Orroli
comune
(IT) Orroli
(SC) Arròlli
Orroli – Stemma
Orroli – Bandiera
Orroli – Veduta
Orroli – Veduta
Chiesa di San Vincenzo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoAlessandro Boi (lista civica) dal 26-10-2020
Territorio
Coordinate39°41′32.14″N 9°15′01.14″E
Altitudine550 m s.l.m.
Superficie75,59 km²
Abitanti1 949[1] (31-12-2023)
Densità25,78 ab./km²
Comuni confinantiEscalaplano, Esterzili, Goni, Nurri, Siurgus Donigala
Altre informazioni
Cod. postale09061
Prefisso0782
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111050
Cod. catastaleG122
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) orrolesi
(SC) arrolesus
Patronosan Vincenzo Martire
Giorno festivo22 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Orroli
Orroli
Orroli – Mappa
Orroli – Mappa
Posizione del comune di Orroli
nella provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

Orroli (Arrolli in sardo) è un comune italiano di 1 949 abitanti della provincia del Sud Sardegna, situato nella subregione storica del Sarcidano.

Il territorio di Orroli ospita uno tra i più importanti nuraghi della Sardegna, il nuraghe Arrubiu (il più grande e complesso nuraghe della Sardegna e tra i maggiori monumenti protostorici di tutto l'occidente europeo), una delle due dighe del Flumendosa e la diga del Mulargia, che formano altrettanti laghi artificiali.

Storia

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Navicella nuragica in bronzo da Orroli

L'area fu abitata già in epoca nuragica, per la presenza nel territorio di diversi nuraghi. Intorno al VI secolo a.C. subì la dominazione cartaginese (punica) e poi romana, delle quali si trovano tracce nel territorio.

Nel Medioevo il paese appartenne al Giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria di Siurgus. Alla caduta del giudicato (1258) passò sotto il dominio pisano e dal 1324 sotto quello aragonese. Quando gli aragonesi convocarono a Cagliari il primo parlamento sardo nel 1355, Orroli vi inviò i suoi rappresentanti; la villa andò poi via via decadendo. Gli aragonesi nel 1604 incorporarono il paese nel ducato di Mandas, feudo dei Maza. In epoca sabauda la signoria passò ai Tellez-Giron d'Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Nel territorio di Orroli sorgeva un'altra villa, Mulargia, che fu feudo prima dei Pimentel e poi dei Tellez-Giron.

Ai sensi della Legge Regionale n. 9 del 12 luglio 2001, che ha previsto l'istituzione delle nuove province sarde, il comune di Orroli, che era in provincia di Nuoro, avrebbe dovuto essere aggregato alla neonata provincia del Medio Campidano; con successiva Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003 si stabilì invece che passasse a quella di Cagliari, di cui fece parte fino alla successiva riforma del 2016.

Simboli

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Lo stemma e il gonfalone del comune di Orroli sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 21 gennaio 2009.[3]

«Stemma d'oro, al nuraghe di rosso, murato di nero, chiuso dello stesso, fondato sulla pianura di azzurro, fluttuosa di argento; esso nuraghe sormontato dalla ruota di Santa Caterina di otto raggi e sedici lame, di rosso, essa ruota forata del campo. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture civili

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Nel centro abitato sono presenti numerose abitazioni storiche padronali ben conservate anche a seguito di recenti ristrutturazioni. Tra le altre, si ricorda:

Architetture religiose

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Siti archeologici

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Il nuraghe Arrubiu

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Nuraghe Arrubiu

Il Nuraghe Arrubiu, una delle più importanti testimonianze della protostoria sarda, è l'unico esempio noto di nuraghe pentalobato, originariamente sormontato da una torre alta circa 30 metri. "Il gigante rosso": con questo appellativo si rende onore a uno dei monumenti megalitici più grandi della Sardegna protostorica. L'Arrubiu spicca sull'altopiano di "Su Pranu" e racchiude un bastione pentalobato risalente al XIV secolo a.C. Esternamente è circondato da un antemurale dotato di 12 torri e ricopre, nel suo insieme, una superficie di 10000 m². Il sito è stato oggetto di campagne di scavo solo a partire dagli anni Settanta del Novecento. I primi studi sul sito archeologico risalgono ai primi decenni del XX secolo, ad opera di Vittorio Anedda, considerato il primo cultore e scopritore del "Gigante Rosso".

