Ida Baccini

Ida Baccini, firmandosi talvolta con lo pseudonimo Manfredo o Marinella del Rosso (Firenze, 16 maggio 1850Firenze, 28 febbraio 1911), è stata una giornalista e scrittrice italiana, tra le più popolari della fine Ottocento[1].

Biografia

[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Firenze in via delle Ruote nel 1850, figlia di Leopoldo Baccini (dipendente delle due case editrici Alberghetti e Giachetti) e di Ester Rinaldi, figlia di un ricco fattore pratese. La famiglia si trasferì nel 1857 a Genova ove il padre aveva trovato un ambiente favorevole alle sue attività editoriali favorevoli all'irredentismo; rientrati in Toscana nel 1860 vissero a Livorno fino al 1865, quando il fallimento delle attività economiche del padre, li riportò a Firenze ad abitare nella casa della figlia maggiore Egle.[2]

Cordelia, giornale per giovinette
Cordelia, giornale per giovinette

Nell'ottobre 1868 sposò lo scultore livornese Vincenzo Cerri, da cui si separò 3 anni dopo per incompatibilità di carattere. Ritornata a vivere in famiglia ebbe la separazione nel 1875,[3][4]

Nel 1904 si sposò con Tito Mariottini. Morì all'alba del 28 febbraio del 1911, nella sua casa in piazza del Duomo, per un enfisema polmonare.[5][6] Le sue spoglie riposano al cimitero delle Porte Sante a Firenze.

Attività professionale

[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1872, per cinque anni, insegnò in una scuola elementare del comune di Firenze, da cui si licenziò per il clima lì presente poco favorevole all'innovazione pedagogica e si dedicò totalmente alla scrittura di libri per bambini ed articoli su periodici. Nel 1875 pubblicò il suo primo libro per bambini, Memorie di un pulcino, che ebbe un grande successo; su suggerimento di Pietro Dazzi, professore dell'Accademia della Crusca, fu firmato con le sole iniziali affinché apparisse scritto da mano maschile. Nel 1878 nacque il figlio Manfredo, a cui dette il proprio cognome.

Da allora si dedicò completamente alla carriera letteraria, pubblicando quasi un centinaio di volumi. molti libri di testo scolastici e numerosi racconti apparsi su varie riviste raggiungendo una ampia fama nazionale. Collaborò con vari periodici quali La vedetta, Fanfulla della domenica, La Nazione, La rivista europea, La gazzetta d'Italia e Gazzetta europea, in queste due ultime firmandosi col nome del figlio Manfredo.

Conobbe Matilde Serao, Collodi, Angelo De Gubernatis, Antonio Fogazzaro, Enrico Nencioni, Ubaldino Peruzzi, Telemaco Signorini, Edmondo De Amicis ed altri intellettuali del periodo.

Lapide in bronzo sulla tomba di Ida Baccini, Cimitero delle Porte Sante, Firenze

Nel 1884 assunse la direzione di Cordelia, rivista per signorine fondata nel 1881 da Angelo De Gubernatis e la diresse sino alla morte nel 1911. Negli anni in cui nascevano i periodici per l'infanzia ella scrisse su Cenerentola, il Giornale per i bambini e il Giornale dei fanciulli. Nel 1895 creò il Giornale dei bambini per Licinio Cappelli Editore che scriveva quasi interamente da sola; ma il giornale non ebbe grande successo e, dopo nove anni, nel 1906 si fuse con Il Giornalino della domenica di Vamba.


«Se ogni fanciullo che ha letto quanto l’incomparabile amica dei piccoli aveva scritto, per loro, portasse un fiore sulla tomba ove dorme il gran sonno Ida Baccini, sorgerebbe una montagna floreale e pur lieve, alta quanto le più alte cime»


Onorificenze

[modifica | modifica wikitesto]

Scritti

[modifica | modifica wikitesto]

Scrisse oltre 120 libri [8]|

Autografo

Autobiografici

[modifica | modifica wikitesto]

Per l'infanzia e l'adolescenza

[modifica | modifica wikitesto]
Memorie di un pulcino

Teatrali

[modifica | modifica wikitesto]

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Ricordi autobiografici di una scrittrice, in Nuova Antologia, vol. 195, 1904-06, p. 547-548.
  2. ^ Ricordi, p. 84.
  3. ^ Ricordi,  p, 101.
  4. ^ Rifiutò gli alimenti dal marito nella autobiografia: io ero così desiderosa di libertà morale, che mi affrettai a dichiarare che in nessun caso mi sarei rivolta a lui per aiuti finanziari; e giurai fino da quel momento, di dover tutto a me stessa cfr. Ricordi, p. 102
  5. ^ Ida Baccini intima, p.73.
  6. ^ Sul quotidiano fiorentino La Nazione, nell'edizione dell'1-2 marzo 1911, al centro di pagina 5 compariva un breve articolo che iniziava con la frase:"Ieri alle quattro, nella sua casa di Piazza del Duomo, 22, si è improvvisamente spenta la Sig.ra Ida Baccini" e terminava con "Oggi giovedì, avrà luogo a ore 15 il trasporto funebre che muoverà dall'abitazione dell'estinta in Piazza Duomo piano piano"
  7. ^ Vedi la voce Esposizione Beatrice#Le medaglie
  8. ^ Teodori Rovito, Letterati e giornalisti italiani contemporanei, Napoli, Teodoro Rovito, 1922, p. 14. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  9. ^ Libri buoni e a buon prezzo. Le edizioni Salani (1862-1986), di Ada Gigli Marchetti, ed. FrancoAngeli, p 215.

Bibliografia

[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN31988283 · ISNI (EN0000 0000 5295 8967 · SBN RAVV066582 · BAV 495/316851 · Europeana agent/base/99403 · LCCN (ENnr99007947 · GND (DE128974990 · BNF (FRcb10841096g (data) · NSK (HR000756155