Le lingue erano delle suddivisioni che i Cavalieri Ospitalieri utilizzavano per identificare le aree di provenienza (secondo la lingua parlata) dei militi che componevano l'esercito prima della perdita dell'isola di Malta nel 1798.

Storia

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Non si hanno informazioni storiche precise circa la fondazione delle "lingue", ma si ha ragione di credere che esse risalgano, in base alle ubicazioni ed alle scelte fatte dai Cavalieri Ospitalieri, perlomeno all'epoca medioevale e cioè quando l'ordine si trovava al culmine della propria potenza politica e della propria influenza territoriale. Ogni lingua era poi divisa in (Gran) Priorati (tranne l'Alvernia che rimase un unico gran Priorato).

Esse giunsero fino al numero di otto:

Ogni lingua aveva a capo un dignitario preposto al compito di comandante che aveva differenti denominazioni a seconda dell'area: gran commendatore in Provenza, gran maresciallo in Alvernia, grand'ospedaliere in Francia, grand'ammiraglio in Italia, gran conservatore in Aragona, tureo-piliero nella lingua anglo-bavara, il gran balio in Alemagna, il cancelliere o vicecancelliere in Castiglia o Portogallo.

Ciascuna lingua era suddivisa in diversi priorati i quali contenevano nei loro limiti un numero variabile di commende e baliaggi. Tra queste si distinguevano per le aree di maggior rilievo le "commende magistrali", ovvero quelle che spettavano direttamente alla giurisdizione del gran maestro dell'ordine, il quale poteva disporne a proprio piacimento, trattenendole per sé o di rado concedendole ad altri.

Alla vigilia della Rivoluzione francese i priorati erano 25: Saint Gilles; Alvernia; Francia; Aquitania; Champagne; Tolosa; Roma; Pisa; Lombardia; Venezia; Barletta; Messina; Capua; Castellania d’Amposta; Portogallo (Leòn) e Navarra, Inghilterra; Irlanda; Germania; Boemia; Catalogna; Ungheria; Dacia (Svezia, Norvegia e Danimarca); Baviera; Polonia; Russia[1].

Composizione

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La veneranda lingua d'Italia

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Anche per ragioni di vicinanza fisica, culturale e religiosa con i possedimenti dei cavalieri di Malta, la lingua d'Italia fu da sempre un punto focale per la politica del proselitismo ospitaliero. Essa era suddivisa in sette "grandi priorati", a loro volta suddivisi in commende come segue:

La veneranda lingua d'Italia comprendeva poi sette baliaggi territoriali specifici:

A partire dall'Ottocento, quando l'ordine ottenne le nuove convenzioni con la Santa Sede e dopo lo stabilirsi della sede a Roma, i gran priorati divennero 3 soli e tali sono ai nostri giorni:

La suddivisione odierna

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Lo SMOM è suddiviso in sei gran priorati e sei sotto-priorati:[2]

Sottopriorati

Note

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  1. ^ Storia del Gran Priorato di Napoli e Sicilia, su ordinedimaltaitalia.it.
  2. ^ Istituzioni nazionali, su orderofmalta.int.

Bibliografia

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Altri progetti

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