Aree naturali

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Il parco su Motti

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Situato sopra il centro abitato, il parco comunale Su Motti, racchiuso da un naturale anfiteatro basaltico, è ricco di rovereti e caratterizzato da massi erratici nei quali sono scavate delle domus de janas. Ricoperto in prevalenza da lecci e roverelle, molte delle quali secolari, il territorio del parco è caratterizzato da grossi massi erratici di basalto compatto e poroso di scontata natura vulcanica. Il parco si sviluppa lungo un pendio nel quale si succedono avvallamenti ai quali fa da cornice una lussureggiante vegetazione. Dall'alto del monte "Pizziogu" partono lunghi strapiombi rocciosi di intenso color ruggine che, precipitando a valle contribuiscono a rendere suggestivo il paesaggio circostante. Dall'alto dello stesso monte, e dal belvedere lungo il quale si sviluppa il percorso ambientale, è possibile ammirare tutto il territorio del parco. Dagli stessi punti su può spaziare con lo sguardo verso il lago Mulargia, e si arriva sino alle catene montuose dei "Sette Fratelli" nel cuore del Sarrabus, del Linas Manganai nel Guspinese e finanche i monti del Gennargentu. Le particolari caratteristiche morfologiche del territorio fanno sì che il parco "Su Motti" si presti a escursioni non eccessivamente impegnative, per chiunque voglia inoltrarvisi, utilizzando dei sentieri. Il parco offre al visitatore attento la possibilità di osservare oltre alle numerose testimonianze storico archeologiche, anche interessanti presenze del mondo vegetale e animale. Il microclima umido favorisce lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione e, a volte selvaggia e impenetrabile, soprattutto nelle zone più ripide del parco. Lecci e roverelle prevalgono sulle altre specie tipiche della flora mediterranea che qui risulta particolarmente ricca per la presenza di fillirea, corbezzolo, olivastro e lentischio. Il pungitopo, con le bacche rosso-vivo, l'asfodelo con le sue abbondanti fioriture primaverili, la ferula con i tipici fiori gialli a forma di ombrello conferiscono al territorio un aspetto particolarmente variopinto. Le pareti rocciose basaltiche, tipiche del parco, specialmente nel tratto su Crast'e Abori sono, così come i grandi massi, ricoperti da licheni e da vistosi tappeti rossi di Sedum coeruleum. I prati ospitano orchidee, pratoline, ranuncoli e, nei tratti meno soleggiati i ciclamini. Anche la fauna si presenta altrettanto interessante e vasta. Vivono nel parco in numero considerevole cinghiali, volpi, lepri, conigli, donnola, riccio e gatto selvatico. Tra i volatili possiamo annoverare colombacci, pernici, quaglie, merli, tordi, pettirossi e picchi (tra i quali il rarissimo picchio rosso) e il corvo reale. A rappresentare i rapaci diurni troviamo il falco pellegrino e la poiana, mentre il barbagianni e la civetta dominano incontrastati nelle ore notturne. Nel parco sono presenti due monumenti nuragici: il nuraghe "Is Allonis" e il nuraghe "Su Motti". Il primo, costruito su un pianoro sovrastato da una imponente e suggestiva parete rocciosa chiamata "Sa Corona Arrubia" è inserito in un ambientale caratterizzato prevalentemente dalla macchia mediterranea, risulta in buona parte interessato da crolli. L'ampiezza di questi ultimi fanno pensare a una costruzione ciclopica, più specificamente a un monumento polilobato. Nuraghe Su Motti Del nuraghe si legge appena il perimetro esterno e interno di una torre di pianta circolare e alcuni tratti di cortile. Il nuraghe è circondato da molteplici tombe neolitiche. Il nuraghe "Su Motti" è l'unico del territorio realizzato con pianta a corridoio unita a un cortile, il tutto protetto da un antemurale. Ai suoi piedi si sviluppa un piccolo villaggio pre-nuragico. Una rigogliosa vegetazione, in prevalenza roverella e leccio, e una particolare morfologia del territorio, caratterizzata dalla presenza di suggestivi massi basaltici e tombe neolitiche fanno da cornice al nuraghe.

