Logo del Marchio del patrimonio europeo

Il Marchio del patrimonio europeo, conosciuto anche con la denominazione inglese European Heritage Label, è un riconoscimento comunitario approvato dal Parlamento e dal Consiglio europeo finalizzato a dare valore al patrimonio culturale comune, dando un apporto a rafforzare il senso di appartenenza all'Unione europea e a promuovere il dialogo interculturale. Il marchio è anche considerato una garanzia di qualità. Ha come obiettivo quello di favorire un più grande accesso al patrimonio culturale e valorizzarne la dimensione europea. L'azione è gestita dalla Commissione europea e con l'iniziativa Capitale europea della cultura e i premi culturali è una delle azioni speciali del programma quadro Europa Creativa.[1] Non riguarda solamente il patrimonio materiale ma qualcosa di più ampio: è la somma degli elementi che sono resti del passato tuttavia ricorrenti nel presente.

Storia

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Il Marchio del patrimonio europeo nasce come iniziativa intergovernativa il 28 aprile 2006 durante un incontro svoltosi a Granada, Spagna, tra 17 degli allora 25 Stati membri dell'Unione europea e la Svizzera.[2]

Lo scopo principale dell'ideazione di questo progetto era, e rimane tuttora, quello di creare coesione tra i Paesi europei e, tramite l'Unione stessa, di favorire lo sviluppo delle culture all'interno di ogni singolo Stato membro; questa azione era inoltre atta a favorire l'informazione e la conoscenza dei cittadini, soprattutto di quelli più giovani.

Circa due anni dopo, il 20 novembre 2008, il Consiglio dell'UE decide di modificare il ruolo del progetto all'interno dell'Unione, passando da quello d'iniziativa intergovernativa a quello di "azione" dell'UE. Con essa parte ufficialmente un percorso che porterà, il 16 settembre 2011, alla vera e propria creazione del Marchio del patrimonio europeo.[3]

Da quel momento si iniziano a scegliere i siti meritevoli di ricevere il riconoscimento: nel 2013 e nel 2014 avvengono le prime selezioni, rispettivamente per i Paesi che non avevano preso parte all'iniziativa intergovernativa del 2006 e per quelli che invece vi avevano partecipato. Dal 2013 i siti vengono accuratamente selezionati per il loro valore simbolico, il ruolo che hanno svolto nella storia e le attività che offrono per avvicinare l'Unione ai suoi cittadini. Le caratteristiche che consentono al sito di essere un marchio sono: dare vita al discorso narrativo, alla storia che esso racchiude e il fatto che la loro importanza vada oltre l’estetica. Il loro obiettivo consiste nel contribuire a far progredire la dimensione europea e garantire l’accessibilità organizzando un’ampia gamma di attività didattiche per diffondere i valori che ogni sito possiede.[4]

Caratteristiche del Marchio del patrimonio europeo

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La caratteristica peculiare del Marchio del patrimonio europeo, rispetto al Patrimonio Mondiale dell'UNESCO e agli Itinerari culturali del Consiglio d'Europa è, come citato dall'ottavo considerando della decisione 1194/2011/UE :" il contributo apportato dai siti selezionati alla storia e alla cultura europee, compresa la costruzione dell'Unione, dalla loro chiara dimensione educativa rivolta ai cittadini, soprattutto i giovani, nonché dalla creazione di reti fra i vari siti finalizzata allo scambio di esperienze e buone pratiche." Si tratta dunque di valorizzare il patrimonio culturale comunitario soprattutto attraverso la promozione dei siti a livello turistico e creando sinergie fra il patrimonio culturale e la creatività.

