Michael J. Flynn (New York City, 20 maggio 1934) è un ingegnere e informatico statunitense, attualmente professore emerito presso la Stanford University.
Nel 1955 iniziò la lavorare per IBM dove lavorò per dieci anni allo sviluppo dei computer della società. Fece parte del gruppo di ricerca che sviluppo l'IBM 7090 e l'IBM 7094/II. In seguito lavorò al processore del System/360 Model 91. Nel 1960 si laureò in ingegneria elettrica presso la Syracuse University e nel 1961 completò il dottorato presso la Purdue University. Nel 1966 pubblicò l'articolo che portò alla tassonomia di Flynn.[1] Tra il 1966 e il 1974 fu docente presso la Northwestern University e la Johns Hopkins University. Nel 1975 divenne professore di ingegneria elettrica presso la Stanford University e direttore del Computer Systems Laboratory tra il 1977 e il 1983. Nel 1992 ha ricevuto il ACM/IEEE Eckert-Mauchley Award per il suo contributo allo sviluppo delle architetture dei computer digitali. Nel 1995 ricevette l'IEEE-CS Harry Goode Memorial Award per i suoi studi sulle architetture dei calcolatori e sulla loro classificazione. Nel 1998 ricevette la Tesla Medal dall'International Tesla Society (Belgrado), e una laurea honoris causa dal Trinity College (University of Dublin), Irlanda. È autore di più di 250 articoli scientifici.
Inoltre è famoso per aver ideato la tassonomia di Flynn, nel 1966, che distingue varie architetture computazionali a seconda del flusso di dati e di istruzioni che elaborano, questa si è rivelata "profetica" per gli sviluppi tecnologici successivi.
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