Pinelli
Di rosso a sei pigne poste tre, due ed una d'oro
StatoBandiera dell'Italia Italia
Titoli

La famiglia Pinelli, originaria della Germania, si insediò a Genova verso il 1150, conquistando posizioni di rilievo prima nella Repubblica di Genova come Senatori e Dogi, successivamente a Napoli, a Venezia ed in Spagna.

Nel 1528, a seguito della riforma voluta da Andrea Doria, i Pinelli costituirono il ventesimo Albergo dei Nobili.[1]

Origini e sviluppo

Numerosi membri della famiglia ebbero significativi ruoli nella vita della Repubblica genovese nel corso del XIII secolo ed attraverso lo sviluppo di importanti scambi commerciali con il Regno di Napoli crebbero in importanza e ricchezza. Segno tangibile del loro successo furono le alleanze matrimoniali che intrecciarono con le maggiori famiglie della città (Centurione, Cybo - Tomasello). Nei secoli successivi, la famiglia si diramo' prima a Napoli e nel suo Regno e quindi a Venezia ed in Spagna.

Personalità

L'Annunciazione di Tiziano, venne commissionata da Cosimo Pinelli

Palazzi e Residenze

Arma

Di rosso a sei pigne poste tre, due ed una d'oro.

Note

  1. ^ Angelo.M.G. Scorza, Le famiglie nobili genovesi
  2. ^ Alessia Ceccarelli, Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani,vol.83
  3. ^ Cronotassi dei Duchi di Acerenza, su sursumcorda.cloud.
  4. ^ P. Cirillo, Documenti per la Città di Aversa, 1805
  5. ^ Da Stato e Regione 8 milioni di euro per San Domenico, su ilgiornaledellarte.com.
  6. ^ Napoli: la Basilica di S.Domenico Maggiore, su iviaggidiraffaella.blogspot.com.
  7. ^ L’Italia chiamò – Capodimonte oggi racconta… il Tiziano napoletano, su capodimonte.cultura.gov.it.
  8. ^ Cosimo Pinelli vittima dei servizi segreti veneziani, su centrostudinormanni.it.
  9. ^ GALATONE, CASTELLO, su mondimedievali.net.
  10. ^ Marco Callegari, Dizionario Bibliografico degli Italiani, vol.83, Treccani
  11. ^ Famiglia Pinelli, su nobili-napoletani.it.
  12. ^ Palazzi dei Rolli, Genova, 2003
  13. ^ AA. VV., I centri storici della provincia di Napoli, Napoli, 2009, p. 141.

Bibliografia

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