Requisiti per ottenere il Marchio

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Targa del riconoscimento del Marchio al parco del memoriale del picnic paneuropeo

L’assegnazione del Marchio avviene sulla base di tre livelli. In primo luogo è fondamentale il valore simbolico europeo del sito, il secondo livello è connesso alla qualità del progetto presentato e infine alla qualità del piano delle attività di lavoro proposte al momento della candidatura. Il sito dovrà essere caratterizzato da: carattere transfrontaliero o paneuropeo, collocazione e ruolo nella storia, nell'integrazione europea, nello sviluppo e nella promozione dei valori comuni.[5]

È necessario esporre un progetto e un piano di lavoro al momento della candidatura. Per quanto riguarda il primo, esso deve contemplare: la sensibilizzazione dei cittadini alla rilevanza europea del sito; l'organizzazione di attività didattiche; la promozione del multilinguismo; la partecipazione alle attività di networking con altri siti del Marchio; l’incremento della visibilità e dell’attrattiva del sito e la realizzazione di attività artistiche e culturali.

Il piano di lavoro deve includere: una buona gestione del sito; la sua preservazione; strumenti di accoglienza appropriati; accesso al sito per il più ampio pubblico possibile; attenzione particolare ai giovani; promozione del sito come destinazione turistica sostenibile; strategia di comunicazione coerente e completa e una gestione del sito rispettosa dell’ambiente.

La selezione dei siti candidati al conseguimento del Marchio avviene, dopo una preselezione nazionale, a livello europeo e viene effettuata da un panel composto di tredici esperti indipendenti, sotto la responsabilità della Commissione europea. Ciascuno Stato membro può preselezionare fino a un massimo di due siti ogni due anni.[6]

Una volta assegnato, il Marchio è permanente, a patto che i siti selezionati continuino a rispettare i criteri e ad attuare il progetto e il piano di lavoro presentati al momento della candidatura. Per constatare ciò, ciascun sito viene periodicamente controllato.

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Precedente logo del marchio (versione in lingua francese)

Il logo del nuovo Marchio del patrimonio europeo è stato selezionato in seguito a una competizione nel 2012. Il marchio viene dato sotto forma di una grande targa portante un'iscrizione nel linguaggio nazionale e in inglese, e una piccola con solo il logo.

Il marchio stesso è rappresentato da una grande lapide recante un'iscrizione in lingua nazionale e in inglese e una piccola targa con il solo logo.

Siti scelti

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I siti scelti sono i testimoni degli albori della civiltà oppure dell'Europa così come la conosciamo oggi. Tutti questi luoghi celebrano e simboleggiano gli ideali, i valori, la storia e l'integrazione che caratterizzano la società e la cultura europea. Non è necessario visitarli come fossero un percorso. Anche singolarmente raccontano un pezzo di storia. I visitatori vengono a conoscenza della vastità e della portata di ciò che l'Europa offre e dei traguardi che ha raggiunto.

I siti[7] attualmente detentori del marchio sono:

Austria

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Uno dei palazzi della Hofburg a Vienna

Belgio

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Bulgaria

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Croazia

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Repubblica Ceca

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Estonia

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Finlandia

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Francia

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Germania

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Acropoli di Atene

Grecia

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Italia

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Museo Casa De Gasperi

Lettonia

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Lituania

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Lussemburgo

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Paesi Bassi

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Palazzo della pace

Polonia

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Portogallo

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Romania

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Slovacchia

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Slovenia

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Spagna

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Ungheria

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Memoriale del picnic paneuropeo

Note

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  1. ^ Europa Creativa 2021-2027, su europacreativa-media.it. URL consultato il 18 giugno 2022.
  2. ^ DECISIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che istituisce un'azione dell'Unione europea per il marchio del patrimonio europeo, su eur-lex.europa.eu, 9 marzo 2010. URL consultato il 18 giugno 2022.
  3. ^ DECISIONE N. 1194/2011/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che istituisce un’azione dell’Unione europea per il marchio del patrimonio europeo, su eur-lex.europa.eu, 16 novembre 2011. URL consultato il 18 giugno 2022.
  4. ^ L'unicità del marchio del patrimonio europeo, su culture.ec.europa.eu. URL consultato il 18 giugno 2022.
  5. ^ Criteri, su marchiopatrimonio.beniculturali.it. URL consultato il 18 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2021).
  6. ^ Procedura, su marchiopatrimonio.beniculturali.it. URL consultato il 18 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2021).
  7. ^ (EN) European Heritage Label sites | Culture and Creativity, su ec.europa.eu. URL consultato l'8 febbraio 2022.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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