Illustrazione da una traduzione italiana del trattato di Giovanni Sacrobosco De Sphaera Mundi (1537)

La navigazione astronomica è un tipo di navigazione effettuata con l'ausilio degli astri visibili (stelle, pianeti, sole e luna).

Essa è fra le più antiche tecniche di orientamento della navigazione e rappresenta il metodo più affidabile tra quanti a tutt'oggi in uso anche alla presenza delle metodologie satellitari, esempi di popoli provetti di questa tecnica primordiale sono i polinesiani e i Chukchi della Siberia[1].

Questa tecnica è completamente autonoma, non ha nessun bisogno di supporti tecnologici provenienti dalla terraferma o dallo spazio. Essa offre il modo di individuare la posizione in mare (ovvero il "punto nave") che rimane a tutti gli effetti l'elemento indispensabile per la corretta e sicura gestione della navigazione. Questo tipo di tecnica si rende indispensabile nelle navigazioni oceaniche e/o d'altura ovvero quando, non in presenza di metodologie alternative, in lontananza di costa mancano i riferimenti ottici quali fari, fanali o segnali e punti cospicui di terra per poter in modo sicuro condurre la navigazione.

Storia

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Già in età classica la navigazione fu favorita dalle conoscenze astronomiche che si erano diffuse nel bacino del Mediterraneo a partire dall'Oriente e dalla Mesopotamia o terra fra due fiumi.

Metodi

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La posizione della nave viene determinata effettuando dei calcoli che tengono conto dell'altezza sull'orizzonte di astri noti "cogniti", i cui elementi astronomici sono ricavabili dalle effemeridi nautiche e del tempo UTC relativo all'istante dell'osservazione. La misurazione dell'altezza viene effettuata con uno strumento apposito e idoneo quale è il sestante[2]. Il sestante serve anche a misurare la distanza tra gli astri. Il tempo locale è ricavato dal passaggio del sole al meridiano. Mentre la latitudine è relativamente semplice da determinare, osservando p.es. l'altezza della stella polare, o osservando l'altezza del sole al momento della culminazione, nell'attimo del passaggio al meridiano; la longitudine, se pur Amerigo Vespucci ed altri grandi navigatori avessero dato prova che tale elemento si potesse ottenere con il "Metodo delle distanze lunari", la scoperta di metodi alternativi tardò a venire rimanendo un problema irrisolto fino metà del XVIII secolo.

Metodi storici per la determinazione della longitudine

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Il più sicuro e antico dei metodi per la determinazione della longitudine fu quello conosciuto come il «metodo delle distanze lunari».[3] Con l'ausilio di questo metodo già Amerigo Vespucci nel corso di uno dei suoi viaggi, navigando nei mari del nuovo mondo, riuscì, con inattesa esattezza a determinare la longitudine di luoghi sulla costa caraibica del Venezuela.

Calcolo astronomico del punto nave attualmente in uso

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Le operazioni da compiere per poter giungere alla determinazione del punto nave fanno parte di una pratica complessa:

Note

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  1. ^ James Poskett, Orizzonti, Una storia globale della scienza, 2022, trad. Alessandro Manna, pag.137-155, Einaudi, Torino, ISBN 978 8806 25148 2
  2. ^ Attualmente è l'unico misuratore di angoli sferici che si usa in marina. In passato venivano usati anche quadranti, ottanti, gnomoni ecc.
  3. ^ Ferdinando Arzarello, Cristiano Dané, Laura Lovera, Miranda Mosca, Nicoletta Nolli, Antonella Ronco, Dalla geometria di Euclide alla geometria dell'Universo: geometria su sfera, cilindro, cono, pseudosfera, pag. 129, Springer Science & Business Media, 2012.

Voci correlate

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