Si definisce orecchio musicale la capacità di comprendere e cogliere, unicamente attraverso il senso dell'udito (quindi senza riferimenti, come ad esempio spartiti, notazioni di accordi o simili), la composizione della musica nel suo insieme, o solo determinati aspetti (quali ad esempio la linea melodica, gli accordi, il ritmo, ecc.): questa abilità permette di decifrare un costrutto musicale o singole parti di esso, e di essere quindi in grado di riprodurlo in modo sostanzialmente fedele.

L'orecchio musicale è una facoltà che in alcune persone si presenta innata (manifestandosi talvolta come orecchio assoluto), mentre in altre necessita di essere sviluppata con il tempo, l'ascolto e l'esercizio. Esistono diversi software gratuiti o a pagamento per facilitare lo sviluppo e il perfezionamento della sensibilità musicale e dell'orecchio musicale: EarMaster e Solfège tra gli altri. È in ogni caso di grande aiuto nello studio e nell'apprendimento di nuove composizioni, in quanto l'affinamento di questa capacità avviene a prescindere dallo studio teorico della musica.

L'orecchio musicale comprende diverse abilità, più o meno sviluppate, che sarebbe meglio per un musicista possedere a un buon livello:

Orecchio assoluto e relativo non sono comunque necessari a un buon musicista in modo rigoroso: un artista può raggiungere livelli elevati senza mai "teorizzare" tali abilità, e quindi rifacendosi solamente alla sua percezione (un compositore può comporre melodie straordinarie senza sapere con precisione a mente che suono abbiano un Do o un accordo minore, ma semplicemente suonando e affidandosi alla propria sensibilità musicale). Esse, comunque, sono sempre presenti, in modo più o meno inconscio, in tutti i musicisti.

Si tratta di uno strumento di grande vantaggio per tutti i tipi di musicisti, in particolare quando durante una esecuzione sono previste parti di improvvisazione o assoli estemporanei. Numerosi musicisti e gruppi (anche molti tra quelli che hanno fatto la storia della musica popolare) hanno imparato a suonare "a orecchio", ovvero ascoltando e allenando la propria sensibilità (il proprio "orecchio") a riconoscere e riprodurre la struttura della musica tramite la sperimentazione e la prova a errori.

La mancanza di orecchio musicale è detta amusia.

Mediamente un essere umano è in grado di distinguere, tra due note, una differenza di 1/2 tono. Con l'allenamento e l'abitudine all'utilizzo di questa determinata facoltà si può giungere alla distinzione quasi impercettibile di 1/8 di tono [senza fonte].

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