Nantas Salvalaggio | |||||||
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Salvalaggio nel 1998 | |||||||
Nazionalità | Italia | ||||||
Pallacanestro | |||||||
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Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||
Nantas Salvalaggio (Venezia, 17 settembre 1923 – Roma, 29 maggio 2009) è stato un giornalista, scrittore e cestista italiano.
Iniziò la sua carriera di giornalista a Roma, per poi passare al Giorno. Intraprese anche l'attività di scrittore: il suo primo romanzo fu nel 1953 Il vestito di carta. All'inizio degli anni cinquanta, prima di diventare giornalista, fu cestista della Reyer Venezia con cui ha giocato nella massima serie[1].
È stato corrispondente per Epoca e Corriere della Sera da New York, Parigi e Londra. È stato una firma storica del quotidiano romano Il Tempo.
Realizzò uno scoop con un'intervista esclusiva alla diva Marilyn Monroe. Per ottenere la intervista a Marilyn, le inviò un enorme mazzo di rose rosse, acquistate dal miglior fiorista della Quinta Strada e una semplice presentazione: «da un cronista italiano che desidera incontrarla». Lo scoop dell'intervista provocò un certo chiasso tanto che persino Oriana Fallaci, all'epoca inviata de L'Europeo, telefonò a Salvalaggio, riempiendolo di insulti: avrebbe voluto essere lei la prima a raggiungere l'inavvicinabile Marilyn[2]. Incontrò anche Yul Brynner ed Ezra Pound, e conobbe Primo Carnera fin dai suoi esordi con il circo, come raccontò lui stesso in L'epopea di Primo Carnera.
La casa editrice Arnoldo Mondadori Editore gli affidò il progetto di una nuova rivista, Panorama: Salvalaggio ne fu il fondatore, nel 1962, ed il primo direttore, fino al 1964. Diverso dal settimanale odierno, il Panorama di Salvalaggio era un mensile culturale.
A partire dagli anni settanta, pur continuando a collaborare con varie testate e emittenti radiotelevisive, la sua attività si concentrò soprattutto sulla narrativa, spesso legata ai ricordi della sua infanzia veneziana. Scrisse una trentina di romanzi, ottenendo anche numerosi premi e riconoscimenti: in particolare Rio dei pensieri (Premio Sirmione del Garda, 1980), e Il Campiello sommerso (Premio Campione d'Italia, 1974), considerato il suo capolavoro, tradotto in numerosi Paesi e che solo nella ex Unione Sovietica ha venduto quattro milioni di copie[3]. Dal 2003 collaborò con Radio Radio e Radio Radio Tv di Sky. Ogni mattina interveniva telefonicamente al programma Un giorno speciale di Francesco Vergovich, commentando i fatti del giorno. Teneva inoltre una rubrica sul settimanale Oggi, con lo pseudonimo "Malapelle".
Ha lasciato tre figli (Marco, Laura e Olivia) avuti dalla prima moglie (inglese) Molga, sette nipoti (Daniela, Matteo, Isabella, Evelyn, Orlando, Oliver e Scintilla) e la seconda moglie Giovanna.
Rimane famosa la sua aspra critica a Vasco Rossi e alla stessa Rai, accusata di ospitare nel suo programma più seguito (Domenica in) un individuo alcolizzato, cocainomane e sballato[4]. La dura stroncatura accrebbe la fama del cantante, che rispose alle critiche con la canzone Vado al massimo, ove il verso "quel tale che scrive sul giornale", è con grande probabilità rivolto proprio al giornalista veneziano, così come anche in una canzone successiva, Blasco Rossi. Nello stesso articolo Salvalaggio attaccò duramente anche Lou Reed ("ma quando faremo un'indagine seria, un calcolo approssimativo, di tutti i giovani che si sono “fatti”, che si sono procurati un passaporto per l'altro mondo, sulle orme dei cantori dell'eroina, come quel tale Lou Reed, che a Milano si pronuncia giustamente Lùrid?").
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