Lia Levi (Pisa, 9 novembre 1931) è una scrittrice, giornalista e superstite dell'Olocausto italiana.

Biografia

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Lia Levi nacque a Pisa da una famiglia piemontese di religione ebraica, ma crebbe in Piemonte, prima ad Alessandria e poi a Torino[1]. Al principio degli anni '40 la famiglia si stabilì a Roma, dove la scrittrice vive ancora oggi. Da bambina dovette affrontare i problemi della guerra e della persecuzione razziale. Dopo l'8 settembre 1943 riuscì a salvarsi dalle deportazioni nascondendosi per dieci mesi con le sorelle Gabriella e Vera, e la madre Leontina [2] nel collegio romano delle Suore di San Giuseppe di Chambéry.[3] Pertanto concordarono di dichiararsi cattoliche, recitare le preghiere e cambiare nome. Lia Levi divenne Lia Lenti e poi Maria Cristina Cataldi con i documenti di una bambina del Sud Italia, in quei periodo già liberato dagli Alleati.[2]

Sceneggiatrice e giornalista, è autrice sia di romanzi per adulti che per ragazzi. Nel 1967 ha fondato e diretto il mensile di cultura ed informazione ebraica, Shalom.

Nel 1994 pubblica il libro Una bambina e basta (premio Elsa Morante opera prima), senza volersi indirizzare a un pubblico di ragazzi, ma poi diventato un classico nelle scuole. Ha solo voglia di raccontare la sua storia, quella di una bambina ebrea che durante le persecuzioni razziali si trova improvvisamente ad affrontare problemi più grandi di lei, molto spesso ingigantiti e resi ancora più difficili dagli adulti. Non a caso nella prefazione del libro recita: «Non mi piacciono i grandi quando decidono di farti un discorso: si sentono evoluti e magnifici, ti guardano negli occhi, cercano il tono a mezza altezza… ora saprai tutto anche tu, ci penseranno loro a impacchettarti la notizia come una merendina». È uno dei primissimi racconti autobiografici ad affrontare il problema dell'impatto traumatico che le persecuzioni ebbero sui bambini ebrei in Italia, anche tra coloro che non furono deportati nei campi di sterminio, costretti a lasciare le loro case e a vivere nascosti nella paura, spesso separati dai propri genitori.[4]

Opere

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Romanzi

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Libri per bambini

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Premi

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Note

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  1. ^ riflessimenorah.com, https://riflessimenorah.com/sono-unebrea-della-diaspora-racconto-il-nostro-mondo/.
  2. ^ a b Intervista di Viola Giannoli, Lia Levi: “Il mio nome nell'elenco degli ebrei salvati. Così a 11 anni scampai al rastrellamento”, su repubblica.it, 8 settembre 2023.
  3. ^ Bruno Maida, La Shoah dei bambini (Torino: Einaudi, 2013), p.155.
  4. ^ Anna Baldini (2012), "La memoria italiana della Shoah (1944-2009)", in Atlante della letteratura italiana, Torino, Einaudi, Vol.3, pag. 758-763.
  5. ^ Albo vincitori "Isola di Arturo", su premioprocidamorante.it. URL consultato il 9 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2017).
  6. ^ Premio Strega Giovani: i libri premiati, su premiostrega.it. URL consultato il 23 gennaio 2020.
  7. ^ "Just a girl", Lia Levi vince il premio "Mildred L. Batchelder", su ansa.it, 30 gennaio 2023. URL consultato il 3 febbraio 2023.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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