Ser Piero da Vinci d'Antonio di ser Piero di ser Guido (19 aprile 14269 luglio 1504) fu padre di Leonardo da Vinci, notaio e uomo di cultura fiorentino.

Stemma da Vinci
Casa Leonardo, Toscana, Vinci

Biografia

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Tutta la genealogia della sua famiglia è costellata di notai con una grande attività, documentata a partire da ser Guido di Michele (dal 1312). Ma furono notai anche figli di quest'ultimo, ser Piero (dal 1360) e ser Giovanni (dal 1359), impegnati presso lo Studio e le più alte Magistrature di Firenze.

Da ser Piero nacque Antonio, marito di una figlia di notaio (Lucia di ser Piero Zosi) e padre dell'altro ser Piero che ebbe come figlio illegittimo Leonardo (nato il 15 aprile 1452).

Ser Piero, padre di Leonardo, cominciò a rogare almeno dal marzo 1448, gravitando attorno alla Badia Fiorentina. Abitò a Firenze nell'area poi occupata da palazzo Gondi, in piazza San Firenze e poi in via Ghibellina. Ebbe la bottega nella stessa strada, di fronte al fianco del Palazzo del Podestà. Ne era proprietario il monastero benedettino che l'affittò nel 1468 a lui e al collega ser Piero di Carlo del Viva (e dal 1477 a lui solo). La sepoltura di famiglia era nella Badia: un semplice chiusino circolare con lo stemma, ancora visibile nel XVIII secolo. Il notaio vi fu sepolto nel 1504, ma venne utilizzato anche da altri congiunti.

Ser Piero ebbe una lunga e prestigiosa carriera. Lavorò per i Medici, per la Badia Fiorentina, per il convento di San Pietro Martire e per la Santissima Annunziata, per la quale rogò l'atto di patronato delle cappelle della tribuna da parte del marchese di Mantova Ludovico Gonzaga il 7 settembre 1470.[1]

I grossi volumi dei suoi protocolli sono conservati presso l'Archivio di Stato di Firenze e si chiudono con un atto del giugno 1504, che precede la morte. Sono largamente interessanti per la storia delle arti, la rilevanza dei personaggi che ne sono protagonisti, per la rarità del contenuto. Ser Piero da Vinci infatti fu anche un uomo di grande cultura artistica. Come testimonia l'aneddoto del Vasari sulla vendita con notevole profitto della famosa Medusa dipinta da Leonardo, capì il talento del figlio e scelse per lui la bottega del Verrocchio.

Discendenza

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Piero si sposò ben quattro volte. Come è noto, non sposò mai Caterina, da cui ebbe Leonardo. Contrasse invece quattro matrimoni legittimi[2]:

1) il 6 gennaio 1453, poco dopo la nascita del primogenito, con Albiera di Giovanni Amadori (nata nel 1436), dalla quale ebbe due figli:

La coppia accudì amorevolmente il piccolo Leonardo, come testimoniano alcune note lasciate dal nonno Antonio. (non citato il documento) Albiera morì appena ventottenne il 15 giugno 1464, quando la famiglia risiedeva già a Firenze, e venne sepolta in San Biagio.

2) nel 1465 con la quindicenne Francesca di ser Giuliano Lanfredini (5 dicembre 1449 - 21 febbraio 1474), da cui non ebbe figli;

3) nel 1475 con Margherita di Francesco di Jacopo di Guglielmo Giulli (battezzata il 30 dicembre 1457 - 26 agosto 1485), da cui ebbe sette figli:

4) a soli tre mesi dalla morte della terza moglie, il 12 novembre 1485, con Lucrezia di Guglielmo Cortigiani (battezzata il 5 marzo 1459 - 16 dicembre 1531), da cui ebbe nove figli:

Si ricordano inoltre altri due figli illegittimi di ser Piero, Benedetto (nato dopo il 1452) e Bartolomeo (vissuto pochi mesi nel 1485).

Leonardo ebbe così oltre una dozzina tra fratellastri e sorellastre, tutti molto più giovani di lui (l'ultimo nacque quando Leonardo aveva quarantasei anni), con i quali ebbe pochissimi rapporti, ma che gli diedero molte grane dopo la morte del padre nella contesa sull'eredità.

Accuratissimo calligrafo, ser Piero è ricordato anche come possessore ed esecutore di uno dei più belli e complessi segni notarili conosciuti - un intreccio di tre anelli diamantati con rami cosparsi di fogliami d'alloro - per il quale è stato fatto il nome, almeno come ispiratore, dello stesso Leonardo. Allo stesso modo, una lettera «I» apre l'unico suo protocollo superstite e in essa sono disegnati profili umani.

Muore il giorno 9 luglio del 1504, l'evento è così annotato dal figlio Leonardo: "A dì 9 di luglio 1504, mercoledì a ore 7 morì Ser Piero da Vinci, notaio di Palazzo del Podestà, mio padre a ore 7..."

Note

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  1. ^ (EN) Martin Kemp, Giuseppe Pallanti, Mona Lisa: The People and the Painting, Oxford, Oxford University Press, 2017, p. 87.
  2. ^ Anne Leader, In the Tomb of Ser Piero: Death and Burial in the Family of Leonardo Da Vinci. Renaissance Studies 31, no. 3 (2017): 324-45.

Bibliografia

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