Il partitivo è un caso grammaticale che denota "parzialità", "mancanza di risultato" o "mancanza di una specifica identità".

Nel finlandese

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In finlandese, questo caso viene spesso usato per esprimere identità sconosciute e azioni incompiute. Per esempio, si può trovare nelle seguenti circostanze con la caratteristica desinenza in "a" o "ta":

Dove non menzionato, il caso accusativo risulterebbe agrammaticale. Ad esempio, il partitivo deve essere sempre usato dopo i numerali singolari.

Un esempio di significato incompiuto del partitivo: ammuin karhun (accusativo) significa "Ho sparato all'orso (ed è morto)", mentre ammuin karhua (partitivo) significa "Ho sparato all'orso (senza specificare se poi è stato colpito)". Si noti che il finlandese non ha un tempo futuro nativo, tanto che il partitivo offre un riferimento importante al presente (luen kirjaa) opposto al futuro (luen kirjan). Il secondo significa "Leggerò il libro", come risultato ("il libro è stato letto") indica un'azione al futuro.

Il caso con una specifica quantità è onko teillä kirjoja, che usa il partitivo, in quanto si riferisce a libri non specifici, in contrasto con l'accusativo onko teillä (ne) kirjat?, che significa "hai quei libri?"

Il caso partitivo deriva dal più antico ablativo. Questo significativo è stato conservato in kotoa (da casa), takaa (da dietro).

Un fenomeno dialettale del Finlandese occidentale che si può osservare in alcune varietà parlate di Finlandese è l'assimilazione della finale -a in una vocale precedente, creando così un cronema con la desinenza partitiva. Per esempio, suuriisuuria "qualche grande --".

Nelle lingue sami

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Tra le lingue sami, l'inari e lo skolt ritengono il partitivo, benché stia lentamente sparendo e la sua funzione sia stata assunta da altri casi.

Sami skolt

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Il partitivo è usato solo al singolare e si può sempre sostituire con il genitivo. La desinenza del partitivo è -d.

kääu´c čâustõkkâd: "otto pause" (si può sostituire con kää´uc čâustõõǥǥ)
kuä´tted vuâstta: "contro una kota" (si può sostituire con kuä´đ vuâstta)
Kå´lled pue´rab: "meglio dell'oro" (al giorno d'oggi la costruzione più comune è pue´rab ko kå´ll)

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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