Mediterranea | |
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Titolo originale | Mediterranea |
Lingua originale | francese, italiano, inglese, arabo |
Paese di produzione | Italia, Francia, Germania, Stati Uniti d'America, Qatar |
Anno | 2015 |
Durata | 107 min |
Genere | drammatico |
Regia | Jonas Carpignano |
Soggetto | Jonas Carpignano |
Sceneggiatura | Jonas Carpignano |
Produttore | Francesco Melzi d'Eril, Marco Giannoni, Alain Peyrollaz, Marc Schmidheiny, Christoph Daniel, Jason Michael Berman, Chris Columbus, Eleonor Columbus, Jon Coplon, Andrew Kortschak, John Lesher, Ryan Lough, Justin Nappi, Victor Shapiro, Ryan Zacarias, Gwyn Sannia, Alexander Akoka (co-produttore), Juliet Berman (co-produttrice), Dan Janvey (co-produttore), Isabel Siskin (co-produttrice) |
Produttore esecutivo | Frantz Richard, Walter Kortschak, Michael J. Mailis, Tyler Owen, Raphael Swann, Grazka Taylor, Kevin Turen, Brooke Bernard |
Fotografia | Wyatt Garfield |
Montaggio | Sanabel Cherqaoui, Affonso Gonçalves, Nico Leunen |
Musiche | Dan Romer, Benh Zeitlin |
Scenografia | Marco Ascanio Viarigi |
Costumi | Nicoletta Taranta |
Trucco | Alessandra Di Lorenzo |
Art director | Alan Lampert, Paolo Nanni |
Interpreti e personaggi | |
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Mediterranea è un film del 2015 diretto da Jonas Carpignano[1][2].
La storia di Mediterranea s'ispira alle vicende realmente accadute a Koudous Seihou, cittadino del Burkina Faso che nel film interpreta se stesso con il nome di Ayiva[3]. Koudous/Ayiva e suo fratello Abas decidono di lasciare il loro paese nella speranza di una vita migliore. Si mettono in viaggio insieme ad altri connazionali per il deserto algerino e i suoi predoni, fino alle coste libiche dalle quali salpano, speranzosi, alla volta di quelle italiane. La speranza però non basta ad affrontare, nella notte, il mare in tempesta, e molti non ce la fanno[4]. L’arrivo di una vedetta della guardia costiera italiana trae in salvo i sopravvissuti: tra loro Ayiva e Abas. I due fratelli approdano dunque in Sicilia, a Lampedusa, dove li aspetta l'esperienza del centro di accoglienza, fatta di attesa e precarietà.
Poi il tanto atteso arrivo nel continente, a Rosarno (in Calabria), dove Ayiva spera di trovare un lavoro per garantire un futuro migliore alla figlia lasciata in Africa. La mancanza di documenti e l'impellenza di un lavoro portano anche Ayiva e Abas nei campi, per la raccolta degli agrumi[5]. È da qui che iniziano ad emergere più chiaramente le differenze tra i due fratelli: il coscienzioso Ayiva e l'insofferente Abas.
Ayiva entra nelle simpatie del datore di lavoro, Rocco, e della sua famiglia, con cui comincia ad instaurare un rapporto di fiducia e rispetto. Oltre a Rocco, Ayiva conosce anche il giovane Pio, ladruncolo e piccolo boss della zona. Intanto, le condizioni di vita sono pesanti e i ragazzi dapprima accampati in baracche, si spostano in un affollato appartamento, ritrovo della comunità africana. E proprio lo sgombero di questo stabile innesca la violenta rivolta degli immigrati, esasperati dalle condizioni di sfruttamento in cui sono costretti a vivere; scontri che richiamano quelli realmente scoppiati a Rosarno nel 2010[6].