Laghi

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Lago basso del Flumendosa

Le profonde gole in cui scorreva il fiume Flumendosa sono oggi in gran parte sommerse dall'omonimo lago artificiale, mentre nel lato opposto del territorio, grandi porzioni di superfici pianeggianti sono ricoperte dall'invaso artificiale del lago Mulargia.

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[4]

Lingue e dialetti

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La variante di sardo parlata a Orroli è il campidanese occidentale.

Infrastrutture e trasporti

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Ferrovie

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L'abitato è attraversato nella sua parte occidentale dalla ferrovia Mandas-Arbatax dell'ARST, attiva dal 1997 per soli impieghi turistici. La stazione di Orroli è quindi utilizzata esclusivamente nell'ambito dei viaggi del Trenino Verde, effettuati su base quasi giornaliera d'estate e a calendario nei mesi immediatamente precedenti e successivi.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
XVIII secolo XVIII secolo Salvatore Angelo Aresu Sindaco
XIX secolo XIX secolo Efisio Demuro Sindaco
XIX secolo XIX secolo Giovanni Sirigu Demuro Sindaco
XIX secolo XIX secolo Giovanni Satta Sindaco
XIX secolo XIX secolo Pietro Orrù Sindaco
XIX secolo XIX secolo Nicolò Caria Sindaco
1870 1871 Efisio Demuro Sindaco
1872 1875 Emanuele Sirigu Demuro Sindaco
1876 1877 Giovanni Sirigu Sulis Sindaco
1878 1891 Gavino Pala Gessa Sindaco
1897 1902 Gavino Pala Gessa Sindaco
1902 1905 Giovanni Sirigu Sulis Sindaco
1906 1910 Antonio Orgiana Aresu Sindaco
1911 1922 Beniamino Lobina Sindaco
1931 1932 Francesco Orgiana Anedda Commissario Prefettizio
1932 1933 Beniamino Lobina Podestà
1934 1941 Giuseppe Cardia Sequi Podestà
1942 1944 Agostino Vargiu Podestà
1944 1944 Mario Zunino Commissario Prefettizio
1945 1945 Giovanni Orrù Pili Sindaco
1946 1949 Agostino Onano Sindaco
1950 1951 Vittorio Anedda Caria Commissario Prefettizio
1952 1952 Giovanni Orrù Pili Sindaco
1952 1952 Vittorio Anedda Caria Commissario Prefettizio
1953 1955 Giovanni Orrù Pili Sindaco
1956 1964 Silvio Sirigu Sindaco
1964 1970 Benigno Orrù Sindaco
1970 1975 Silvio Sirigu Sindaco
1975 1979 Silvio Sirigu Sindaco
1979 1980 Vittorio Aresu Sindaco
1980 1985 Silvio Sirigu Sindaco
1985 1990 Francesco Schirru Sindaco
1990 1995 Silvio Sirigu Sindaco
23 aprile 1995 16 aprile 2000 Marco Pisano lista civica centro sinistra "Solidarietà e Progresso" Sindaco
16 aprile 2000 8 maggio 2005 Marco Pisano lista civica centro sinistra "Solidarietà e Progresso" Sindaco
8 maggio 2005 30 maggio 2010 Antonio Orgiana lista civica "Volontari per Orroli" Sindaco
30 maggio 2010 31 maggio 2015 Antonio Orgiana lista civica "Volontari per Orroli" Sindaco
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Antonio Orgiana lista civica "La forza della continuità" Sindaco
26 ottobre 2020 in corso Alessandro Boi lista civica "Scriviamo il futuro per Orroli" Sindaco

Sport

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Note

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  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Orroli (Cagliari) D.P.R. 21.01.2009 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 23 luglio 2022.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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