Ludovisi | |
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Di rosso, a tre bande d'oro scorciate e ritirate nel capo | |
Stato | Stato Pontificio Principato di Piombino Corona d'Aragona Regno di Sardegna |
Titoli | |
Fondatore | Bertrando di Monterenzi[N 2] |
Ultimo sovrano | Ippolita Ludovisi |
Data di fondazione | XV secolo |
Data di estinzione | 1700 (linea maschile)[N 3] 1733 (linea femminile)[N 4] |
Confluita in | Boncompagni-Ludovisi[N 5] |
Etnia | italiana |
I Ludovisi furono una famiglia principesca della nobiltà bolognese, trasferitasi a Roma nella metà del XVI secolo: il prestigio familiare vero e proprio si ebbe attraverso Alessandro Ludovisi, che nel 1621 fu eletto al soglio pontificio col nome di papa Gregorio XV.
Succeduti agli Appiano nel 1634 come sovrani del Principato di Piombino, vi regnarono fino al 1733.
L'ultima erede legittima della dinastia fu la principessa Ippolita Ludovisi, la quale, sposando il duca Gregorio II Boncompagni, fece confluire titoli nobiliari e beni nella dinastia Boncompagni, che, unendo i due cognomi, andò così a costituire la nuova dinastia Boncompagni-Ludovisi.
I Ludovisi furono un'antica famiglia nobiliare originaria di Bologna. Essa ebbe origine da un certo Bertrando di Monterenzio, anche chiamato Bertrando di Monterenzoli (il nome derivava da quello di un castello bolognese), che fu adottato dallo zio materno Giovanni Ludovisi, privo di discendenti e con il quale la famiglia si sarebbe estinta. Bertrando ereditò quindi il cognome e lo stemma dei Ludovisi, e, tramite la sua discendenza, diede inizio a una nuova dinastia. Questi, nella sua carriera politica, fu membro del Consiglio degli Anziani di Bologna, dal 1458 al 1465. Suo figlio, Girolamo Ludovisi, fu senatore e gonfaloniere di Bologna, per poi venire deposto dai Bentivoglio nel 1511 e assassinato. Il figlio di Girolamo, Niccolò Ludovisi, fu conte di Samoggia e Tiola e nuovamente senatore. Ma fu da Ludovico Ludovisi, fratello di Niccolò, e dal figlio di costui, Pompeo Ludovisi, che nacque colui che diede il vero e proprio inizio alle fortune della dinastia: Alessandro Ludovisi, futuro papa Gregorio XV.
Tra i molti figli nati dal matrimonio di Pompeo Ludovisi con Camilla Bianchini spicca senza ombra di dubbio il nome di Alessandro Ludovisi, il fondatore del potere e delle fortune della famiglia.
Alessandro studiò filosofia e teologia al Collegio dei Gesuiti di Roma e, successivamente, studiò diritto al Collegio Germanico e si laureò in utroque iure all'Università di Bologna nel 1575. Poco dopo aver conseguito la laurea, tornò a Roma.
Nell'Urbe cominciò il proprio cursus honorum sotto l'ala protettrice del pontefice bolognese Gregorio XIII Boncompagni, che lo designò primo giudice del tribunale del Campidoglio. A coronamento di una brillante carriera prelatizia papa Paolo V Borghese gli conferì prima la carica di arcivescovo di Bologna (1612) e poi quella di cardinale (1616).
Il 9 febbraio 1621, Alessandro venne eletto al soglio pontificio quale 234º papa della Chiesa cattolica col nome di Gregorio XV. Egli praticò un'attenta ed efficace strategia nepotistica che gli permise di inserire saldamente la propria famiglia negli ambienti rilevanti romani. Tattica che si fondava anzitutto sui matrimoni dei membri laici della casata come fecero subito notare i contemporanei:
«a' 13 marzo giunsero in Roma da Bologna il fratello del Papa, conte Orazio senatore bolognese, colla moglie Lavinia di Fabio Albergati, e coi loro figli Nicolò, Lodovico, ed una figlia da marito chiamata lppolita, la quale fu maritata a Gio. Giorgio Aldobrandini nipote di Clemente VIII e principe di Bassano»
In meno di un anno il nuovo papa aveva già "giocato" tutte le sue pedine familiari, secondo un disegno che appariva già delineato al momento della cavalcata del possesso:
«Ai 9 maggio Gregorio XV si recò con solenne cavalcata a prendere possesso della basilica lateranense, e dopo i conservatori di Roma cavalcarono il conte Orazio suo fratello, e il figlio di questi Nicolò, dal Papa dichiarato suo nipote, ed il principe Gio. Giorgio Aldobrandini egualmente dichiarato suo nipote come marito d'lppolita Ludovisi; indi seguivano a cavallo gli oratori ed ambasciatori de' principi. lnoltre Gregorio XV fece generale di santa Chiesa il fratello Orazio, che poi spedi nella Valtellina con un corpo di milizie pontificie. Sino dai 15 febbraio creò cardinale il nipote Lodovico Ludovisi, la cui biografia segue questo articolo, e ad esso affidò meritamente tutto il governo dei dominii della santa Sede, ricolmandolo di cariche, di onori e di benefizi.»
L'altra arma della politica di alleanze del papa fu la creazione degli undici cardinali "promossi" durante il breve pontificato.
