiungono come anche in 1Cor7,20, su laparola.net. ("Ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato"): "Non cercate inutili cambiamenti. [...] Per Paolo però il problema si pone in modo diverso: egli infatti era convinto che la fine del mondo fosse molto vicina"; concordemente gli studiosi della Bibbia di Gerusalemme sottolineano che "Paolo si aspettava che la parusia avesse luogo prima della sua morte" e quelli dell'interconfessionale Bibbia TOB: "Paolo parla come un uomo che pensa di essere ancora vivo al momento della parusia". (Parola del Signore Commentata, traduzione interconfessionale, Nuovo Testamento, LDC/ABU, 1981, p. 530; Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 2747, ISBN 978-88-10-82031-5; Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 2637, ISBN 88-01-10612-2. Cfr anche: Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 1064, ISBN 88-399-0054-3; Bart Ehrman, Il Nuovo Testamento, Carocci Editore, 2015, pp. 338-339, ISBN 978-88-430-7821-9.).
  5. ^ Come evidenziano gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico". (Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 1064, ISBN 88-399-0054-3.).
  6. ^ Il 56 secondo The Bible [1]
  7. ^ Il 57 secondo The Catholic Encyclopedia [2]
  8. ^ "Sia l'evidenza esterna che quella interna, contiene elementi di prova così forti che dimostrano la paternità paolina, tanto che, coloro che tentano di dimostrare che l'apostolo [Paolo] non è stato lo scrittore, riescono a dimostrare soprattutto la loro incompetenza come critici" - Robertson and Plummer, I Corinthians (ICC), xvi [3]
  9. ^ Ferdinand Christian Baur teologo tedesco e leader della scuola esegetica di Tubinga attribuì a Paolo la paternità delle lettere ai Corinti. A suo avviso non vi era nessuna concepibile ragione da parte di critici di nutrire alcun dubbio.[4]
  10. ^ Lo studioso Daniel B. Wallace lo identifica in Clemente Romano[5]
  11. ^ Anche i biblisti Bruce Metzger e Bart Ehrman ritengono, in merito a 1Cor14,34 e ss, che "in molti hanno sostenuto che il passo non sia Paolino ma sia un'interpolazione, forse dovuta all'autore della Prima lettera a Timoteo 2,1-10" e precisano inoltre "che questi [Paolo] l'abbia scritto meno, il passo è stato utilizzato per opprimere le donne e continuerà a essere usato a questo scopo. La questione della paternità è non di meno importante per gli storici, perché se non fu Paolo a scrivere i versetti, l'atteggiamento che essi sanciscono rappresenta un tratto seriore [posteriore] del Cristianesimo paolino". (Bruce Metzger e Bart Ehrman, Il testo del Nuovo Testamento, Paideia Editrice, 2013, p. 253, ISBN 978-88-394-0853-2. Cfr anche: Adriana Destro e Mauro Pesce, La morte di Gesù, Rizzoli, 2014, p. 212, ISBN 978-88-17-07429-2.).
  12. ^ Ancora una possibile interpolazione è presente in 1Cor15,56, su laparola.net., in quanto: "Peccato, morte e legge non hanno giocato nessun ruolo nella teologia di Paolo fino a questo punto, ma essi sono concetti-chiave nella lettera ai Romani. Il versetto può aver avuto origine da una nota marginale post-paolina". (Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 1064, ISBN 88-399-0054-3.).
  13. ^ Suddivisione secondo NET Bible NET Bible.org Archiviato il 9 aprile 2007 in Internet Archive.
  14. ^ Robertson e Plummer, I Corinzi [ICC], xxvi-xxvii, fa notare che la suddivisione poteva anche essere organizzata in base alla scaletta delle fonti di informazioni ricevute da Paolo

