Minestra di farro | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regioni | Lazio Abruzzo Molise Umbria Toscana |
Zona di produzione | Appennini |
Dettagli | |
Categoria | primo piatto |
Ingredienti principali | Farro, maiale, pomodoro |
La minestra di farro o zuppa di farro è un piatto tipico dell'Italia centrale, in particolare di Lazio, Abruzzo, Molise, Umbria e Toscana. È una pietanza povera della tradizione contadina a base di farro. Essendo il farro un cereale coltivato in montagna, essa è tipica delle zone appenniniche.
La minestra ha origine antichissime, essendo il farro un cereale consumato da Romani ed Etruschi.[1][2] Per preparare la minestra le famiglie possedevano una macina per sfarrare il cereale, cioè per macinarlo con la crusca.[3] I romani antichi la consumavano insieme con legumi (lenticchie, cicerchie) e il risultato era una specie di polenta, chiamata puls.[3] Nel Rinascimento la minestra si preparava con "brodo porcino", zafferano e "cacio fresco e vecchio".[3] A Monteleone di Spoleto il 5 dicembre di ogni anno, vigilia della festa di San Nicola, il parroco prepara e distribuisce la minestra di farro, chiamata "farro di San Nicola".[1] Lo stesso giorno gli insegnanti della scuola elementare distribuiscono alla popolazione castagne e vino.[1]
A Roma la minestra comprende cotiche di maiale e pomodoro.[2] In Umbria si prepara con l'osso di prosciutto e pomodoro, ed è tipica dello spoletino.[4] La minestra di farro alla viareggina prevede l'aggiunta di mazzancolle o gamberi e calamari.[1] In Garfagnana viene preparata con l'aggiunta di fagioli e verdure. In Molise invece si prepara con pomodoro e fagioli, e in Abruzzo si cuoce in un brodo di manzo arricchito con osso di prosciutto, odori ed erbe aromatiche.[5][6]