Con il termine movimento si intende il moto che compiono le mani per eseguire un segno in una lingua dei segni italiana. Sul piano semantico i movimenti possono essere:

Nel 1960 il linguista Stokoe, prendendo in esame e analizzando la lingua dei segni americana, aveva ipotizzato l'esistenza di 24 movimenti base per la formazione dei segni.[1]. Successivamente nel 1977 lo studioso Friedman ha ripartito tutti i tratti del movimento individuati da Stokoe in quattro categorie e tale suddivisione è stata poi riproposta anche per la lingua dei segni italiana da Elena Radutzky.[2]

Le quattro categorie sono:

Direzione

[modifica | modifica wikitesto]

La direzione descrive dove avviene lo spostamento delle mani, ossia la loro traiettoria, considerando i tre piani dello spazio:

  1. Piano orizzontale (asse parallelo alla terra);
  2. Piano verticale (asse perpendicolare alla terra);
  3. Piano frontale (asse parallelo alla fronte del segnante).

Il movimento può quindi essere direzionato:

Maniera

[modifica | modifica wikitesto]

La maniera descrive in che modo si muovono le mani. Si passa poi a distinguere tra macromovimenti e micromovimenti. I primi riguardano sia i movimenti del braccio che partono dalle spalle lasciando che il gomito si muovi liberamente nello spazio, sia quelli compiuti dall'avambraccio dove però il gomito rimane fermo in un punto preciso. Invece i secondi comprendono tutti quei movimenti della mano che partono dal polso e che non comportano nessuno spostamento del gomito e dell'avambraccio.

In LIS abbiamo tre macromovimenti:

  1. Movimento dritto: la mano traccia una linea retta congiungendo due punti distanti tra loro. Questo movimento è implicito nei segni di direzione. Va comunque evidenziato il fatto che molti movimenti dritti sono in realtà leggermente arcuati come si può constatare nei segni andare, consegnare, arrivare.
  2. Movimento circolare: la mano traccia una linea arcuata o ellittica come ad esempio nei segni nascere, uscire, scambio.
  3. Movimento con braccio e avambraccio prominenti: lo spostamento delle mani implica anche un reale movimento del braccio e del gomito, visibile nei segni come ascensore, ginnastica.

Per quanto riguarda i micromovimenti Elena Radutzky ne ha individuati 14:

N.B. In alcuni segni troviamo il piegamento delle giunture inter carpali e l'apertura della mano combinati (es. Rinascimento, ambulanza).

N.B. Sono presenti segni in cui si può notare una combinazione dei tratti di apertura e di andamento ondulatorio (es. numero).

N.B. Alcuni segni presentano vengono ripetuti più di una volta dando l'idea che siano movimenti continuati (es. bicicletta, cancellare).

Facendo un confronto tra segnanti anziani e segnanti giovani si è riscontrato che i segni subiscono un'evoluzione ed un cambiamento nel corso del tempo e soprattutto si è notato che, per ragioni di economia linguistica, i movimenti che prima partivano dall'avambraccio e che costituivano i macromovimenti, progressivamente sono passati al polso diventando micromovimenti. Un esempio è dato dal vecchio segno per indicare la città di Padova, dove le braccia e le mani erano impegnate nell'azione di mettere e togliere il cappuccio (simbolo dei monaci), mentre il nuovo segno è realizzato davanti al segnante con il solo movimento dei polsi.

Contatto

[modifica | modifica wikitesto]

Durante la produzione di un segno un aspetto importante da considerare è il contatto tra la mano ed il corpo che può avvenire all'inizio, durante l'esecuzione o alla fine di essa. Inoltre il contatto può essere singolo, ripetuto nella stessa parte del corpo o ma cambiando la zona del corpo.

Interazione

[modifica | modifica wikitesto]

Nei segni eseguiti a due mani, può aver luogo un'interazione tra le stesse. Gli studiosi hanno individuato sei tipi diversi:

  1. Accostamento: si verifica quando le mani si accostano l'una all'altra e possono arrivare ad avere un contatto (es. unione), o a rimanere divise (es. freddo);
  2. Divisione: le mani inizialmente sono in contatto o molto vicine tra loro, ma poi si separano e allontanano (es. frase, filo);
  3. Andamento alternato o scambio: avviene quando le mani si inter scambiano di luogo (es. diventare, sport); in segni come bilancia e gemelli l'interscambio è continuo.
  4. Incrocio: le mani all'inizio del segno sono separate ma si incrociano durante la sua esecuzione (es. contrario);
  5. Intreccio o presa: durante la produzione del segno, le mani si intrecciano (es. ragionare, guerra) o si afferrano (es. associazione). In alcuni segni l'intreccio o la presa non avvengono in seguito ad un movimento, bensì possono essere posizioni iniziali di un segno (es. chiaro, arresto);
  6. Inserimento: si verifica quando una parte o l'intera mano dominante si inserisce in quella non dominante (es. benzina, buco).

N.B. Nei segni a due mani in cui la mano non dominante fa da luogo alla mano dominante (es. tassa, lavoro), il movimento riguarda solo la mano dominante.

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ William Stokoe, A Dictionary of American Sign Language on Linguistic Principles, 1960.
  2. ^ Elena Radutzky, Dizionario bilingue elementare della Lingua dei Segni Italiana LIS, 2001.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]