La parabola della torre incompiuta (detta anche il conteggio del costo, il costo dell'essere discepolo o lasciare tutto per Cristo) è una parabola di Gesù raccontata nel Vangelo secondo Luca (14,25-33[1]). Il brano contiene anche la parabola del re guerriero.
« Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace. Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. » ( Luca 14,25-33, su laparola.net.) |
Joel B. Green suggerisce che dal testo non si riesce a comprendere correttamente a quale torre si riferisca questa parabola,[2] ma denota come il messaggio sia chiaramente intuibile, "andare oltre con la fedeltà nell'aiuto di Dio"[2] significa, "manifestare l'identità di ciascuno come discepolo di Gesù."[2] Questo impegno vero rivolto a tutti i fedeli cristiani significa porre ogni altro bene, compresa la famiglia, in secondo piano,[3] come del resto ricordano anche Matteo 8,18-22 e Luca 9,57-62.
Questa parabola riveste una grande importanza nella confessione anabattista come per gli Hutteriti e le comunità di Bruderhof che interpretano questo passo come la chiamata a vivere senza proprietà personali né possedimenti.[4] Secondo i seguaci di questa teoria, "tutto è di tutti" come da istruzioni ricevute da Gesù.