Riferimenti

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  1. ^ 1Cor 16,8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ a b Prima lettera ai Corinti, "The International Standard Bible Encyclopedia", Ed. James Orr, 1915
  3. ^ a b Pauline Chronology: His Life and Missionary Work, da Catholic Resources by Felix Just, S.J.
  4. ^ a b The Voice, Biblical and Theological Resources for Growing Christians
  5. ^ Perspicacia nello studio delle Scritture, Volume I, pag. 571, Watch Tower, New York, 1988
  6. ^ 1Cor 9,24-27, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Perspicacia nello studio delle Scritture, Volume I, pag. 572, Corinto (Religione e cultura) Watch Tower, New York, 1988
  8. ^ Saulo, San Paolo di Kaufmann Kohler, Jewish Encyclopedia, published between 1901-1906
  9. ^ 1cor 1,26-28, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ Pocket Bible Handbook, di H.H. Halley, pag. 444, 1944
  11. ^ Dictionary of the Bible di Smith , pag. 188, 1915 [6], [7]
  12. ^ 1Cor 5,9-13, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  13. ^ 1cor 16,17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  14. ^ 1Cor 16,12, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  15. ^ 1cor 1,11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  16. ^ 1Cor 5,7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  17. ^ 1cor 5,1-13;6,12-20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  18. ^ 1cor 7,1-40, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  19. ^ 1cor 11-12, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  20. ^ 1cor 12,1-14, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  21. ^ 1cor 6,1-11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  22. ^ 1cor 8-10, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  23. ^ 1Cor15,51, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  24. ^ "Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati".
  25. ^ 1cor 15, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  26. ^ 1cor 1,10-4,13, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  27. ^ Paul's First Letter to the Corinthians
  28. ^ 1Cor 13,8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  29. ^ 1Cor 13,13, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  30. ^ 1Cor 1,2, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  31. ^ 1Cor 16,24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  32. ^ a b 1 Corinthians: Introduction, Argument, and Outline Study, by Daniel Baird Wallace
  33. ^ The Interpreter's Bible, 1944, Volume 10, pag. 13
  34. ^ 1 Corinthians: Introduction, Argument, and Outline di Daniel Baird Wallace, professor of New Testament Studies at Dallas Theological Seminar
  35. ^ The Interpreter's Bible, 1944, Volume 9, pag. 456
  36. ^ 1Cor 16,8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  37. ^ 1Cor14,34-35, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  38. ^ Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 2743, ISBN 978-88-10-82031-5.
  39. ^ Parola del Signore Commentata, traduzione interconfessionale, Nuovo Testamento, LDC/ABU, 1981, pp. 525-526.
  40. ^ "Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata" 1Cor11,5, su laparola.net..
  41. ^ 1Cor4,6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  42. ^ Versione Bibbia CEI: "Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e ad Apollo per vostro profitto perché impariate nelle nostre persone a stare a ciò che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio a favore di uno contro un altro" e Versione Bibbia Nuova Riveduta: "Ora, fratelli, ho applicato queste cose a me stesso e ad Apollo a causa di voi, perché per nostro mezzo impariate a praticare il non oltre quel che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio esaltando l'uno a danno dell'altro".
  43. ^ Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 1049, ISBN 88-399-0054-3. (Cfr anche Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 2617, ISBN 88-01-10612-2.).
  44. ^ Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, p. 2723, ISBN 978-88-10-82031-5.
  45. ^ a b Lo stile della lettera di Paolo - Epideictic Rhetoric in Paul's First Letter to the Corinthians 1-4, di Joop F.M. Smit Archiviato il 1º ottobre 2006 in Internet Archive.
  46. ^ A Brief Overview of each Book and Letter in the New Testament, su catholic-resources.org.
  47. ^ Fool's Thoughts
  48. ^ New Testament Book Introductions from the Harper Collins Study Bible
  49. ^ 1Cor 1,1-3, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
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  58. ^ a b L'Easton's Bible Dictionary commentando la prima lettera ai Corinti
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  67. ^ 1Cor 3,9, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
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Bibliografia

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In italiano

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In altre lingue

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Voci correlate

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