Il papato Ludovisi durò meno di due anni e mezzo, tempo breve ma sufficiente a che la famiglia accumulasse grandi fortune, tanto da poter comprare dai Colonna per un milione di ducati, nel 1622, i feudi di Zagarolo, Gallicano e perfino Colonna.
Ludovico Ludovisi nacque da Orazio Ludovisi e da sua moglie, Lavinia Albergati. Suo zio, fratello del padre, era proprio Alessandro Ludovisi, e fu proprio lui che, appena eletto pontefice col nome di Gregorio XV, lo creò cardinale nel 1621. Alla nomina, seguirono varie ed importanti cariche all'interno della Curia e del governo di Roma, che fecero di lui un personaggio cardine del governo del tempo. Tra le varie cariche, così come lo zio pontefice, fu anch'esso arcivescovo di Bologna.
Egli fu in vita un grande mecenate, patrono e commissionatore di opere d'arte. Ad esempio, tra il 1623 e il 1624 accolse e protesse a Roma lo scrittore e poeta Giovan Battista Marino e, dal 1626 al 1632, ebbe a servizio il modenese Alessandro Tassoni. E fu proprio lui a far realizzare la celebre Villa Ludovisi, dalla quale derivano note opere d'arte come il Trono Ludovisi.
Altro esponente di spicco della famiglia fu Niccolò I Ludovisi, figlio di Orazio Ludovisi e quindi fratello del cardinale Ludovico Ludovisi e nipote di papa Gregorio XV Ludovisi. Egli può essere considerato il "fondatore laico" delle fortune di famiglia.
Infatti, sposò in prime nozze Isabella Gesualdo, nipote ed unica erede di Carlo Gesualdo, principe di Venosa, dalla quale ebbe in dote tutti i possedimenti della potente omonima famiglia, tra cui il feudo di Gesualdo. Dopo la prematura morte di Isabella, Niccolò si risposò in seconde nozze con Polissena de Mendoza, figlia ed unica erede di Isabella Appiano, ultima principessa di Piombino e della sua stirpe; questo matrimonio gli garantì di ottenere il Principato di Piombino, consolidando il proprio potere e l'alleanza con la Spagna. Infine, in terze nozze, sposò Costanza Pamphili, figlia della celebre Donna Olimpia Maidalchini, principessa di San Martino al Cimino; la moglie, inoltre era nipote di papa Innocenzo X Pamphili.
Per Innocenzo X, nel 1645, fu anche comandante della flotta pontificia contro i Turchi nella Guerra di Candia.
Successivamente divenne anche senatore di Bologna, marchese di Populonia, viceré di Aragona (1660–1662) e viceré di Sardegna (1662–1664).
Ippolita Ludovisi divenne, dopo l'estinzione della casata in linea maschile e la morte della sorella maggiore, Olimpia Ludovisi, l'unica ed ultima erede del patrimonio dinastico dei Ludovisi.
Ippolita ereditò il Principato di Piombino e vi regnò dal 1701.
Nel 1681 sposò Gregorio II Boncompagni, duca di Sora della dinastia Boncompagni, e con la loro unione si diede origine alla nuova casata dei Boncompagni-Ludovisi. Questa nuova dinastia proseguì tramite la primogenita ed erede della coppia, Maria Eleonora Boncompagni Ludovisi, che sposò lo zio paterno Antonio I Boncompagni, dalla cui unione discero tutti i successivi principi fino alla deposizione dell'ultimo sovrano, Antonio II Boncompagni Ludovisi, per opera di Napoleone Bonaparte.
La discendenza di Ippolita, tramite sua figlia Maria Eleonora, continua sino ai giorni nostri ed è rappresentata dal capo di casa Boncompagni, Don Francesco Maria Boncompagni Ludovisi (n.1965).
Lo stesso argomento in dettaglio: Principato di Piombino e Sovrani di Piombino.
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Sovrano/a (nascita–morte) |
Immagine | Stemma | Regno (dal–al) |
Matrimonio & Discendenza |
Diritto di successione | N. |
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Niccolò I Ludovisi (1610–1664) |
1634 | (1) Isabella Gesualdo nessun figlio (2) Polissena de Mendoza nessun figlio (3) Costanza Pamphilj 1 figlio e 4 figlie |
ex uxore | |||
25 dicembre 1664 | ||||||
Giovan Battista I Ludovisi (1647–1699) |
1º settembre 1665 | (1) Maria de Moncada nessun figlio (2) Anna Maria Arduino 1 figlio |
Figlio del precedente, Niccolò I | |||
24 agosto 1699 | ||||||
Niccolò II Ludovisi (1699–1700) |
27 ottobre 1699 | - | Figlio del precedente, Giovan Battista I Regnò sotto la reggenza della madre, Anna Maria Arduino |
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17 gennaio 1700 | ||||||
Olimpia Ludovisi (1646–1700) |
9 marzo 1700 | - | Zia del precedente, Niccolò II, e figlia di Niccolò I Monaca di clausura, governò dal monastero |
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27 novembre 1700 | ||||||
Ippolita Ludovisi (1663–1733) |
27 gennaio 1701 | Gregorio II Boncompagni 6 figlie e 1 figlio |
Sorella della precedente, Olimpia, e figlia di Niccolò I | |||
29 dicembre 1733 | ||||||